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Sono state tante le novità proposte da Streamline Publishing per la terza edizione di Watercolor Live. Novità che hanno riguardato non solo l’impiego di una nuova piattaforma digitale appositamente studiata ed entrata in funzione per l’occasione, ma anche la riorganizzazione degli eventi, che a partire dal 2024 saranno infrasettimanali. Un grazie speciale va riconosciuto, oltre ai conduttori dell’evento -Eric Rhoads, grande intrattenitore e business man, e Kelly Kane, Editor in Chief di Plein Air Magazine- al team di Streamline Publishing: sempre disponibile e paziente nella risoluzione di problemi tecnici o informativi. Un ulteriore grazie va agli sponsor dell’evento, che sono la ciliegina sulla torta di un evento già di per se molto arricchente. Gli sponsor infatti oltre ad offrire sessioni dimostrative, il più delle volte realizzate da artisti rinomati, offrono ai partecipanti la possibilità di provare, a costo zero, i prodotti proposti.
Ma entriamo nel vivo della convention.
Il primo ospite della giornata è stato l’artista malese Jansen Chow che, con la rappresentazione di un tipico mercato locale, ha portato a Watercolor Live tutti i colori della sua terra. Lo scopo della dimostrazione era quello di imprimere nel dipinto le sensazioni e l’atmosfera vivace che si respira al mercato locale. Emozioni difficilmente percepibili nella sola immagine fotografica di riferimento.
L’opera finale, apparentemente semplice, è in realtà il frutto di una complessa e abile sovrapposizione di strati di colori primari disposto singolarmente, con i quali, a partire da un underpainting realizzato con piccole pennellate di grigio trasparente, ha enfatizzato i contrasti di colore, orchestrando, prevalentemente a mano libera, l’architettura della scena.
Lo stile di Chow, come dichiarato dall’artista stesso, è stato influenzato dalla pittura ad inchiostro tipica della cultura cinese. Nella scelta dei colori, armoniosamente strutturati nel rispetto della temperatura di colore e dei valori tonali, ha invece utilizzato tonalità più scure con le quali ha definito il punto focale. Nel tavolozza di Chow il colore protagonista è stato il blu cobalto che oltre ad essere il suo colore preferito, è fra i colori dominanti del suo territorio.
Il risultato della dimostrazione è stata una sorprendente astrazione paesaggistica, ricca di suggestive forme geometriche enfatizzate sia nella traslucenza dei colori iniziali, sia dall’uso della gouache con la quale ha reso abilmente l’atmosfera notturna della scena e i punti luce.
Birgit O’Connor, rinomata artista floreale ha realizzato un dipinto su larga scala del Epiphyllum: uno splendido fiore caratterizzato da lunghi stigmi. Lo scopo della dimostrazione di O’Connor era quello di dimostrare come la tecnica dell’acquerello sia utilizzabile, contrariamente a quanto si è sempre pensato, anche nella realizzazione di composizioni di grande formato.
Un processo non semplice se si considerano le molteplici insidie tecniche che caratterizzano il medium.
Dopo aver mascherato i lunghi pistilli del fiore ha realizzato degli ampi lavaggi di colore sui petali in modalità bagnato su bagnato. Alla definizione dei valori tonali dei singoli petali, ha poi contrapposto la pittura del pistillo realizzata con un drammatico cambiamento dei valori tonali, lasciando per ultima la composizione del background. Solo sul finire ha armonizzato la composizione, andando a levare gli eccessi di colore dei petali ed evidenziando il contrasto fra i bordi, in un continuo back and forth.
L’artista greco George Politis ha portato il pubblico di Watercolor Live fra gli angoli della luminosa Santorini. Nella sessione dimostrativa ha in particolare focalizzato l’attenzione del pubblico sulle interessanti textures cromatiche che, sia la luce del sole che il blu del cielo, esercitano sulle caratteristiche abitazioni bianche, tipiche della Grecia.
Nell’esecuzione della composizione si è soffermato in particolare sul significato simbolico attribuito ai colori secondo il quale, ad esempio: il giallo e l’ocra sono un simbolo di luce, il bloodstone potrebbe rappresentare la struttura architettonica mentre il chiaro della luna può essere letto come il simbolo dell’ombra. Una correlazione che può costituire anche un valido metodo a cui fare riferimento per la realizzazione di una corretta composizione architettonica, in cui, la definizione di ciò che si vuole comunicare unitamente alla corretta miscelazione e armonizzazione dei colori, è alla fine ciò che conta. Colori che Politis amalgama direttamente sul foglio lavorando bagnato su bagnato in maniera sezionale ed enfatizzando i contrasti fra le parti per far risaltare il complesso compositivo nell’insieme.
Quanti di voi pensano che il bianco delle superfici sia semplicemente “bianco”?
In che modo l’ambiente circostante interferisce sulla definizione di bianco?
