Tra il disegno e la scultura: Alicia Ponzio, l’esplorazione della composizione attraverso lo schizzo.

This post is also available in: en es

Terzo giorno di workshop per la pre-convention della The Art of The Portrait, della Portrait Society of America, nella sua XXIII edizione.

L’artista di oggi è Alicia Ponzio, scultrice e istruttrice di disegno figurativo che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti da prestigiose istituzioni americane, fra i quali: The Portrait Society of America, the Art Renewal Center, The Portrait Society of America e The National Sculpture Society da cui Alicia ha ricevuto l’Alex J. Ettl Grant nel 2016. 

Il workshop di oggi si è suddiviso in due momenti distinti ma allo stesso tempo correlati: la sessione di disegno e la sessione di scultura. 

La sessione di disegno, eseguita in mattinata, ha messo in evidenza, con la rappresentazione di tre immagini “traferite” l’una accanto all’altra, come, nonostante l’uguaglianza, la variazione di valore modifica pesantemente la percezione dell’immagine, facendole sembrare differenti.

Nell’esercizio si è proceduto per passi: stabilire le grandi forme per dividere le masse in valori primari che ne semplificano le forme; stabilirne le relazioni fra i valori primari, realizzati con diversi strati di colore, fino ad allargarne la gamma a valori più scuri per metterne in evidenza il particolare. A questo vanno poi aggiunti i tocchi finali che caratterizzano il soggetto.

Fra i temi in discussione oggi, quello trattato in precedenza anche da Michelle Dunaway, l’importanza di mantenere il focus artistico, a proposito del quale l’artista afferma che: “all’artista spetta il compito di evidenziare particolari che sappiano narrare una storia allo spettatore”. È attraverso lo sketching che si riesce a mettere a fuoco quale elemento portare all’attenzione dello spettatore e quale narrare: ”lo sketching costituisce una della parti artistiche più intriganti del mio lavoro”, afferma l’artista.

Partendo da una fotografia realizzata anni fa durante la sua prima sessione per la The Portrait Society of America, Alicia Ponzio ha ricordato gli anni di studio in disegno e pittura sotto la guida del maestro Sebastian Capella e gli insegnamenti da lui impartiti che la invitavano a sperimentare. 

Sebastian Capella è stato un maestro impressionista e ritrattista spagnolo, insegnante di belle arti, inizialmente all’Università di San Diego, ha poi aperto il proprio studio privato a La Jolla, San Diego, CA, dove ha insegnato per oltre quarant’anni con un notevole seguito di artisti che ne hanno apprezzato l’ironia e l’empatia, tra loro Alicia Ponzio. 

Particolarmente noto per i suoi ritratti di celebrità locali ed internazionali e di dignitari  tra i quali i reali di Spagna, Capella ha ricevuto la nomina alla Royal Fine Arts Academy di San Carlos a Valencia, considerata uno dei più alti riconoscimenti dati dalla Spagna. Scomparso nel 2013 Capella ha avuto un approccio classico nell’insegnamento dell’arte e tra i suoi pittori preferiti, dei quali ha richiamato lo stile, figuravano Joaquin Sorolla, Diego Velasquez e John Singer Sargent. 

Dalla dimostrazione in 2D Alicia Ponzio è passata ad una dimostrazione in 3D: un passaggio graduale che ha compiuto anche nella vita quando dal disegno e dalla pittura ha focalizzato i suoi studi sulla scultura senza mai più lasciarla.  

Basando la scultura sullo stesso principio della scala di valori impartita in mattinata con il disegno, è immaginabile percepire che, in scultura, la materia acquisisce forma e personalità con l’aggiunta o il levare di masse corporee che ne evidenziano l’anatomia.

Il focus della Ponzio è però andato oltre questo, è andato dritto alla base del concetto di scultura, che parte dalla composizione: ”quando si fa scultura, è facile cadere nell’errore di giudicare la somiglianza della scultura ancora grezza con la modella o il modello, senza considerare come un’artista parte invece dalla composizione, affinando solo in seguito le caratteristiche che delineano il soggetto”, dice l’artista facendo riferimento alla propria esperienza. 

La dimostrazione di quanto affermato dalla Ponzio è arrivata con la realizzazione dell’artista, e dei partecipanti in seguito, di tre mezzi busti che rappresentano la stessa modella della fotografia con i capelli lunghi anziché corti o raccolti, con il viso a 3/4, o abbassato anziché diritto. 

“La gestualità è tutto nella scultura” afferma la Ponzio, ricordando come la gente rimanga allibita nel vedere il David di Michelangelo, non tanto per la composizione anatomica impressionante, quanto per la resa delle vene, per esempio, nelle quali sembra scorrere sangue caldo. Lo stesso Michelangelo, del resto, sosteneva che la scultura fosse “già” imprigionata all’interno della materia grezza da lavorare e spettava allo scultore liberarla nella sua gestualità, così come era necessario eliminarne il superfluo con i giusti mezzi.  Come la Ponzio e i partecipanti hanno fatto con la semplice argilla. La lezione, ha coinvolto un pubblico molto variegato ed ha suscitato grande entusiasmo tra i partecipanti: “È molto bello l’approccio alla scultura: è come muovere una persona nello spazio lavorando solo con l’argilla”, afferma una partecipante.

La giornata si è conclusa per i partecipanti alla convention con il rebroadcast, dell’emozionante intervista fatta da Michelle Dunaway lo scorso anno in occasione della XXII Edizione della The Art of The Portrait a Richard Schmid e alla moglie Nancy Guzik. L’ultima intervista del maestro, scomparso due settimane fa, che ha lasciato un grande vuoto ma anche una grande eredità tecnica e morale al mondo dell’arte contemporanea. L’intervista sarà trasmessa, come tributo al grande artista, a livello mondiale, domenica alle ore 4:30pm ET sulla pagina Facebook della Portrait Society of America. 

Domani ci sarà l’ultima giornata di workshop che introdurrà anche, nel tardo pomeriggio, l’inizio ufficiale della XXIII edizione della The Art of The Portrait, e vedrà protagonista sia nei panni di docente, che nei panni di presidente della the Portrait Society of America, l’artista gentiluomo: Micheal Shane Neal, a cui spetterà il compito di fare gli onori di casa e al quale seguirà l’artista Kerry Dunn con una dimostrazione di disegno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *