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“Sarete impressionati dall’enorme crescita personale che Pastel Live è in grado di offrirvi”, ha sentenziato Eric Rhoads in aperture della seconda giornata della terza edizione di Pastel Live. Il goal di Rhoads è infatti quello di migliorare sensibilmente le qualità artistiche di ciascun partecipante, mostrando loro nuove modalità di approccio alle tecniche ma soprattutto un nuovo approccio nel modo di guardare alle cose: “la possibilità di vedere in maniera diversa consente di potere scoprire cose nuove ogni giorno” ha dichiarato Rhoads. Lo speaker ha presentato altri due membri di lustro della grande tribù Streamline Publishing: Kelly Kane, (Editor in Chief of Director di Editorial ed Editor-in-Chief di PleinAir Magazine) e Katie Reeves (Director of Sales & Marketing for Fine Art Connoisseur Magazine and PleinAir Magazine) oltre a Christina Angelo (Social Media Coordinator), presentata ieri, che ha fornito molte informazioni utili riguardo all’utilizzo dei social, Instagram in particolare.
La prima protagonista della giornata è stata Jeri Greenberg. Con un trascorso da disegnatrice di moda l’artista Jeri Greenbergh ha realizzato per la sua demo una natura morta con una teiera, della frutta -fra cui le mele, il suo frutto preferito da rappresentare- e degli strofinacci. Gli strofinacci, i tessuti, sono un altro dei suoi soggetti preferiti si quali l’artista ha dichiarato trascorrerebbe giornate intere a lavorare le zone di tessuto.
Con questi oggetti selezionati Greenbergh ha mostrato i differenti approcci al pastello: dalle strisciate lunghe sugli strofinacci ai tocchetti corti e mono o pluri-cromatici dei singoli oggetti.“You have to connect the dots in the composition” said the artist.
Lo scopo della demo era quello di mostrare la sua tecnica, molto interessante per la resa drammatica delle forme degli oggetti compositivi. Il processo di stesura del colore comincia con gli half tones sulla base dei quali vira dalle tonalità più scure e intense a quelle più chiare, con pastelli di media durezza, con i quali lavora prevalentemente nelle sue composizioni. È solo nella fase finale che è tornata sulle singole forme per ridefinire i dettagli.
Tra i consigli dispensati dall’artista c’è quello che è per lei una pratica personale: non utilizza mai il colore nero puro ma un dark blue della Girault, per la resa delle parti più scure, perchè come dice l’artista:”Usare il nero puro è come uccidere la composizione”.
“Come cambiare il mondo dell’arte?” è la domanda con la quale Eric Rhoads ha introdotto l’artista Peter Adams. Adams con il sostegno della moglie Elaine ha rilevato negli anni ’90 il California Art Club: un club artistico storico della California al quale hanno saputo restituire il prestigio e e il lustro di un tempo..
Adams, che ama dipingere paesaggi marini -con tanto di schiuma delle onde e della “golden line” la linea dell’orizzonta al tramonto- per la sessione dimostrativa ha realizzato diverse demo con una mappa itinerante lungo le spiagge di Malibù delle quali ha ritratto il mare e il cielo a diverse ore del giorno.
Adams è principalmente un artista ad olio ma lavora molto anche a pastello sempre e rigorosamente dal vero. Questa caratteristica ha influito sul suo stile che si compone di un disegno rapido sul foglio in modo da catturare le variazioni di luce che vuole mettere in enfasi. Quando dipinge a pastello gli piace, abitualmente, concentrarsi su tre aspetti: la qualità della luce, l’atmosfera e il mood con il quale interpreta la scena. Dopo ver illustrato la sua meravigliosa parete mobile interamente ricoperta dei suoi dipinti a pastello ha illustrato il suo materiale e le sue diverse palette suddivise per durezza fra le quali spuntano la meravigliosa serie di Sennelier composta da 575 nuances di colori. A differenza dell’olio il pastello rappresenta per Adams una questione molto più personale per la quale la mano diventa l’estensione del suo braccio e della sua testa.
Sono sempre variegate e sorprendenti le varie dimostrazioni proposte durante questi eventi e lo sono principalmente per la varietà di stili e tecniche. A tal proposito l’artista Laura Pollack, con un background nel mondo dell’advertising, ha mostrato come realizzare una composizione astratta a pastello. “Non riuscivo a trovare il mio design grafico nei miei dipinti e questi astratti lo lasciano trasparire”, ha dichiarato l’artista. Dopo aver applicato la regola dei terzi e la golden ratio alla sua composizione astratta ha lavorato tutto intorno al dipinto fino ad arrivare al focus centrale, procedendo per punti che poi unisce armoniosamente in maniera quasi mistica. Il goal di Laura Pollack è quello di scoprire la magia che si cela dietro la realizzazione di un lavoro astratto e a tal proposito: ”Il pastello è un medium molto coinvolgente sotto tanti punti di vista” ha dichiarato l’artista, che lavora come ad una scultura in un continuo mettere e levare. Nel suo mettere e levare cerca di creare continue variazioni di “pennellata” con le quali mantiene attiva l’attenzione dello spettatore. “Bisogna essere in grado di vedere la bellezza nei colori”, ha dichiarato l’artista che insiste molto sull’importanza di sperimentare e fare errori. Gli errori sono infatti ritenuti necessari nel processo di miglioramento personale. Una dimostrazione che ha entusiasmato i partecipanti, uno dei quali ha dichiarato: “È come creare gioielli con carta e pastello”.
