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Eric Rhoads e Gail Sibley sono una coppia di conduttori davvero entusiasmanti che hanno saputo catturare, in questi tre giorni di convention, tutta la simpatia del pubblico. Da rodato intrattenitore dalle spiccate qualità imprenditoriali, la versatilità di Eric Rhoads si è ben sposata con la sponteaneità e l’entusiasmo di Gail Sibley, Editor in Chief di Pastel Today, che ha portato a termine la sua prima esperienza da co-conduttrice dell’evento.
È stato Pierre Guidetti, volto noto di Savoir Faire, fra i platinum sponsor dell’evento, ad aprire la terza ed ultima giornata della seconda edizione di Pastel Live: l’evento interamente dedicato al pastello e declinato in tutte le sue espressioni artistiche.
Lo ha fatto come di consueto nel suo stile, con un’interessante lecture nella quale ha disquisito circa l’origine e la geografia dei colori, fra i quali la preziosa ocra, e il lapislazzuli. Oltre ad essere un grande oratore, Pierre Guidetti è anche ambasciatore di brand storici, che hanno saputo fare della qualità dei materiali artistici la loro missione di vita. Tra questi: Fabriano, Cretacolor e soprattutto Sennelier, con il quale quarant’anni fa ha cominciato l’avventura di Savoir Faire in America.
Guidetti inoltre, sulla base della vasta conoscenza tecnica, ha risposto alle domande del pubblico dispensando consigli pratici ai partecipanti, che sanno di poter sempre contare sulle sue preziose informazioni tecniche, calibrate con quel tanto che basta di tecnicismo, che meglio aiutano a capire le funzioni dei diversi materiali.
Le sessioni dimostrative sono entrate nel vivo del programma con l’artista canadese Susan Godbout, che ha realizzato un’opera di still life dal vero. Nella realizzazione della scena, composta da un portafrutta in rame contenente delle prugne e disposto su un canovaccio di cotone, l’artista è riuscita a captare tutte le differenti reazioni dei materiali alla riflessione della luce sulle superfici. Riflessione che, come è noto, è definita da regole precise che l’artista ha affinato nel tempo grazie esclusivamente alla rappresentazione degli oggetti dal vero. “Dipingere dal vero è molto diverso dalle rappresentazione di immagini fotografiche. Dopo soli 30 minuti, si può iniziare a vedere molto più di quanto una fotografia possa mai mostrare”, ha dichiarato l’artista.
La ricerca della luce, che emerge lentamente dalla texture dei differenti materiali, è del resto lo stesso motivo che spinge l’artista canadese a dipingere i suoi soggetti dal vivo.
Prima di realizzare la stesura a pastello la Goudbout si è soffermata sull’importanza delle linee di costruzione della composizione. Linee che si distinguono per la loro funzione: quelle verticali e orizzontali aiutano ad offrire solidità alla composizione; le linee diagonali dirigono lo sguardo dell’osservatore verso il soggetto e quelle curve apportano la necessaria fantasia alla percezione del dipinto. Stabiliti i fondamentali del disegno Godbout organizza i colori per valori tonali.
I dipinti della Goudbout si caratterizzano per la presenza di piccole aree di colore caldo intenso -di solito rosso o arancione- che l’artista stende esclusivamente con i pastelli morbidi. “I pastelli morbidi offrono un’esperienza speciale perché consentono di eseguire transizioni di colore e texture più delicate”, ha dichiarato l’artista che, per rendere al meglio la percezione del metallo, ne mette in evidenza i punti luce.
Artista originaria della Georgia, Karen Margulis è nota nell’ambiente per la sua spiccata capacità di rendere l’arte semplice e accessibile a chiunque. L’esempio pratico è stata la dimostrazione di oggi, durante la quale ha fornito informazioni dettagliate per approcciarsi alla sua tecnica artistica. Una tecnica particolare che ha impiegato anche nella realizzazione della dimostrazione odierna nella quale ha rappresentato uno dei suoi soggetti preferiti: dei fiori bianchi sullo sfondo di un paesaggio marittimo. Margulis ha realizzato la composizione a partire da un vibrante underpainting ad acquerello: un dipinto vibrante vero e proprio con il quale ha realizzato il disegno procedendo nella stesura di grandi masse di colore. “L’acquerello è la parte più divertente e magica del processo artistico perché offre un effetto completamente diverso e mi consente di collegare tutti i punti della narrazione pittorica. L’imprevedibilità che caratterizza il mezzo offre inoltre fioriture interessanti nella composizione”, ha dichiarato l’artista. La Margulis impiega abitualmente molto più tempo nella realizzazione dell’underpainting che nella finitura della composizione a pastello, perché, come essa stessa sostiene: “un underpainting ben eseguito offre risultati garantiti.” Inoltre lei ama l’effetto dell’uderpainting sulla composizione finale, pertanto lo lascia emergere sul foglio. Il suo processo artistico richiede però alcuni accorgimenti particolari, primo fra tutti l’utilizzo di un supporto cartaceo adeguato in grado di sostenere i molteplici strati di pastello successivi nei quali l’artista ricerca il ritmo compositivo che orchestra l’insieme degli elementi.
