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Dalla natura verdeggiante di The City of Golden e dell’Eldorado National Park alle formazioni rocciose sedimentarie del “Garden of Gods”: penultima tappa della Plein Air Convention and Expo (PACE).
Garden of Gods è uno straordinario parco naturalistico caratterizzato da rocce di colore rosso e dalla struttura particolare fra le quali emerge, nell’estremità meridionale del Parco, la “Balanced Rock”: una particolare formazione dovuta ai processi erosivi che, rimuovendo gli strati più morbidi vicino alla base, hanno lasciato affiorare l’aspetto apparentemente precario, che tanto affascina i turisti ma soprattutto gli artisti, stregati dalla sua bellezza mozzafiato.
La caratteristica, che accomuna i PACERS e che rappresenta il filo conduttore nella scelta della location dagli organizzatori di Streamline Publishing, è la ricerca di angoli naturalistici incontaminati e protetti, nei quali i partecipanti mettono in pratica le informazioni acquisite durante le sessioni dimostrative, dipingendo sotto la supervisione dei faculty members: contraddistinti dal caratteristico cappellino rosa e dalla bandierina rossa, che sono sempre a disposizione per ogni evenienza.
Le uscite in esterna sono sempre anticipate dalle sessioni dimostrative che mirano a mettere in risalto sia i principi compositivi generali della pittura in plein air che i temi particolari che caratterizzano il paesaggio delle uscite pomeridiane.
Don Demers nella dimostrazione giornaliera realizzata a partire da un underpainting ha messo in risalto la bellezza dell’acqua che si frange contro le rocce e che cattura, con la sua potenza l’interesse degli artisti del paesaggio, caratterizzati da una particolare sensibilità alla natura.
Sottolineando come sia importante prestare attenzione agli aspetti meno “famigliari” della composizione Demers ha dichiarato che per catturare pienamente la bellezza della scena è necessario abbandonarsi al flusso dell’energia con la quale la scena cattura l’attenzione dell’artista. Un approccio adottato a suo tempo da John Constable o William Turner e che ha reso eterne le loro composizioni.
Gli alberi, come le rocce sono elementi compositivi che possono essere realizzati in mille modi differenti a seconda della sensibilità dell’artista o dalla necessità di mettere in enfasi il punto focale attorno al quel si snoda la storia. L’acquerellista Michael Holter, aiutandosi con la presentazione di alcune slides delle sue opere, ha puntualizzato come il design compositivo, i valori tonali e cromatici e gli edges si prestino nella resa delle diverse interpretazioni compositive.
L’elemento che più di tutti influisce sulla narrazione compositiva della storia secondo Holter è comunque sempre la luce, che cambia in relazione alla prospettiva adottata dall’artista. Prospettiva che può essere: prospettiva aerea intesa come la distanza che intercorre tra gli elementi compositivi; prospettiva lineare determinata dal punto di fuga e quella che lui definisce “prospettiva solida”, costituita dal contrasto tra luci e ombre che si creano in base alla direzione della luce e che offrono la tridimensionalità dell’elemento compositivo.
L’artista Raj Chauduri, a partire dall’organizzazione dei colori disposta in maniera organizzata e distinta sulla tavolozza, ha dimostrato come non ci siano regole particolari da seguire per approcciarsi alla composizione paesaggistica che può variare a seconda dell’atmosfera con colori chiari o scuri a seconda dell’atmosfera da dipingere e che può essere più o meno luminosa. Quel che importa dichiara Chaudhuri è rispettare i concetti cardine che regolamentano l’armonia compositiva dei colori: hue, chroma e value.
Lori Putnam, l’artista della luce, protagonista di diverse sessioni dimostrative incentrate sull’ importanza della luce -che è alla base della pittura in plein air- ha realizzato una composizione basata sull’immagine fotografica e su un’opera realizzata in precedenza che ha replicato mostrando il processo compositivo dall’inizio alla fine, spiegandolo con dovizia di particolari e con l’umorismo che la caratterizza.
Raccontando aneddoti e vicissitudini di vita vissuta Putnam ha menzionato, fra gli artisti che l’hanno influenzata, Everett Raymond Kinstler che pur essendo un ritrattista di fama internazionale sosteneva -praticando con rigore e costanza- l’importanza della pittura dal vivo che considerava l’unico strumento capace di offrire le basi dell’osservazione.
Osservazione che secondo la Putnam deve essere rigorosa e non deve essere contaminata dall’insieme di preconcetti che il cervello umano -sulla base della memoria storica- fornisce.
Nel suo processo compositivo ha dichiarato di procedere lavorando su tutta la composizione contemporaneamente senza concentrarsi esclusivamente su una zona alla volta.
Un altro punto di riferimento per Putnam è stato il pittore “meditativo” Quang-Ho il quale ha dichiarato che la sola regola da seguire nel processo compositivo è quella di non seguire regola perchè la composizione è il risultato di un insieme di principi interiorizzati che pertanto diventano parte del modus vivendi dell’artista.
La pastellista Nancy King Mertz è conosciuta prevalentemente per i cityscapes che realizza nella sua città natale, Chicago, la città architettonica per eccellenza. Chicago vanta infatti le costruzioni di alcuni dei più grandi architetti che hanno segnato la storia dell’architettura, come: Frank Lloyd Wright, Ludwig Mies van der Rohe o Louis Sullivan.
Alla realizzazione del disegno compositivo di base, che ha realizzato sfruttando tutti i lati del carboncino per la realizzazione di linee rette, ha in seguito bloccato le forme facendo un distinguo fra valori tonali e cromatici più o meno caldi a seconda dell’atmosfera. Ha ultimato il processo incrementando l’intensità cromatica nella definizione dei dettagli.
Secondo la Mertz la costruzione degli edifici architettonici, composti da linee rette e angoli importanti, disposti soprattutto nella parte superiore della composizione, è per lei puro rock and roll.
Nella composizione paesaggistica realizzata a partire da una referenza fotografica l’artista Shelby Keefe ha sostenuto l’importanza di non rendersi schiavi dell’immagine fotografica che al contrario deve essere interpretata dall’artista secondo la sua sensibilità. Al fine di creare il senso di prospettiva della composizione Keefe sostiene che sia importante giocare con i colori complementari con i quali si neutralizzano i colori brillanti della composizione -ad eccezione del punto focale che, in quanto tale, deve convogliare l’attenzione dello spettatore- lasciando all’underpainting steso nella fase iniziale, il compito di enfatizzare l’armonia compositiva.
La serata si è conclusa con i saluti ufficiali durante il party di chiusura di Plein Air Convention end Expo, che si chiuderà domani con la sessione in plein air alle suggestive Rocky Mountain.