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In occasione della Miami Art Week, Oliver Sanchez ha aperto le porte dell’iconico Swampspace all’esposizione “Archipelago of Dreams”, ad opera dell’artista Meme Ferré.
L’esposizione, resa possibile anche grazie al supporto della Copperbridge Foudation, sarà in mostra fino al 17 December, 2022.
Lo scopo della Copperbridge Foudation, della quale Meme Ferré è membro del consiglio di amministrazione, è quello di alimentare, incoraggiare e promuovere lo scambio culturale attraverso l’espressione artistica nella celebrazione dell’arte come “linguaggio universale”. L’unico linguaggio capace di unire le persone a prescindere dalla cultura, dalle origini e dal credo, politico e religioso.
“L’arte accumuna le persone, le avvicina, perchè è in grado di mettere in risalto molte più affinità di quanto si possa immaginare”, ha dichiarato Oliver Sanchez, proprietario dello Swampspace e personaggio chiave nell’entourage artistico di Miami, che ha fortemente voluto questa mostra.
L’artista Meme Ferré, con il suo delicato e profondo equilibrio tra cuore e scopo, integra perfettamente sia gli intenti dello Swampspace di Oliver Sanchez che le finalità della Copperbridge Foundation.
Nativa di Miami e con una facoltosa famiglia politica alle spalle l’albero genealogico dell’artista è composto da un miscuglio di discendenze di origine differente: portoricana, venezuelana, cubana, francese e tedesca. Una similitudine che accumuna l’artista alla città di Miami, rappresentata da un ampio ventaglio culturale riunito nella sua esuberante unicità.
I ruoli della Ferré nella comunità di Miami sono molteplici: oltre ad essere produttore cinematografico, è membro del comitato consultivo dell’Istituto Maurice A. Ferré per la leadership civica della FIU e membro del consiglio di amministrazione del Centro Adrienne Arsht per le arti dello spettacolo di Miami Dade. Tuttavia il suo grande impegno, per il quale ha dedicato più di trent’anni di vita è stato rivolto all’insegnamento dell’arte ai bambini delle scuole pubbliche di Miami. “È importante offrire le basi per garantire a tutti le stesse opportunità di crescita, sia umana che personale”, ha dichiarato l’artista a tal proposito.
Ma è al suo ruolo di artista che si rivolge la mostra “Archipelago of Dreams” dello Swampspace.
Alle pareti dello spazio espositivo sono affisse parte della produzione pittorica dell’artista, caratterizzata da differenti influenze stilistiche e dai numerosi viaggi in giro per il mondo.
“Archipelago of dreams” mostra questo viaggio, compiuto da Meme Ferré, attraverso forme stilistiche e formali completamente differenti: dai dipinti astratti influenzati dall’Arte Informale dell’amico Emilio Vedova, durante i suoi anni di studio a Venezia, fino alla ritrattistica di più recente produzione.
La ritrattistica è in particolare un genere che l’artista dichiara di avere tendenzialmente snobbato durante la giovinezza, quando il suo spirito irrequieto l’aveva portata a cercare forme astratte con le quali rompere le regole compositive imposte durante gli studi svolti prima al Pratt Institute di Brooklyn e in seguito alla New York University.
Ritrattistica che ha realizzato a partire dal sogno premonitore nel quale la nonna le ha suggerito di dedicarsi a questa forma artistica, complessa al pari dell’indole umana che rappresenta, nelle sue variegate sfaccettature.
A partire dalla realizzazione del ritratto della nonna portoricana Florence Salichs Ferré, tratto da un dipinto realizzato nel 1940, Meme Ferré ha composto decine e decine di ritratti in un lasso di tempo limitato.
Fra le opere ci sono alcuni autoritratti che la rappresentano in età differenti: quello in mostra allo Swampspace che rimanda nelle pennellate espressionistiche dello sfondo allo stile di Van Gogh, la rappresenta all’età di otto anni.
I soggetti preferiti per la ritrattistica, che realizza con tecnica mista – olio e acrilico- su canvas, sono i volti noti della quotidianità fatta dagli affetti che compongono la sua numerosa famiglia -i fratelli e le sorelle, i nipoti, il compagno o Sor Isolina Ferré, la zia suora missionaria; gli amici, prima su tutte Norma Jean, grande amica e filantropa, conosciuta nell’ambiente di Miami per la sua attività a favore dei bambini, ma anche Carole Ann Taylor, l’artista Carmelo Sobrino, Stacey de la Grana e l’affascinante Geo, rappresentato con il grande cappello in paglia. Opera selezionata anche per la locandina della mostra. Ci sono poi i volti istituzionali noti nell’ambiente di Miami come: Jose Javier Rodríguez, George Knox e David Lawrence Jr.; le persone che, pur partendo da un’infanzia difficile, sono stati in grado di emergere contribuendo a rendere Miami un posto migliore, come Armando Codina; infine i volti carismatici delle persone che hanno affascinato l’artista semplicemente con il loro modo di essere, come Chente o Herb Levine.
“Archipelago of Dreams” è una mostra che celebra la bellezza dell’arte oltre il suo significato visivo. Una mostra che arriva dritta al cuore di chi si trova ad osservare la molteplicità dei volti e delle storie delle persone rappresentate, tutte accomunate da un fil rouge che può essere riassunto nella celebre frase di Pablo Picasso, menzionata da Meme Ferré nella sua biografia: ”Lo scopo della vita è trovare il tuo dono, il senso della vita è donarlo”, e Meme Ferré lo ha trovato e lo ha donato alla comunità di Miami
(on the title: Meme Ferré among her portraits, on the left, Jose Javier Rodríguez and, on the right, her portrait at the age of 8)