Miami si riveste ad arte con Art Wynwood dal 16 al 19 febbraio 2018

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Dopo la Miami Art Week di dicembre, la città torna a calarsi nelle vesti di influente meta artistica, oltre che turistica, con Art Wynwood: fiera di arte moderna e contemporanea prodotta da Art Miami LLC, prende il nome dal celebre e prestigioso quartiere della città, Wynwood. Giunta alla sua settima edizione, la fiera ha ospitato lo scorso anno 36.500 visitatori, motivo per cui l’evento è stato quest’anno allestito nella più ampia One Herald Plaza, già sede del Miami Art e di CONTEXT a dicembre 2017.

La fiera aperta in esclusiva il 15 febbraio con accesso VIP sponsorizzato dall’ICA Miami (Institute of Contemporary Art di Miami)  ha offerto ai membri ed ai cardholders la possibilità ai fare la prima scelta sul mercato dell’arte esposto in fiera. È stata invece aperta al pubblico dal 16 al 19 febbraio, nel weekend del President Day. Sponsor della manifestazione sono stati artsy.net, partner ufficiale online,  e per la prima volta in veste di Leader Sponsor, la luxury International Real Estate Christie’s che durante l’evento ha mostrato, in accordo con i top affiliates, le migliori proprietà al mondo. La fiera ha offerto la possibilità di conoscere e acquistare opere di talenti emergenti del mercato contemporaneo, maestri del dopoguerra,  moderni e opere di blue chip art. 

Il termine blue chip è usato comunemente nell’ambito della Borsa, ma è a sua volta preso in prestito dal gergo del gioco d’azzardo. Nel poker, infatti, il blue chip (gettone blu) è la fiche cui si attribuisce il valore più alto, ed è utilizzato nel mercato dell’arte per indicare opere d’arte attendibilmente redditizie che avranno un aumento di valore, a prescindere dagli alti e bassi del mercato.

Con oltre 50 gallerie e una molteplicità di artisti, quest’anno gli occhi erano puntati su Logan Hicks, street artist newyorkese quarto vincitore del Art Wynwood Tony Goldman Lifetime Artistic Achievement Award.

Talentoso artista Logan Hicks elabora le dinamiche dello sviluppo urbano, lavorando su molteplici strati di stancils, arrivando ad usarne anche 10/15. La sua particolare attenzione ai dettagli è dovuta alla magistrale capacità di utilizzare la bomboletta spray e alla precisa conoscenza della resa dei colori con cui riesce a rendere le immagini riprodotte dense di vivido realismo.

L’ambito premio “Tony Goldman Lifetime Artistic Achievement Award” va invece alla memoria  di Tony Goldman, scomparso nel 2012. Tony Goldman, proprietario immobiliare, è  stato molto più di questo: è stato un artista visionario che ha saputo trasformare Wynwood e la sua arte di strada nel quartiere per il quale oggi è conosciuto. Wynwood si presenta come una grande tela per gli artisti di strada, un’autentica zona di congregazione dove esplorare, ispirare ed esser ispirati. Nello stesso modo Tony Goldman ha trasformato Soho a New York e la 13th strada a Philadelphia. Il Wynwood Walls, in particolare, in 6 anni ha dato il via ad uno dei più grandi movimenti artistici, la street art, elevandola al punto tale da riuscire a cambiare il paradigma d’interazione tra l’arte e il popolo che bazzica intorno all’arte: artisti, appassionati, collezionisti e galleristi, fino a diventare punto focale al quale fare riferimento per  i cambiamenti che avvengono nel mondo della street art,. Wynwood Wall ha visto passare oltre 70 artisti provenienti da 20 paesi nel mondo che hanno ricoperto oltre 85.000 square feet, qualcosa come 8.000 m quadrati, di pura arte.

Essendo l’ICA Miami promotore dello sviluppo dell’arte in ogni sua forma, sempre alla ricerca di novità, non sono mancate  forme artistiche differenti dalla canonica pittura su tela, fra questi l’italiano, bresciano per la precisione, Stefano Bombarderi in mostra presso la Mark Hachem Gallery con sede Parigi e New York. L’artista, che ha partecipato fra l’altro alla Biennale di Venezia, lavora abitualmente su grandi dimensioni ed ha realizzato la sua opera in bronzo di dimensioni contenute ma dal grande impatto emotivo visto il realismo disarmante dell’elefante imbragato e la poesia del bambino che lo sorregge in “Matteo e  l’elefante”.

Ron Isaacs per la Momentum Gallery ha presentato due opere curiose, due trompe l’oeil in rilievo fatti in acrilico, legno e vintage clothing “The green man” e “The Red Coat”.

Sempre della Momentum Gallery Jeannine Marchand, artista originaria di Porto Rico, in “Folds LXXXV” ha trasformato argilla, acciaio e legno in un drappeggio leggero ed armonico in grado di appagare vista e tatto.

Andrew Myers per la Cantor Fine Art Gallery nella sua opera “Opposite attract” ha dato forma e colore a 7000 viti ciascuna delle quali è stata singolarmente dipinta per creare l’immagine dell’artista che viene attratta da un magnete, uno splendido giorno di aneddoti.

In aumento, come già visto durante la Miami Art Week, l’arte orientale, probabilmente dovuta al fatto che Art Basel ha aperto i battenti anche ad Hong Kong e questo pinge i collezionisti a muoversi verso altre mete. La Gallery Tableau ha esposto opere dell’artista coreano Luchio LIM con “Story”, un’opera composta da migliaia di foglie coreane di Blackberry ritagliate, dipinte a mano sulle tonalità del bianco nero usando l’inchiostro cinese e piegate per creare un pezzo in 3D.

Benjamin Cañas, per la galleria Rojas Ford Fine Art, sembra voglia stabilire un contatto che porta lo spettatore a vivere storie fantastiche attraverso le sue opere che potrebbero ispirare nella scrittura di storie fiabesche.

Altrettanto magica è l’arte di Kerry Miller e le sue book sculptures in “Strand Magazine, vol.13”, che ci riporta in dietro nel tempo con l’attualizzazione di opere letterarie che sembrano magicamente prendere forma uscendo dal libro.

Non sono mancate poi opere di impegno sociale quale ad esempio quella della fondazione no profit, della Perry J.Cohen Fondation, fondata dalla mamma di Perry J.Cohen, scomparso i mare con gli amici nel 2015 che punta, con le somme raccolte dalla vendita delle opere d’arte, allo studio dell’arte, all’educazione al mondo marino, all’intraprendenza nel mondo degli adolescenti e non da meno, vista la motivazione che ha portato la mamma di perry J.Cohen ad educare circa alla sicurezza da tenere quando si va in barca.

Molto accattivante l’opera di Ernesto J.Fernandez “Cuba”, originario di Cuba che rappresenta scene di vita quotidiana cubana vista attraverso un flacone di profumo Chanel, Chance, parola provocatoria di speranza che mette in evidenza le condizioni ancora così precarie del popolo cubano in contrapposizione ai brand di lusso che hanno aperto boutique in paesi poveri nelle quali non è concesso l’ingresso alla gente del posto.

E per finire le opere di Luis Valenzuela, eco-fashionista che attraverso l’arte e la moda pone l’accento sull’importanza della protezione dell’ambiente, producendo abiti con carta riciclata o in tessuti naturali.

 

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