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Karelle Levy, fondatrice del marchio KRELwear, mamma svedese papà tunisino, nata e vissuta a Parigi fino all’età di 6 anni per poi trasferirsi in Florida, a Miami. Terminati gli studi, e appassionata di arte, decide di iscriversi ad una delle scuole d’arte più rinomate d’America, la Rhode Island School of Design, indirizzo Textile Design, divenendo designer di moda tessile e artista di performance A quattro ore da New York, da questa scuola di vecchia data, sono usciti personaggi di spessore in diversi ambiti artistici: da Dale Chihuly per il vetro, a Bruce Helander artista e gallerista di successo di Palm Beach, giusto per citarne qualcuno.
Karelle Levy: Artista-designer più in voga di Miami, indossare un suo capo equivale ad indossare un’opera d’arte. Diversi i premi vinti durante i suoi oltre 20 anni di carriera: nominata miglior stilista locale nel Miami New Times nel 2005 e nel 2010, due volte campione di Style Wars pubblicato sul New York Times, presentata come Gen Art Fresh Faces di Fashion, ricevendo elogi eccezionali da Arte in America, New York Times, Metro New York, Art Info, Ocean Drive, Women’s Wear Daily, Lucky, 944 Magazine e Miami Herald.
L’indirizzo che decide di intraprendere è in indubbiamente legato all’infanzia: la nonna che le insegnava a lavorare a maglia perchè un tempo saper lavorare a maglia e saper cucire aveva una valenza tale per cui una donna poteva essere considerata una buona donna ed una buona madre.
L’arte di Karelle partendo da questo concetto di base, intriso di ricordi e valori, ha saputo andare oltre, coniugando l’emozione dei ricordi di bambina all’innovazione e la ricerca continua. Innamorata di Miami, città che l’aveva accolta all’età di sei anni, ha deciso di partire da qui con la sua storia aprendo un negozio in Wynwood, nei tempi in cui Wynwood ancora non aveva subito la riqualificazione del territorio che lo ha di seguito identificato come la zona artistica di Miami. Allora non era proprio sinonimo sicurezza. Nel 1997 acquista il suo primo telaio. È partita creando costumi da bagno, cui sono poi seguite maglie, dress, cuffie, gonne e tanto altro ancora per rivenderli ai negozi , ma il crash del 2008 ha sensibilmente ridimensionato l’economia. Riducendo pertanto anche la produzione rivolta ai rivenditori, passando da 43 negozi a 3. Dopo due anni sabbatici ha ricominciato a produrre nella location di Ironside, dove tuttora ha sede la sua boutique e dove ha ricominciato a vendere ai negozi.
L’idea geniale di Karelle, non improvvisata ma frutto di studio, competenza e conoscenza è stata quella di produrre una linea di maglieria per donne, uomini, bambini e animali in un clima tropicale come quello della Florida. L’idea di accostare il termine maglieria al clima tropicale fa alquanto effetto, eppure, solo sfiorando con le dita le sue creazioni si può apprezzare ed amare la freschezza del cotone organico e della seta con la quale produce costumi, abiti, caftani, gonne e maglie, oltre a questi tessuti utilizza metalleria, rayon, e poliesteri. Alcuni pezzi possono contenere fino a 20 varietà di filati.
Questa è stata la prima idea geniale di Karelle Levy che ha conquistato un vasto pubblico compreso il mondo delle celebrities tra le quali Nicki Minaj, Alanis Morrisset, Christina Ricci, Carmen Electra, Pink, Cameron Diaz e Natasha Lyonne.
