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Ogni volta che intervisto un artista chiedo di poterlo fare nel suo studio perchè ritengo fondamentale vedere lo spazio vitale nel quale l’artista organizza il suo tempo e i sui materiali dando forma ai sui lavori. The Portrait Society of America ha organizzato la giornata di ieri, e quella di oggi, esattamente con questo tema: offrendo la possibilità al pubblico di entrare negli studi artistici in una sorta di affascinante dietro le quinte in attesa dell’apertura ufficiale della XXII de (la) The Portrait Society of America. Lo ha fatto con una abito del tutto nuovo, quello virtuale che nella carenza -grande- del contatto fisico ha però il beneficio di portare la convention nelle case di chiunque sia interessato senza la necessità di spostarsi.
Il primo di giorno di pre-convention ha visto protagonisti Quang Ho e Adrienne Stein. Artisti che oltre ad avere in comune l’amore per l’arte condividono la vita nell’incantevole casa di pietra calcarea risalente al 1764 e acquistata dalla coppia nel 2017 ad Hellam, Pennsylvania, dove Adrienne è cresciuta. I due condividono la passione per la botanica oltre che per l’arte ed il giardino della casa si presta senza ombra di dubbio a questo proposito. Eppure nonostante tutto, i due artisti hanno due studi separati, uno adiacente all’altro: così simili per l’utilizzo di legni particolari, magari ritagliati dalla fitta vegetazione del loro giardino, soprattutto per Quang Ho che dimostra di essere un gran conoscitore del legno.
Adrienne Stein ha uno studio molto ordinato nel quale è possibile ritagliasi diversi spazi per una chiacchierata in compagnia, possiede una ricca collezione di ossa di animali e altri cimeli collezionati durante i suoi viaggi. La sua postazione è nel mezzo della stanza ed è studiata per non lasciare nulla al caso. Dalle grandi, immense vetrate fatte costruire appositamente entra molta luce che si riflette sul muro posteriore di un colore verdastro: una tonalità che ha particolarmente apprezzato da un viaggio in Italia. Appesi ai muri o nell’ordinato ripostiglio ci sono le sue opere che richiamano figure di altri tempi ricche di folklore, misticismo ed elementi naturali nei quali appaiono volti familiari e amici.
Ma soprattutto nel suo studio c’è un suo ritratto al quale è molto affezionata: il ritratto che ha fatto di lei Quang Ho dopo averla conosciuta in una convention della Portrait Society of America nel 2015. Adrienne Stein ha conseguito il suo MFA presso la Boston University e un BFA Magna Cum Laude, presso il Laguna College of Art & Design; ha studiato inoltre con insegnanti in Stati Uniti, Francia e Italia e le sue opere sono esposte sia sul territorio nazionale che internazionale, come del resto le opere di Quang Ho.
Lo studio di Quang Ho è studiato architettonicamente nella stessa maniera: su due piani e con immense vetrate. Qua e la compaiono di frequente pezzi antichi e legno, tanto legno di tanti tipi differenti che lavora nella zona adibita a falegnameria al piano terreno, mentre il suo studio artistico si trova al piano di sopra, dove fra un a tela appesa al soffitto ed un’altra con la quale si è promesso di creare un qualcosa, compare appeso alla parete un gigantesco cavalletto, studiato dall’artista e ribaltabile o abbassabile tramite un marchingegno elettrico studiato e installato appositamente per le opere di grandi dimensioni ma non solo.
Fra i suoi lavori tanti ritratti di piccole dimensioni e tanti fiori, probabilmente gli stessi fiori del loro giardino che incantevolmente incorniciano la tenuta. Quang Ho è originario di Saigon si è trasferito a 11 anni con la famiglia in Colorado dove in seguito ha ottenuto una borsa di studio al Colorado Institute of Art dove grazie agli insegnamenti del severo Rene Bruhin ha imparato ad esprimere il sentimento piuttosto che la tecnica, che si ottiene attraverso l’intuizione piuttosto che attraverso la sola educazione accademica.
A Bruhin riconosce anche il merito di avere imparato a vedere le forme rispetto alle immagini reali. Lavora principalmente con oli, acquerelli e pastelli, spaziando da nature morte, a paesaggi e interni, a ballerini e figure. ma non è vincolato a nessun particolare modo di espressione perchè un singolo dipinto può essere uno studio del colore, un altro una disposizione formale e un altro ancora un’esplorazione della consistenza e della superficie.
(on the title: Adrienne Stein and Quang Ho)