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Ad introdurre la terza ed ultima giornata di Plein Air Live 2022 è stato l’inconfondibile Pierre Guidetti, volto di Savoir-Faire -platinum sponsor dell’evento- ed ambasciatore per il North America di Sennelier, Fabriano e Cretacolor, fra gli altri. Pierre Guidetti oltre a mostrare il proprio sostegno in favore del popolo ucraino nella guerra insensata che lo ha travolto, è un imprenditore e un artista appassionato. Da profondo conoscitore qual’è, delle tecniche artistiche e dei materiali, è un importante punto di riferimento nel panorama artistico internazionale. Quando comincia a parlare lo si può ascoltare per ore ed ore, senza stancarsi, perchè la sua conoscenza culturale è davvero vasta. Oltre a raccontare la storia, che insieme alla moglie, lo ha legato molti anni or sono a Sennelier. ha raccontato l’incontro con Eric Rhoads e la loro collaborazione nella realizzazione di eventi in plein air. Non si è risparmiato poi su aneddoti storici riguardanti il plein air, che hanno trovato l’apoteosi in Monet: il primo fra i diversi artisti che ha avvertito la necessità di lasciare “un’impressione” sulla tela.
Una impressione destinata a durare nel tempo fino a spingersi in quello che è oggi lo spirito della pittura in plein air.
Pierre Guidetti e Savoir-Faire vi aspettano ogni venerdì su Instagram (@artsavoirfaire) per trascorrere un pò di tempo insieme, conoscere gli artisti e fornire utili e preziosi consigli pratici.
È un insieme succoso ed effervescente dalle forme semplici, la composizione di Kim VanDerHoek che ha realizzato il paesaggio della distesa collinare della Gundlach Bundschu Winery in Sonoma, CA. L’artista si è approcciata al dipinto realizzando prima i colori scuri che ha diposto sulla tela con delle pennellate sciolte, in maniera da ricavarne il valore tonale e cromatico della composizione. “La scelta dei colori utilizzati per la composizione dipende dalla percezione visiva dei colori, anche se la loro resa sulla tela può sembrare molto diversa rispetto all’immagine,” ha dichiarato l’artista. A tal riguardo sostiene che, avere la stessa fonte di luce sia sul pannello che sulla tavolozza, aiuti molto in questo compito. Tenendo conto del fatto che la definizione di un colore caldo o freddo è sempre e comunque relativa alla composizione cromatica, la VanDerHoek utilizza un metodo molto semplice per stabilire i valori cromatici: i colori caldi tendono ad emergere e quelli freddi tendono a ritirarsi. Nella resa dei dettagli l’artista varia i colori e le dimensioni in modo da creare un dipinto più forte e finito perchè le forme irregolari aiutano nella realizzazione di una composizione vibrante. VanDerHoek ha dichiarato che, realizzare il medesimo paesaggio più volte, aiuta molto nella messa a fuoco degli errori e delle variazioni da apportare. Solo alla fine, per rinforzare la prospettiva aerea, ha aggiunto delle “pennellate selvagge” che hanno enfatizzato le ombre portate e il fogliame, mentre con la spatola ha realizzato la texture. L’artista dichiara di terminare abitualmente il lavoro con dei punti di colore disposti random sulla tela, ma aspetta sempre un paio di giorni prima di stabilire se il lavoro è effettivamente finito o meno.
Lory McNee, oltre che ad essere uno dei membri di facoltà di questa terza edizione di Plein Air Live, è una art blogger, social media influencer, brand ambassador, producer e speaker di successo, Per la demo ha dipinto The Snake River in Southern Idaho, il fiume più pericoloso degli Stati Uniti d’America. Nella sessione dimostrativa, realizzata in una fredda giornata invernale, ha utilizzato colori ad olio miscelabili ad acqua: questi sono colori che si comportano come l’olio tradizionale, senza però contenere solventi chimici dannosi per la salute e per l’ambiente. Per l’occasione ha lavorato su un pannello in lino precedentemente virato sul grigio. Partendo dal block-in nel quale si è preoccupata del design, ha stabilito i valori tonali con del terra di siena bruciata e del blu oltremare. Nello spiegare la composizione cromatica l’artista ha sottolineato come in natura i colori scuri riflettano i colori chiari e viceversa. “La pittura in plein air tende ad enfatizzare la natura e contemporaneamente mette alla prova l’artista facendogli compiere un esperienza meditativa e creativa capace di stimolare tutti i sensi,” ha dichiarato l’artista che per creare il senso di movimento dell’acqua muove abitualmente il pennello in direzioni differenti. È solo sul finire della composizione che l’artista ha aggiunto un paio di pennellate verticali per enfatizzare il senso di realtà dell’acqua. Come abitualmente succede durante le sessioni in plein air nei mesi gelidi, l’artista dichiara di apportare le ultime modifiche dell’opera al chiuso dello studio. Qui, come un muratore predilige gli attrezzi preferiti, la McNee utilizza gli strumenti più congeniali per graffiare la tela, come una carta di credito con la quale ne mette in risalto le luci.
