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ArtyCapucines, il progetto con il quale Louis Vuitton combina al classico modello Capucines, nato nel 2013, la “creatività interessante, contemporanea e rilevante” -come definita dal presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton, Michael Burke- con le icone del mondo dell’arte, ha celebrato il XX anniversario di Art Basel in maniera del tutto innovativa.
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A dimostrazione del sodalizio della lussuosa maison francese con il mondo dell’arte, Louis Vuitton ha presentato le nuove limited edition della Capucines (e altri modelli ispirati quali, i modelli Papillon, Speedy e Lockit) nella esclusiva west hall del Miami Beach Convention Center: la storica sede di Art Basel/Miami Beach, sorella invernale della fiera che si svolge a giugno a Basilea.
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Oltre a svelare i nomi degli ultimi due artisti che si sono uniti al progetto seguendo le orme di: Tschabala Self, Ugo Rondinone, Jeff Koons e Richard Prince, per citarne qualcuno, sono stati esposti gli iconici modelli che saranno disponibili per la prenotazione, a partire da gennaio 2023.
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Gli artisti di quest’anno, presentati in uno stand artistico quanto la loro decennale produzione, sono l’ultranovantenne Yayoi Kusama e Takashi Murakami.
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Entrambe con uno stile unico e inimitabile, accomunato dall’uso di colori intensi, sono caratterizzati da elementi distinti. I soggetti preferiti di Murakami sono i fiori sorridenti che combina con i motivi della cultura tradizionale popolare giapponese, come i panda. Elementi carini, psichedelici e satirici che nascono in risposta alle emozioni represse e contraddittorie relative al trauma collettivo giapponese vissuto dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.
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Yayoi Kusama è invece caratterizzata dagli “Infinity Dot” caratteristici più delle zucche perchè rappresentano gli elementi ripetitivi e ossessivi realizzati dall’artista per eliminare i pensieri intrusivi che hanno caratterizzato la sua vita e che l’hanno portata a scegliere di vivere in un ospedale psichiatrico, dove tutt’ora lavora.
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Nello stand, oltre ai fiori affissi alle pareti a pois insieme alle borse, alle valigette e all’accessoristica, ci sono due statue in cera a misura reale di Yayoi Kusama, realizzate dalla stessa artista: nel 2012 in occasione della prima collaborazione fra l’artista e la maison e la seconda, un decennio dopo, per celebrare la seconda storica collaborazione.
Murakami è invece rappresentatao da un grande panda disposto su un baule vintage della maison. All’ingresso dello stand c’è un ritratto ad olio di Alex Katz, che insieme a Richard Prince ha realizzato le decorazioni.
Sempre affisse al muro ci sono le scheda cliente appartenenti a Francis Picabia e ad Henry Matisse, affezionati clienti di Louis Vuitton.
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Lo stretto rapporto di Louis Vuitton con le arti ha origini antiche. Iniziato circa un secolo fa quando Gaston-Louis Vuitton, nipote del fondatore della maison commissionò a diversi artisti la realizzazione di cartelloni pubblicitari per la sponsorozzazione dei flaconi di profumo, è diventato un sodalizio a tuttoi gli effetti nel 1988 quando la maison collabora con alcuni dei più grandi nomi dell’arte moderna e del design, tra cui: Sol LeWitt, James Rosenquist, Cesar e Olafur Eliasson. La maison ha iniziato anche un’attività curatoriale con diversi artisti, fra i quali: Sophie Calle, Dan Flavin and Francesca Woodman, nelle gallerie della maison. La collaborazione assidua e intensa ha portato nel 2014 alla costruzione della storica Fondazione Louis Vuitton a Parigi, a firma di un altro grande personaggio del panorama artistico/architettonico contemporaneo, Frank Gerhy.
(on the title, ArtyCapucines by Louis Vuitton at Art Basel/MiamiBeach, 2022)
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