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Inizio ufficiale con il botto per la terza edizione di Plein Air Live, 2022 dove un roster considerevole di artisti si sono susseguiti, realizzando dimostrazioni tecniche durante le quali hanno dispensato suggerimenti e informazioni riguardo la loro chiave di lettura della natura e dell’arte.
Il primo docente della giornata è stato John Cosby, una leggenda nel mondo del plein air che per l’evento ha realizzato un suggestivo paesaggio portuale marino. Un soggetto questo non inusuale per Cosby, che dopo aver servito due Presidenti degli Stati Uniti d’America nell’ Executive Branch del US Government, ha lasciato la Casa Bianca per dedicarsi alla pittura in Plein air. Lo ha fatto dopo aver restaurato un’imbarcazione originale di Nathaniel Herrishoff, architetto navale e designer vissuto fra il 1800/1900. L’amore per questo stile lo ha portato a fondare, insieme ad altri, l’ente no profit LPAPA -Laguna Plein Air Painters Association. L’organizzazione a tutela della pittura in Plein air e del patrimonio di Laguna, CA, è platinum sponsor dell’evento, e ha voluto ricordare oggi Ken Austern, Laguna Beach arts commissioner, recentemente scomparso.
Prima di realizzare la composizione finale Cosby realizza la medesima in scala di grigio per poterne valutare la scala tonale. Lo scopo di Cosby è quello di creare una composizione solida capace di suscitare emozioni. Dopo aver tracciato le grandi forme, a carboncino, ha utilizzato i colori, con un range che alterna temperature fredde a temperature calde. Egli presta molta attenzione al chiaroscuro pur mantenendo lo stesso valore tonale, frutto della riflessione della luce sulle superfici che compongono la composizione. Nella realizzazione del dipinto marino Cosby afferma di preferire l’illusione dei dettagli ai dettagli stessi, puntualizzando come la sovrapposizione del colore crei spazi visivi affascinanti.
L’artista italiana Daniela Astone ha rappresentato uno stralcio del divino paesaggio toscano. Allieva di Daniel Graves alla prestigiosa Florence Academy of Art la Astone è attualmente director of the intermediate program dell’Accademia. Nel 2016 è stata insignita del prestigioso Mod Portrait Award presso il Palau Gomis, headquarters del MEAM- Museu Europeu d’Art Modern, in Spagna.
Nella composizione realizzata per la demo l’artista ha eseguito un’imprimitura in gesso e olio di semi di lino. Aiutandosi con uno sketch preparatorio ha ripartito la composizione in terzi in base alla quale ha stabilito dove disporre gli oggetti e loro masse. Sull’imprimitura a tratto sottile e monocromatico a stabilito il block-in mettendo contemporaneamente in risalto le luci e le ombre e definendo la prospettiva e il rapporto fra le parti. Dopo il disegno preparatorio, perfettamente eseguito -per il quale ha ribadito l’importanza del disegno- dipone i colori dal chiaro allo scuro aiutandosi con una spatola e in base alla composizione tonale stabilità in precedenza. A realizzazione ultimata dipinge prendendo in prestito la tecnica del puntinismo in particolare nella realizzazione delle fronde degli alberi. Per enfatizzare maggiormente le ombre utilizza un impasto più denso.
La tecnica pittorica della Astone, come da lei stessa menzionato durante la demo, rimanda al modo di dipingere del De Nittis, pittore italiano del 1800, fra i più importanti rappresentati dell’impressionismo italiano. Come il De Nittis, la Astone dipinge mantenendo vivo il suo spirito di disegnatrice che risulta evidente nella linea pianificata alla base delle composizioni.
Qual’è la differenza fra un pittore e un artista e qual’è il filo -più o meno sottile- che distingue un artista astratto da un artista figurativo? Queste sono solo un paio delle domande che l’artista Mr. T.Allen Lawson si è posto nella sua sessione dimostrativa, stimolando il pubblico alla riflessione. Riflessione tutt’altro che banale e che rappresenta anche luna delle sue fonti d’ispirazione dal quale attinge idee. Lawson ha messo a confronto capolavori degli old master ai più recenti artisti contemporanei facendo una classificazione tra arte astratta e arte figurativa e puntando i riflettori su alcuni concetti fondamentali nell’arte, fra i quali: la composizione, l’importanza del disegno -visto come forma di libertà di espressione- i colori e la loro armonia e le decisioni artistiche da prendere per enfatizzare la narrazione. La composizione in particolare modo rappresenta per Lawson la parte più importante di un dipinto, la sfera che permette ad un osservatore di entrare nella dimensione personale dell’artista.
Lawson è fra gli artisti più importanti nel panorama contemporaneo americano con una particolare curiosità – e straordinaria capacità espressiva- di catturare gli ambienti naturali e le scene rurali con una freschezza e una bravura eccezionali. Lawson è stato l’autore delle White House Christmas Card del 2008 e al pubblico lascia una citazione personale degna di essere approfondita: “Incoraggio ognuno di voi a superare i limiti e a provare cose che non avete mai provato prima. Provate qualcosa di nuovo. Sfidate voi stessi, spingete voi stessi. Perché per essere “abbastanza buono” non c’è più tempo”. Il pubblico ha apprezzato molto la sua onestà intellettuale e la sua profondità meditativa. ”Lawson ha risposte uniche agli incontri della vita interpretate ed esposte come sentimenti universali da un artista molto umano!” ha dichiarato una partecipante.
