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Il secondo giorno della XXII Convention della Portrait Society of America ha visto come protagonista l’artista Anthony John Ryder che ha aperto la convention con una dimostrazione di pittura dal vero nella quale ha mostrato il suo approccio al ritratto. Anthony J. Rider è nato a New York e attualmente vive e lavora a Santa Fe, NM, con la moglie, dove ha aperto nel 2007 il Ryder Studio, nel quale insegna disegno e pittura.
Ha studiato con Ted Seth Jacobs alla New York Art League , per poi trasferirsi per diversi anni in Francia, dove ha studiato prima a La Napoule Art Foundation e poi alla École Albert Defois. Al suo ritorno in patria è stato eletto sostituto all’Accademia di New York da Mr. Jacobs in persona, che lo ha voluto come suo successore. Dopo allora ha svolto, oltre all’attività pittorica, attività didattica in molte scuole ed istituzioni non solo in America ma anche in Europa. Nel 2007, si è trasferito con la moglie a Santa Fe, NM, dove ha aperto il Ryder Studio che offre corsi intensivi e workshop secondo l’approccio personale dell’artista, basato sulla sintesi tra osservazione e teoria pittorica tradizionale. Ryder lavora esclusivamente dal vero ed oltre ad essere un eccellente pittore che varia dallo still life, al landscaping con un occhio di riguardo per ritratto e figura intera -che cura con meticolosa attenzione per i dettagli e una superba capacità di disegno- è l’autore ed illustratore del testo “The Artist’s Complete Guide to Figure Drawing”, scritto nel 1998, prodotto dalla Watson-Guptill e molto apprezzato per chi si approccia al disegno e alle sue regole.
Prima di cominciare con la sezione pomeridiana, Cynthia Vowell ha impartito alcuni esercizi ristorativi da farsi quando si lavora per molto tempo: esercizi che aiutano a massimizzare la resa delle prestazioni durante il lungo lavoro di pittura.
Nel pomeriggio si sono svolte due distinte demo: una ha visto protagoniste Anne-Rose Bain e Adrienne Stein mentre l’altra ha visto impegnati in una dimostrazione, sempre dal vero, due grandi talenti: uno fra i mie artisti preferiti, Daniel Sprick, maestro vivente per bravura e generosità che sabato il pubblico avrà l’onore di conoscere più da vicino con uno spazio interamente dedicatogli nel quale parlerà di sé e del suo processo di pittura, e Quang Ho, artista che abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio nei giorni di pre-convention dove ci ha mostrato il suo studio. Miami Niche ha seguito la dimostrazione di Sprick e Ho. l due artisti sono completamente differenti, non solo a livello caratteriale ma anche a livello di approccio all’arte: silenzioso Sprick e più loquace Ho, che afferma di essere cresciuto in un ambiente caotico che lo porta di conseguenza a lavorare con la musica (John Denver è fra i suoi artisti preferiti).
Nella dimostrazione dal vivo, da un lato c’è l’approccio accademico all’arte di Daniel Sprick che compie uno schizzo di base a matita tenendo conto delle proporzioni, dall’altro Quang Ho traccia invece le linee essenziali della modella con il pennello. Pennello che ammette essere uno strumento ancora più importante del colore, paradossalmente, perchè lo ritiene il mezzo fondamentale per la buona riuscita dei suoi lavori. Tra i colori utilizza Michael Harding e Sennelier mentre Sprick non ha un brand particolare e attualmente utilizza Talens e Rembrandt. Se Daniel Sprick presenta una palette estremamente limitata quella di Quang Ho è ricca e variegata e la sua opera va componendosi di piccole pennellate colorate che si finiscono per comporre il puzzle variegato del ritratto. Diverso è l’approccio di Daniel che con una sorta di grisaille grezza e stesa rapidamente sulla traccia dello schizzo iniziale, comincia a dipingere partendo dai toni scuri per poi arrivare ai semitoni che mette in risalto con lo sfondo nero, colore che ammette di utilizzare molto. Due personaggi molto diversi ma con alcuni punti di veduta in comune: entrambe sostengono l’importanza del valore tonale sul colore e la generosità nell’insegnamento dell’arte che non deve avere segreti. Infine entrambe sono d’accordo sul dare un consiglio a chi si approccia all’arte: “Non ascoltate nessuno: ci sono cento modi differenti di approcciarsi all’arte, trovate il vostro avendo bene in testa l’importanza del disegno che è la base della riuscita di un’opera”.
Alla fine della demo, Quang Ho ha pubblicizzato la piattaforma per artisti ideata da lui in collaborazione con un team: la piattaforma si chiama MFA-Made fo Artist- che è ora all’inizio pur avendo già all’interno oltre una decina di video lezioni e tutorial che l’utente iscritto ha la possibilità di rivedersi ogni qual volta lo decida andando in questo modo a qualificare il docente che ha eseguito il video. È in programma a breve l’ingresso di altri dieci docenti oltre alle lezioni di lezioni di storia dell’arte tenute da docenti universitari, curatori e tanto altro. Per maggiori informazioni consultate il sito: www.mfa.studio
Il pomeriggio e proseguito come da programma con la scelta di tre opzioni: La lezione di Michael Shane Neal “the English Gentlemen” che ha eseguito una dimostrazione del come e cosa rappresentare nel dipingere la mano, l’importanza gestuale e la psicologia che rivela tratti essenziali anche della personalità del soggetto rappresentato; la grazia di Rick Casali, artista e scultore di successo, che ha lavorato ai differenti piani della testa attraverso l’utilizzo della creta con la quale ha spiegato il processo di costruzione del volto femminili, molto differente da quello maschile con concetti applicabili indistintamente sia alla scultura che alla pittura; e infine i consigli di Chantel Barber, Bebe Bernard, Thomas CalebGoggans e Liz Lindstrom che hanno dato consigli sul come cominciare e affinare la carriera da ritrattista.
Oggi è un altro giorno e Miami Niche è sempre in prima fila (virtualmente parlando) continuate a seguirci in questa giornata come al solito ricca di eventi.
From the title: Portrait of Maya E Shakur by Anthony J.Ryder