Partendo dalla produzione di bikini ha sviluppato diverse linee che vertono anche su colori neutri poiché la clientela apprezza anche queste tonalità, anche se il bianco e il nero sono più colori adatti alla clientela di New York. Nonostante il muro interamente ricoperto di filati colorati che costituisce un’opera d’arte in sé, Karelle per le sue creazioni, predilige assolutamente la varietà dei colori che sono la sua signature. I colori del Sunshine state. Alla mia domanda: “qual’è il tuo colore preferito?” risponde con la schiettezza che la caratterizza :“l’arcobaleno”. Non vado oltre e sorrido, perchè In questa risposta c’è tutto il mondo colorato di Karelle e se anche i colori dell’arcobaleno sono solo 7, lei li abbina, li intreccia, li mescola, disegna con il tessuto sul tessuto in un modo tale per cui un semplice gioco ottico risulta essere fondamentale nello slanciare la figura e far stare bene e a proprio agio una donna. La comfort zone è fondamentale.
Ma Karelle, non si è fermata qui ed ha ideato Krel 2GO. Nata da una situazione divertente quasi provocatoria in cui un amico le chiede di fare un abito, con un tempo massimo a disposizione di 20 minuti. Credo che la reazione potesse essere per la maggior parte delle persone una sonora risata perdendo probabilmente qualche minuto dai 20 a disposizione. Per Karelle invece no, non solo non si è persa d’animo, ma ha trovato in questa situazione lo sprint per ideare la Quickie Couture: offrire un capo di abbigliamento in tempi estremamente limitati con un telaio circolare e sotto gli occhi stupefatti del committente. Da qui è nata l’idea della Quickie Couture: partendo dai suoi tessuti pre-made, fatti sulla base dei parametri da lei richiesti, secondo il suo stile, è in grado di offrire capi di abbigliamento in 30 min/1 ora al massimo con un costo che varia a seconda della complessità di lavorazione dai 20 ai 400$.
Ha più volte esposto il suo lavoro allo Scope Art Fair di Miami, in quanto abbigliamento si mescola alla performance art.
E come un rituale da allora, per ogni capo di Quickie Couture, scatta una fotografia, una Polaroid, che conserva nei suoi album come se per ogni fotografia ci fosse un filato di connessioni che connette le persone che hanno posato per lei sposando la sua più grande passione, nella quale lascia un pezzo di sé. È arrivata oltre la metà del quarto album, per un totale di oltre 2000 fotografie. Questo la dice lunga.
Ma se, come si dice in Italia: “chi si ferma è perduto” Karelle non rischia alcun ché e la sua ricerca continua l’ha portata a creare DisGlow, una collezione di capi realizzata con fili fluorescenti che si illuminano con il buio e le luci UV che innescano i fili high-tech creando un effetto glamour stupefacente. Idea inizialmente messa in atto in un evento privato, è stato riproposto al pubblico diventando un must have tra le ragazze che vivono le folli notti nelle migliori discoteche di Miami. “Il bello di Miami -sostiene- è che è una città davvero libera, dove ciascuno si può vestire come desidera”.
Con l’ausilio della nuova apparecchiatura, molto più veloce ma che richiede ben due settimane di programmazione per ogni nuovo modello da produrre, Karelle riesce a creare abiti “toobular, che sono essenzialmente tessuti che avvolgono il corpo senza cuciture perchè la lavorazione avviene contemporaneamente di fronte e di retro in brevissimo tempo.
Nella lavorazione ha scarti di produzione pari a zero poichè gli scarti rimasti vengono cuciti insieme creando una sorta di quilt gigantesco composto da tanti colori e forme che utilizza come opere d’arte appese al muro o tendoni per il camerino. Non dimentichiamo che l’indole è sempre quella dell’artista. Parlando in totale agio, come se ci conoscessimo da molti tempo ci racconta che bisogna lavorare duro nella vita e che ai momenti di relax preferisce il lavoro, perchè quando il tuo lavoro ti piace non costa sacrificio, non è più lavoro, è piacere.
Karelle Levy espone le sue produzioni in po-up store, hotel e boutique ed oltre a questo organizza workshop di cucito a maglia.
Ma se volete veramente testare l’incredibile mondo colorato di Karell fatevi un giro da Krelwear, al 7520 NE 4th Ct #107 Ironside.
Non vi deluderà.