Nancie King Mertz per la demo ha rappresentando l’iconico paesaggio dello skyline di Chicago, mettendo in evidenza come sia possibile ottenere uno splendido dipinto partendo da un’immagine fotografica. Quello di Chicago è un paesaggio che l’artista ama rappresentare e che non è inusuale vedere in qualche programma televisivo incentrato su Chicago, come Chicago Fire. Crescere a Chicago le ha consentito nel tempo di affinare una certa sensibilità alla luce e alle sue vibranti variazioni che trasferisce sapientemente sul foglio. Il metodo a pastello utilizzato nella demo di oggi per la realizzazione dell’opera è stato molto coinvolgente. Partendo da un disegno abbozzato a carboncino l’artista ha definito le masse scure che ha in seguito amalgamato con dell’alcool denaturato e un pennello a ventaglio, seguendo il verso della composizione. Sfruttando la qualità dell’alcool di asciugare molto velocemente l’artista ha steso un secondo strato di pastello che ha di nuovo amalgamato fino ad arrivare alla definizione dei dettagli con piccoli tocchetti che ha sfumato con le dita. Secondo la Mertz, il pastello è tutta una questione di pressione e l’unico sistema per imparare la tecnica è fare tanta pratica.
Anna Rose Bain ha deliziato i partecipanti con la splendida rappresentazione figurativa di un bimbo intento a giocare in spiaggia. Non è insolito per la Rose Bain rappresentare i bambini e il pubblico dimostra di apprezzare sempre molto questo genere di pittura anche perchè raramente sono eseguite dimostrazioni dal vivo che riguardano i bambini. Nel compito complesso di rappresentare i bambini l’artista è indubbiamente facilitata dalla presenza dei suoi figli: Everett (il protagonista dello scatto fotografico) e Cecilia, nome ispirato dalla santa protettrice della musica, un’altra sua grande passione. La grandezza di quest’artista -anche lei ha studiato pittura figurativa alla Florence Academy of Art- sta, non solo nella grande capacità di rendere somiglianze straordinarie dei soggetti dipinti, ma anche nel saperli rappresentare in maniera emozionante, con la freschezza, e le vibrazioni che distinguono l’età e la pittura in plein air. Del resto la pittura impressionista è proprio caratterizzata dalla esigenza di percepire e fissare sulla tela le “impressioni”, i tagli di luce freschi e immediati, come ampiamente dimostrato dai pittori francesi del 1800. La sua passione per la rappresentazione dei bambini è dovuta a due fattori in particolare: la concezione della pittura come una sorta di diario sul quale lasciare traccia degli eventi della vita, – e quindi della maternità- e dal ricordo di quando lei, bambina, passava le giornata immersa nella natura lasciandosi ammaliare e incuriosire dall’ambiente circostante. Nella realizzazione di un’opera in plein air -e di un opera pittorica più in generale- secondo la Bain è importante strizzare gli occhi in modo da capire cosa rafforzare nella composizione e prestare particolare attenzione all’effetto che la temperatura del colore assume al variare della luce. Un fattore molto importante perchè consente di capire che è la temperatura che descrive la forma della natura offrendoci una determinata percezione piuttosto che un’altra.
“È davvero una benedizione potere uscire e contemplare la natura nella sua essenza,” dice l’artista Roger Dale Brown, che ha chiuso la giornata formativa realizzando uno stupefacente stralcio del fiume vicino alla sua casa a Nashville, in Tennessee. Nella elaborazione della composizione l’artista, che dichiara di non essere abituato a lavorare nel breve periodo di tempo, in quanto i suoi lavori richiedono giorni per essere realizzati, opera il block-in delle pennellate corte ed affilate, nelle quali inizia a rendere il senso di prospettiva offerto dalle masse. Per la realizzazione dell’opera procede dalle tonalità più scure che man mano si schiariscono fino ad ottenere le tonalità più chiare a proposito delle quali afferma che ci sono cinque tipi di luce: quelle chiare, quelle medie, quelle scure, la luce riflessa e gli accenti (che sono le luci e gli scuri.
Brown consiglia di non scartare mai i vecchi pennelli ma piuttosto di utilizzarli per realizzare alcune parti del dipinto. È pazzesco vedere con quanta energia interviene sull’opera, sia con la spatola, con la quale omogeneizza i colori, sia con il pennello che utilizza in ogni direzione e con una pressione variabile a seconda dell’effetto da realizzare, come per esempio i bordi della composizione che definiscono l’atmosfera.
“Allenate la vostra memoria perchè sarà il vostro strumento principale” afferma l’artista Roger Dale Brown che utilizza l’immagine fotografica solo nel momento iniziale del block-in e che dichiara di dipingere in natura solo per lo studio e senza spenderci molto tempo perchè nel mondo c’è molto da dipingere.
Fra gli sponsors della giornata ci sono stati Gregg della Golden Artist Colors che ha proposto gli Open Colors, degli acrilici in grado di rivoluzionare la pittura in plein air. Gli Open Colors sono una linea professionale di colori e medium formulati con un insieme di proprietà di lavoro che rimangono bagnati più a lungo, anche in condizioni esterne. La loro versatilità permette agli artisti di esplorare una gamma più ampia di tecniche che si basano sull’ammorbidimento, l’ombreggiatura, la velatura e la creazione di dettagli fini, come si fa con l’olio. La loro formula consente inoltre di evitare sprechi grazie alle miscele di colore sono utilizzabili più a lungo.
La giornata è volta a termine e noi di Miami Niche via spettiamo per la prossima giornata di Plein Air Live. Rimanete sintonizzati.
(on the title: Lettings the Day Go By by Allen T.Lawson, 2018. Oil on linen m/o panel, 32 x x35 “)