I ritratti e l’arte figurativa sono una ossessione per l’artista Christine Swann che attraverso il ritratto giunge alla conoscenza delle persone e della loro storia. Il suo modo di eseguire il ritratto è un mezzo cosi potente ed espressivo che lo ha rinominato: “a personality portrait”. Si basa su cinque differenti passaggi nevralgici: un disegno preciso e dettagliato interamente realizzato a pastello che risponde alla domanda: dove è il tutto?; un secondo passaggio – quello più emozionante- che l’artista ha definito: “the yellow stage”, con il quale Swann mette in evidenza, con una matita a pastello gialla, tutte le zone chiare e meno chiare del viso che corrispondono ad una precisa pressione della mano e rispondono alla domanda: “dove sono le luci e le ombre?” Il terzo stage è quello che lei definisce il “crazy colors or rainbow colors stage” che altro non è che un modo divertente con il quale introduce gli skin tones. “È tutta una questione di sensibilità personale e si può entrare nel mondo dei colori in modo gentile senza aver paura di cambiare i valori della composizione. “, ha dichiarato l’artista a questo proposito. Il quarto stage, chiamato: “the real color stage” è quello in cui l’artista pensa in maniera mirata al colore reale. È questo lo stage dove il ritratto comincia ad emergere in maniera tridimensionale: “La chiave di lettura è una gamma di valori di tonalità”, ha dichiarato l’artista. Infine l’ultimo stage è dettato dalla realizzazione dei dettagli con i quali enfatizza le caratteristiche del soggetto.
Lo straordinario Thomas Bailey, personaggio eclettico dalla battuta efficace e sempre pronta è il faculty member che ha realizzato una dimostrazione di un paesaggio. Un soggetto che sta particolarmente a cuore all’artista che si considera un “uomo dei boschi”, come potete leggere nell’intervista realizzata in collaborazione con Streamline Publishing, e che trovate al seguente link: http://www.miaminiche.com/the-little-melodic-echoes-you-dont-expect/
Catartica è la frase con la quale l’artista ha iniziato la sua demo: ”Tendo a vagare/esplorare sulla strada verso la mia destinazione ma, spero, ci sarà molto da giocare”.
Infatti il goal della sua demo è stato quello di fornire strumenti utili da mettere in pratica in maniera alternativa per creare interessanti giochi di colore in cui è la stessa composizione che induce l’artista a procedere o a fermarsi. Nella demo ha seguito i suoi steps basati su: una selezione accurata della scena, la realizzazione di sketches e la stesura di colore che si conclude con la stesura delle big bold a temperatura di colore alternata con la quale distingue le forme. Il risultato è un opera cromatica dall’effetto wow in cui gli squiggles dai tratti vibranti e le textures acquisiscono talmente tanto spessore da sembrare un impasto di colore. Il suo modo di giocare con gli squiggles colorati, che definisce anche come: “Un modo per maneggiare i colori” e che ha entusiasmato i partecipanti che hanno definito la sua demo: “Una dimostrazione davvero formidabile: uno stile impressionistico a più strati”
L’ultimo artista della giornata è stato William A. Schneider, che ha realizzato una dimostrazione di ritratto. William A. Schneider è un ‘altra presenza fissa di Pastel Live. Le sue indicazioni che passano in rassegna, con poesia, le zone anatomiche del viso sono un toccasana per tutti coloro che sono attratti dalla ritrattistica e allo stesso tempo nee sono intimoriti per via della sua complessità tecnica. Per la realizzazione del dipinto ha utilizzato una vecchia opera realizzato durante una lezione dimostrativa e mai terminata. La tecnica di Schneider è composta dalla medesima sequenza di steps ed è caratterizzata oltre che dalla conoscenza anatomica delle parti -che illustra amabilmente ai partecipanti, spiegandone l’importanza- anche dal modo del tutto personale di maneggiare il pastello. Un processo che termina sempre e puntualmente con l’ultima correzione di colore eseguito assolutamente con le dita, come sue con l’uso di esse volesse dare il benestare finale alla sua opera. Tra i suggerimenti di Schneider c’è quello di non rifinire i dettagli in maniera esplicita quanto piuttosto di lasciare che sia l’illusone a condurre l’osservatore che ne trae le proprie conclusioni appassionandosi alla sensualità del tratto.”Le sue istruzioni sono il dono che ho sempre cercato per dipingere un ritratto”, ha detto un partecipante alla fine della sessione.
Anche la seconda giornata della terza edizione di Pastel Live è giunta a termine. Miami Niche vi aspetta domani per una terza, ed entusiasmante, giornata all’insegna del pastello. Nel frattempo iscrivetevi al prossimo meraviglioso viaggio artistico esperienziale organizzato da Eric Rhoads e Peter Trippi, Editor in Chief di Fine Art Connoisseur Magazine, che si svolgerà quest’anno tra Stoccolma e Madrid. Un modo entusiasmante per vedere l’arte in maniera privilegiata. Per avere ulteriori informazioni potete consultare il seguente link: https://finearttrip.com/stockholm-madrid
(on the title: Peter Adams in front of one of the pastel paintings did for Pastel Live, 2023)