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L’installazione della sedicesima edizione di Aqua Art Miami, allestita come di consueto nell’omonimo hotel di South Beach, ha fatto sgomberare il mobilio delle camere che si affacciano sul rioglioso cortile interno per fare spazio alle quarantuno gallerie allestite individualmente all’interno di ogni stanza
Lo scopo di AQUA Art Miami è quello di offrire ai visitatori una destinazione per l’acquisto di opere di artisti emergenti e di media carriera, nel variegato panorama delle fiere della Miami Art Week, a proposito della quale, Cordelia de Freitas, nuovo direttore della fiera, ha dichiarato: ”È con grande piacere che quest’anno riportiamo Aqua Art Miami alla Miami Art Week. Aqua è sempre stata un punto fermo nel roster delle fiere durante una delle settimane più importanti per l’arte contemporanea americana. Sono certa che l’edizione di quest’anno non vi deluderà!”.
Quel che distingue AQUA dalle altre fiere è il carattere frizzante e festaiolo che caratterizza sia le gallerie in esposizione, che i visitatori, che uniscono all’esperienza artistica la possibilità di visitare uno degli hotel storici di Miami.
Fiera gemella di Art Miami+ Context, AQUA Art Miami pur essendo cresciuta in termini di numeri di gallerie partecipanti, mantiene inalterato lo spirito festaiolo ed energico che la caratterizza.
Un’energia che deriva principalmente dalle good vibes che aleggiano sia nell’aria che fra le opere d’arte esposte: ricche di colore seppure cariche di significati sociali.
Fra le gallerie che oltre all’elevata qualità delle opere, espongono progetti socialmente importanti, c’è la Modard Gallery di Fort Lauderdale che per la mostra ha scelto, fra gli altri, l’artista Vered Pasternak.
Artista di origini israelite Vered Pasternak, presenta tre opere della serie “Stop Homelessness”: struggenti ritratti, realizzati su segnaletica stradale originale che rappresentano metaforicamente i decori degli ambienti che i senzatetto abitano, le strade. Le opere sono inoltre realizzate con i preziosi colori ad olio in stick di Sennelier: l’iconico brand nato per soddifare le esigenze dei pittori impressionisti francesi.
Come gli impressionisti francesi, Pasternak realizza i dipinti con dei piccoli tocchetti di colore, che variano al variare dei piani del viso. A differenza degli impressionisti però, la sua palette è ricca di colori intensi con i quali trasmette l’intensità d’animo di David, il soggetto rappresentato sulle sue opere. David è un senzatetto che vive nella zona di Wynwood e con il qual, a distanza di dieci anni è riuscita ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Il merito va riconosciuto anche alle particolari dote empatiche che Pasternak possiede e con le quali, al di la della belllezza oggettiva delle composizioni, risce a superare i limiti visivi dell’arte per arrivare dritta al cuore dello spettatore.
La serie, che fa parte di un progetto più ampio, ha lo scopo di puntare i riflettori sulla realtà dei senzatetto. Per questo motivo il 20% dei proventi realizzati con le vendite andranno a favore dell’associazione che si occupa dei senzatetto nella città di Miami.
La Galleria Contempop espone le opere dell’artista Natan Elkanovich. Figlio di una sopravvissuta all’Olocausto e di un prigioniero del regime comunista di Stalin, Elkanovich ha scelto di celebrare la vita e i doni che essa gli ha preziosamente offerto.
Sulla scia dell’elaborazione delle esperienze infantili di quando, per sfuggire all’etichetta di sovversivo che limitava la sua capacità di esprimersi, si chiudeva in cucina con la madre e decorava il cibo che lei cucinava, ha ideato una tecnica pittorica molto particolare, che in seguito ha impiegato indistintamente, sia su tela che su metallo. Elkanovich crea opere di pittura tridimensionale. Si tratta di un lavoro minuzioso composto da piccoli punti e stelle decorative, ricche di colore e di dimensioni variabili, che realizza con una combinazione di tanti tipi di materiali plastici, che l’artista applica meticolosamente sulle superfici, utilizzando, a volte anche all’oggi, strumenti che attingono al comparto culinario a lui familiare.