Il pomeriggio è continuato in bellezza con la dimostrazione di Mark Shasha, educatore, autore e illustratore di libri di successo per bambini. Shasha ha realizzato la composizione ad olio di uno spaccato di spiaggia. Secondo l’artista dipingere su una superficie già dipinta è molto più semplice perchè aiuta nella definizione dei valori tonali. Motivo per cui ha realizzato un underpainting chiaro con dei colori preparati in precedenza e messi in pratici tubetti pronti all’uso. In corso di esecuzione, una volta raggiunta una stratificazione di colori di media densità, ha graffiato la superficie per rendere l’effetto della brezza marina sull’erba, che rimanda molto alle vedute erbose di Andrew Wyeth. Il metodo di Shasha è un continuo mettere e levare: una caratteristica questa che l’olio possiede a differenza di altri medium. Nella demo ha mostrato come è possibile realizzare degli splendidi e realistici effetti ottici e atmosferici impiegando oggetti di uso comune e poco costosi, come: un pennello da imbianchino, una spatola per bottiglie e una sea-sponge. A chi ha chiesto perchè preferisce l’olio ad altri medium, l’artista ha riposto: “Uso gli oli perché è il modo più efficace per me di fare il tipo di immagine che voglio creare. L’olio è molto coprente, così posso cambiare facilmente gli elementi nel dipinto e rimane abbastanza umido da poterlo sfumare.” La licenza di artista ha consentito a Shasha di modificare la referenza fotografica rappresentando delle piccole rose lungo il sentiero erboso che hanno aggiunto un ulteriore valore alla suggestiva composizione.
Per chi è stato in California sa bene che le missioni spagnole, sparse su tutto il territorio, sono luoghi storici e molto suggestivi. Keiko Tanabe, acquerellista di successo, ha rappresentato una di queste missioni. Prima di realizzare il dipinto vero e proprio però, si è soffermata sull’importanza di realizzare diversi lavori preparatori, che sostiene di eseguire in diverse sessioni e in diversi orari del giorno, in modo da studiarne le variazioni di luce e di mettere a fuoco i dettagli da enfatizzare. In questo modo evita di evita di sprecare tempo prezioso da dedicare all’opera definitiva. Negli sketches preparatori oltre a studiare i diversi aspetti tecnici -la composizione architettonica e il prospetto tonale- definisce le relazioni fra le parti. Secondo la Tanabe, nella realizzazione di una composizione, soprattutto se architettonica, è buona prassi dedicare del tempo sia allo studio della prospettiva degli edifici che allo studio della composizione cromatica. Quest’ultima, che può risultare difficile soprattutto per chi è alle prime armi, ma aiuta molto nella realizzazione di una composizione corretta e bilanciata. La Tanabe ha realizzato inizialmente dei grandi lavaggi nel background, nei quali ha catturato l’atmosfera della scena, semplificandone la struttura e mantenendone però invariate le forme, le luci e i patterns. Ha ultimato il lavoro dedicandosi ai singoli elementi compositivi, nei quali ha sottolineato i contrasti tra le forme organiche e quelle geometriche, i contrasti alti e quelli bassi, che ha dipinto in modo tale da mantenere il bilanciamento unitario della composizione. Nella realizzazione della sua demo ha utilizzato un paio di pennelli calligrafici -uno grande e uno più piccolo-e ha ribadito l’importanza di mantenere il bianco del foglio, perchè nell’acquerello è un elemento molto prezioso. “Dipingere dal vivo non è solo vedere”, dice la Tanabe “ma è lasciarsi inspirare dai suoni -il meraviglioso suono delle campane- dagli odori e dall’atmosfera che ci circonda e che bisogna capire in maniera spontanea” ha dichiato Keiko Tanabe.
Tra gli eventi Plein Air in programma per quest’anno l’organizzazione di Eric Rhoads aveva promesso di andare in Russia, un evento destinato ad essere rimandato da oramai due anni. Ma la situazione drammatica che si è venuta a creare nel paese ha reso ovviamente impossibile la fattibilità del viaggio che sarà invece in Nuova Zelanda a settembre.