Nell’illustrazione del suo processo la Margulis ha sottolineato però che in realtà non esiste un modo di procedere giusto o sbagliato nel processo compositivo, ma come in tutte le cose, è necessario osare e sperimentare, anche con l’utilizzo di colori scuri, che il più delle volte intimoriscono, ma che consentono di stabilire tutti gli altri valori di conseguenza.
La bellezza delle sessioni dimostrative risiede anche nella differenze di stile degli artisti e del loro approccio con il pubblico. Alcune persone sono dotate di grandi capacità comunicative verbali, altre preferiscono invece lasciare che sia la composizione a parlare per loro, limitandosi a chiarire i punti essenziali del processo compositivo. Richard Wilson, uomo di grande sensibilità artistica ed umana è fra questi ultimi.
Noi di Miami Niche lo abbiamo intervistato in esclusiva per Realism.Today e potete leggere l’intervista al seguente link: https://realismtoday.com/pastel-painting-between-dreams-and-fulfillment/
Per la sessione dimostrativa Wilson ha realizzato lo scorcio di un magnifico paesaggio fluviale boschivo nel quale è visibile una figura: si tratta di una delle tre figlie dell’artista che abitualmente rappresenta nei suoi dipinti paesaggistici. Per la stesura del disegno l’artista si è aiutato con una griglia compositiva: un mezzo che consiglia, soprattutto per chi si approccia alla pittura paesaggistica per la prima volta, e che consente di non perdere di vista la composizione della sezione in relazione al quadro d’insieme. Nella stesura del pastello l’artista ha invece iniziato dalle grandi forme di colore nelle quali ha lavorato per sezioni raggiungendo, per ciascuna, discreti livelli di dettaglio dai quali si è mosso progressivamente fino al completamento del dipinto nell’insieme. La definizione del cielo, che procede anche per forme in negativo, attraverso il maestoso albero che domina la scena -che realizza con la stesura di cinque strati di colore- unitamente all’effetto della luce sul foliage e ai riflessi della natura nell’acqua, portano la composizione ad un livello di rappresentazione superiore che consente allo spettatore di immergersi completamente nella natura del paesaggio. L’artista solitamente amalgama i colori utilizzando del semplice carboncino che muove seguendo il ritmo naturale degli elementi compositivi.
“Amo insegnare in maniera divertente” ha dichiarato l’artista Brenda Boylan la cui risata sonora la rende un personaggio solare al pari delle tonalità di giallo utilizzate per la composizione. L’artista, insignita del “Eminent Pastelist Designation from the Pastel Society of America”, ha realizzato lo stralcio di un vitigno a Portland, in Oregon, utilizzando la referenza fotografica e focalizzando l’attenzione sul gioco di luci ed ombre. Un gioco che l’artista ha reso in maniera particolare selezionando per il block-in delle masse diverse tonalità di soli due colori: quattro tonalità di giallo per le zone chiare e quattro tonalità di blu per le zone scure. Tonalità che ha in seguito amalgamato con dell’alcool denaturato mantenendo viva la suddivisione dei colori e impedendo in questo modo la miscelazione dei colori nelle fasi di stratificazione successive a pastello. “Tutto ciò che è colpito dal sole avrà un valore più chiaro di ciò che è in ombra”, ha dichiarato l’artista per spiegare il suo processo mentale, lo stesso con il quale in seguito ha steso molteplici strati di colore che hanno fatto emergere la compassione in maniera tridimensionale. Quello della Boylan è stato un approccio molto particolare sia par la scelta inusuale di focalizzare l’attenzione dello spettatore sui lati del foglio -anzichè sulla parte centrale come avviene usualmente- sia per la capacità che questa artista possiede di traslare l’immagine mentale sul foglio basandosi sulla stesura iniziale di soli due colori. Un approccio che può da un lato facilitare l’osservatore nella stesura dei valori tonali e dall’altro può creare invece qualche problema a chi non possiede la capacità della Boylan di vedere il lavoro nella sua completezza. Problema quest’ultimo che però l’artista ha amabilmente risolto consigliando di pensare alla realizzazione della composizione come fosse la composizione di un albero.