Fra le iniziative presenti in fiera, AQUA Art Miami, ha selezionato “Save a Life in Ukraine”. Un progetto realizzato dagli artisti ucraini Sonia Atlantova e Olexander Klimenkc che realizzano icone utilizzano frammenti di legno e scatole di munizioni abbandonate dai soldati russi. I proventi delle vendite sono interamente devoluti agli ospedali medici che si occupano dei soldati feriti in guerra: un ossimoro visivo con il quale celebrare la vita con materiali che portano morte e distruzione
Le composizioni a olio di Stephanie Serpick per la Marloe Gallery sono opere di pura poesia che celebrano le raffinate tecniche di lavoro intensivo che caratterizzano il realismo contemporaneo e attingono a semplici oggetti quotidiani. Le opere, soprattutto quelle che si riferiscono alla serie dei letti sfatti, in cui l’unica traccia della presenza umana è fornita dalle sagome impresse sui cuscini, sono state concepite dall’artista in tempi di pandemia come segno di partecipazione al dolore -straumatizzante- che ha colpito il mondo intero, causando la morte di amici e parenti. Un trauma che difficilmente riusciremo a superare.
Tuttavia, se si osservano le opere della Serpick, in assenza di un vincolo interpretativo, si rimane estasiati di fronte alla semplicità delle scene da lei rappresentate che enfatizzano, attraverso straordinari passaggi tonali e cromatici, la resa tridimensionale degli oggetti.
Il dinamismo dell’artista, attrice e performer Eloise Valli, rappresentata dalla galleria Shim Art Network, è semplicemente un inno alla gioia che confluisce nell’energia dell’artista, che solitamente realizza tele di grandi dimensioni. Per AQUA Art Miami, la Valli ha scelto di esporre piccole copie degli originali, lasciando alla sua abilità di performer il compito di raccontare i processi compositivi e di pensiero.
Nelle sue opere, che fanno riferimento sia alla psicoanalisi sia alla dualità notte-giorno che caratterizza la filosofia cinese, c’è la continua ricerca di un equilibrio dato dall’accettazione dei lati oscuri della propria personalità. Lati che tendiamo, per spirito di sopravvivenza, a reprimere, ma che, in quanto parte integrante della complessità della natura umana, sono destinati a ripresentarsi ciclicamente. Si tratta di un processo universale che coinvolge indistintamente uomini e donne ed è particolarmente sentito nell’adolescenza, dove i pensieri oscuri prendono il sopravvento e confinano l’individuo in una cupa solitudine.
Ma, come accade nelle migliori fiabe, così come nelle tele di Valli, il bene trionfa sul male e la luce penetra tra le tenebre, portando un barlume di splendore che permette di ristabilire l’equilibrio perduto.
Tra le opere selezionate da Kyle Hamilton, per l’omonima Fine Art Gallery di Miami Beach ci sono i colori straripanti, al limite del fluorescente, a caratterizzare in modo particolare i lavori dell’artista Justyna Kisielewicz. Le opere di Kisielewicz, per sua stessa ammissione, sono un tripudio di colori in cui figure nude, femminili e maschili, posano in una combinazione di personaggi idilliaci e scene tratte dalla storia dell’arte. Con questi elementi, Kisielewicz racconta una storia del tutto personale in cui il colore è il legante universale e la fonte di energia a cui attinge continuamente per il suo processo compositivo.
Infine, tra gli artisti esposti nella galleria AC Latin Art, le composizioni prevalentemente digitali dell’artista ed educatrice ecuadoriana Paula Arias combinano elementi chiave delle tradizioni aborigene, in cui: Il folklore latinoamericano, i colori vibranti della tradizione e delle danze ancestrali, legate prevalentemente al ruolo della figura femminile, abbandonano le sembianze umane e si trasformano in fluide bande di colore che si muovono sinuosamente come in una danza celebrativa capace di potenziare le energie di resilienza, resistenza e lotta per i territori naturali delle comunità aborigene.
(on the title, Two of the three portraits of the series, Stop Homelessness by Vered Pasternak)