Quest’anno, oltre a John Crump, con al demo di ieri, un altro artista neozelandese, Richard Robinson, ha realizzato una dimostrazione. Lo ha fatto rappresentando una grande scena della Sandy Bay in New Zealand e con un approccio del tutto innovativo. Nella composizione dello sketch preparatorio si è avvalso infatti dell’aiuto del digitale, con due applicazioni: Adobe PaintCan.e Procreate. Queste sono applicazioni digitali semplici da utilizzare e che consentono un notevole risparmio di tempo e di materiale. Secondo l’artista approcciarsi a questo metodo potrebbe facilitare l’amore per la pittura in plein air. Partendo dall’immagine fotografica della scena che ha selezionato per la demo ha trasferito l’immagine nelle applicazioni adibite all’uso sulle quali ha lavorato andando ad aumentare e a diminuire in maniera bilanciata i valori di: tonalità, colore e valore. Dopo avere realizzato lo sketch praparatorio ha utilizzato l’immagine creata in digitale come riferimento nella realizzazione tradizionale ad olio dell’opera. Secondo Robinson quando si costruisce la composizione è importante realizzare angolazioni differenti degli elementi, compositivio -è il caso delle rocce- innanzitutto per rispettare la struttura naturale degli elementi e poi per creare gioco nella composizione. Nella stesura del colore l’artista ritiene che sia molto importante strizzare gli occhi continuamente così da stabilire i valori tonali e creare un atmosfera interessante per il pubblico.
Kevin Macpherson, è stato l’ospite dell’ultima sessione dimostrativa per Savoir-Faire nella quale ha spiegato un paio di concetti che ogni artista dovrebbe sperimentare: dipingere su piccole dimensioni -perchè:” dipingere in piccolo, aiuta a pensare in grande”- e dipingere partendo da una palette limitata -che aiuta nella costruzione dei colori in modo semplice.
Macpherson è stato anche l’ultimo “ingrediente” di Plein Air Live, 2022.
Grande appassionato di questo genere di pittura, l’artista ha dichiarato che: “Dipingere il plein-air è vivere il momento” spingendosi a dipingere uno scorcio fluviale nel paesaggio glaciale del New Mexico. Per dipingere il paesaggio della demo -per il quale si è protetto aiutandosi con un comodo calzino infilato nella mano con la quale tiene il pennello- è partito con la spiegazione della griglia compositiva. Un elemento ricorrente nel suo lavoro e che dichiara essere fondamentale nell’approccio compositivo. La griglia è semplicemente un mezzo per collocare in maniera corretta gli elementi nello spazio: mnon solo gli oggetti ma anche le luci e le ombre. Ne definisce le relazioni fra le parti e scompare dopo aver realizzato le grandi forme sulle quali poi l’artista procede con numerosi strati che ne mettono in evidenza l’atmosfera, data dai toni e dai colori che ognuno percepisce in maniera personale. La griglia compositiva aiuta inoltre nell’evitare di perdersi nella prospettiva e nella rappresentazione di elementi fuorvianti e permette di pensare sia alle grandi che alle piccole forme- che gli artisti tendono a realizzare nello stesso modo- mantenendo corretti i valori compositivi. Nella realizzazione della demo Macpherson ha fornito inoltre importanti stimoli riflessivi relativi ad alcuni aspetti che la pittura in plein air comporta, fra questi la dicotomia fra: concentrazione e decisione e fra cervello visivo e cervello analitico, spiegando l’importanza del “saper vedere” gli elementi che ci circondano.
La terza edizione di Plein Air Live è giunta a termine con l’entusiasmo dei partecipanti che sono invitati a mettersi in gioco partecipando al concorso Plein Air Salon Art Competition,” su scala mensile e annuale. Inoltre come in ogni eventi Streamline Publishing l’ultimo giorno di convention i partecipanti possono iscriversi all’evento per l’anno successivo -Plein Air Live sarà dall’8 al 11 marzo, 2023- con un prezzo assolutamente vantaggioso, rispetto a quello proposto regolarmente al pubblico.
Per chi tra voi è fosse nostalgico o desideroso di superare i propri limiti e avesse voglia di incrementare notevolmente le proprie abilità si può scrivere al prossimo seminario virtuale in occasione della seconda edizione di Pastel Live, dal 17 al 20 Agosto. Un seminario interamente dedicato a questo mezzo potente e meraviglioso declinato in ogni sua variante. Iscrivetevi numerosi perchè come dice Eric Rhoads: “L’educazione è un valore aggiunto, a qualsiasi prezzo essa sia. ”
(On the title: Keiko Tanabe’s work in progress demonstration)