Già protagonista, durante il beginner’s day, di una sessione dimostrativa interamente dedicata ai materiali, l’artista australiana Lyn Diefenbach ha realizzato la composizione di un fiore emblematico: la Strelitzia, comunemente conosciuto anche con il nome di Uccello del Paradiso.
Una scelta non casuale e che contraddistingue le opere realizzate della Diefenbach che, con trent’anni di esperienza alle spalle, ha vinto prestigiosi riconoscimenti proprio per la realizzazione magistrale dei suoi soggetti particolari, accuratamente scelti.
L’artista, che per l’esecuzione del disegno si è affidata ad una quadrettatura non dettagliata, ha iniziato la dimostrazione dalla stesura in negativo dello sfondo avendo cura di girare innumerevoli volte la tavolozza del foglio per consentire ai pigmenti di entrare nelle fibre che compongono la carta. Per creare la profondità dello sfondo ha utilizzato due colori: il verde scuro e il rosso scuro, dalla cui combinazione è uscito un colore più profondo del nero. Ha in seguito sovrapposto la molteplicità di sfumature che compongono il fiore, variandone la temperatura cromatica, mescolandoli e operando delle piccole transazioni tonali che hanno permesso di raggiungere la perfetta armonia cromatica insita nella natura del fiore.
Una dimostrazione sublime che ha catturato l’entusiasmo de pubblico anche grazie all’abilità dell’artista di rendere in maniera realistica sia le gocce di rugiada, catturate da piccoli tocchetti di colore, che la struttura botanica del fiore, ottenuta dalla miscelazione dei valori cromatici dei petali con il pastello color crema. Una combinazione di fattori con cui ha messo in evidenza anche la forma bizzarra del fiore
Albert Handell non poteva che essere, menzionando una frase dell’artista Lyn Diefenbach: “la conclusione perfetta di un evento perfetto”.
Leggenda vivente nel mondo del pastello, Albert Handell, ha una semplicità disarmante sia nel modo di essere che nel modo di impartire suggerimenti tutt’altro che scontati. Il merito va sicuramente ai cinquant’anni di esperienza nel mondo del pastello. Fattore questo che nel tempo, e a differenza di tutti gli altri artisti, gli ha permesso di non dover “organizzare” la scatola dei colori per valori tonali o cromatici.
Nella sua dimostrazione Handell è stato un fiume in piena di informazioni: tutte parimenti importanti, che ruotano attorno al mondo dell’arte ma che spingono l’ascoltatore ad andare oltre; per la realizzazione della sua sessione dimostrativa ha rappresentato i suoi soggetti preferiti: gli alberi. Un soggetto che Handell ama particolarmente e che ha dichiarato di aver cominciato a studiare negli anni ’70 e che ancora oggi, a distanza di decenni, lo emozionano sia nel movimento a spirale del fogliame -che implica l’applicazione di principi prospettici e la concezione del ritmo, che secondo l’artista abita ogni singolo elemento della natura- che nella struttura di un semplice ramoscello sotteso alle leggi che regolano la direzione della luce.
Si rimarrebbe ore ad ascoltare le lezioni di Albert Handell e si riempirebbero quaderni se si tenesse traccia delle sue note fra le quale ha menzionato: l’importanza dei bordi perduti e trovati (soprattutto nella realizzazione dei paesaggi); la pressione esercitata sul pastello (che deve essere all’occorrenza leggera come quella di una farfalla o pungente come quella di un’ape); l’importanza di alcuni dettagli compositivi (che hanno un proprio ritmo svincolato da quello della composizione). Ma la grandezza di Albert Handell sta anche nella semplicità con la quale riassume i concetti cardine ispiratori che lo hanno ispirato tanto nella vita quanto nell’arte e che sono riassumibili nella celebre frase di Mohammed Ali: “Float like a butterfly. Sting like a bee. You can’t hit what your eyes don’t see” (“Vola come una farfalla. Pungi come un’ape. Non puoi colpire ciò che i tuoi occhi non vedono”).
Si conclude oggi la terza giornata di Pastel Live che vi aspetta numerosi l’anno prossimo per la terza edizione dell’evento che sarà online dal 17 al 19 Agosto, 2023, con l’opzione facoltativa di iscriversi alla giornata facoltativa pre-evento (16 agosto). Il team di Streamile Publishing vi aspetta numerosi e con l’entusiasmo di sempre , ma nel frattempo vi aspetta al prossimo evento: Realism Live, che sarà online dal 8 all 11 novembre: la scaletta è già ricca di eventi, non perdeteveli.
(on the title: Albert Handell and his final work demonstration)