A queste e a tante altre domande ha risposto l’artista canadese Shelley Prior, conosciuta principalmente per la sua audacia nel rappresentare la luce in soggetti particolari, come il pelo e il piumaggio animale. Per la sessione dimostrativa giornaliera ha scelto infatti di rappresentare uno splendido esemplare di cigno muto, che si differenzia dagli altri per via del caratteristico becco arancione.
Il cigno, come del resto il montone bianco di montagna eseguito in occasione della scorsa edizione di Watercolor Live, è uno degli animali più complessi da rappresentare. Lo è sia per via del caratteristico piumaggio,“bianco” e soffice, sia per la complessità nella resa veritiera delle piume che in alcuni tratti anatomici dell’animale subiscono un brusco cambiamento direzionale del quale tenere conto.
Partendo dal concetto di bianco, che non è sempre uguale ma che più di qualsiasi altro colore tende ad assorbire i colori degli elementi che lo circondano, la Prior ha realizzato il background, con il quale si è aiutata nella definizione dei valori tonali successivi. Con dei lavaggi di colore ha evidenziato le temperature di colore del cigno, sulle quali ha poi costruito la struttura anatomica delle piume, alternando le pennellate lunghe e mono direzionali (le piume esterne) a pennellate più corte e rapide e di direzione opposta (sotto al collo e nella zona della faccia), con le quali ha creato il volume. Agli strati di colore precedenti ha integrato, con delle piccole transazioni tonali, dei leggeri tocchi di colore più scuro differenziando le ombre proprie dalle ombre portate che hanno enfatizzato il volume dell’animale, uniformato sul finire della composizione dal passaggio di un pennello piatto e leggermente umido che non riattiva il colore sottostante e che offre ulteriore omogeneità alla composizione.
Che il processo di composizione di Ken Call avesse l’effetto “wow” era risaputo, ma vedere lo sviluppo progressivo dell’opera è stato davvero rivelatorio.
Definito nell’ambiente come “il pittore del movimento” Ken Call ha scelto di rappresentare una ballerina impegnata in un passo di danza a partire da due riferimenti fotografici, utili nell’integrazione dei dettagli selezionati. Per fare ciò si è limitato ad utilizzare una palette limitata, composta da soli tre colori scelti sulla base della tonalità della scena. Con questi tre colori ha steso le prime pennellate -in apparenza astratte- con le quali ha evidenziato il flusso ritmico della ballerina. Sempre con le prime pennellate ha definito i valori tonali complessivi della composizione, lavorando in un continuo “mettere e levare” di colore dalla. cui asciugatura sono emersi tutta il volume del tulle e la sacralità del passo di danza.
Nelle fasi finali, inoltre, l’artista si è dedicato all’espressività del volto e alla finitura delle scarpette: l’elemento che per antonomasia rappresenta la danza.
Quella di Call è stata una dimostrazione ad effetto che Degas avrebbe certamente apprezzato anche perché, come da sincera ammissione dell’artista:” le figure in movimento rappresentano la chiave per mostrare le mie emozioni”.
Fra le sessioni di Watercolor Live il passo dalla Grecia alla Francia è stato davvero breve. L’ultimo artista della giornata è stato infatti Alex Hillkurtz. Nato in Inghilterra e cresciuto in California, Hillkurtz ha ceduto al fascino architettonica della Ville Lumière, dove attualmente risiede. Per la sessione dimostrativa, dallo stile spiccatamente impressionista, ha rappresentato una tipico café parigino.“Parigi è una città così pittoresca. Osservare i suoi vecchi edifici consente di assaporare la storia e le vicende che l’hanno resa protagonista nel tempo”, ha dichiarato l’artista, che non ha nascosto la particolare predilezione per la prospettiva, sia lineare che atmosferica. Il risultato compositivo di Hillkurtz è una scena quasi evanescente in cui gli edifici sui due boulevard fungono da corollario per il punto focale incentrato sul café e rappresentato in maniera dettagliata. Hillkurtz ha lavorato puntando a partire da un dettagliato sketch a matita sormontato da una molteplicità di strati di acquerello trasparente dai quali emergono i dettagli compositivi: delle vere e propri suggestioni visive sottolineate dall’uso esperto del pennello che muove come fosse una matita. Memore del suo vissuto Hillkurtz ha invitato i partecipanti a sperimentare la composizione architettonica ricercando la propria dimensione in qualche angolo della città.
La terza edizione di Watercolor Live si è conclusa. Streamline Publishing ha però in riservo per il suo numeroso pubblico tanti eventi diversificati con i quali potrete approcciarvi al medium e al genere che più vi aggrada, non vi rimane che visitare il sito ed iscrivervi agli eventi in programma, il primo dei quali sarà Plein Air Live, online dal 9 al 11 Marzo, la giornata formativa pre-evento in programma per l’8 marzo. Iscrivevi al seguente link: https://streamlinepublishing.com/art/ o visitate il sito di Miami Niche dove troverete il link affiliato.