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Joseph Christian Leyendecker fu uno dei più grandi illustratori della “The Golden Age of American Illustration”: il periodo compreso tra il 1850 e il 1925 durante il quale l’arte illustrativa americana aveva raggiunto il suo apice. Sebbene J.C. Leyendecker, sia stato quasi dimenticato, dopo le copertine di Norman Rockwell che, con le sue iconiche immagini dell’America legata ai valori di Dio, patria e famiglia ha fatto sognare sia gli americani che il resto del mondo, Leyendecker ha prodotto solo per il Saturday Evening Post 323 copertine -oltre ad altre illustrazioni pubblicitarie per le pagine interne- con una collaborazione con la rivista durata per ben 44 anni.
Del resto proprio Norman Rockwell, nato due decenni dopo Leyendecker, quando intraprese la carriera di illustratore lo prese ad esempio: la prova palese è la rappresentazione di “Interwoven Socks” di J.C.Leyendecker, del 1921 e “Willie Gillie in College”di Norman Rockwell del 1946.
Il suo approccio all’arte dell’illustrazione era caratterizzata dal tratto molto ampio, volutamente eseguito con controllo e con il distinto stile a tratteggio incrociato che caratterizzava alcune sue opere che raramente venivano sovra-verniciate. Del resto lui era un artista: aveva un modello dal vivo nel suo studio, sul quale aggiustava la luce e che in seguito rappresentava su tela. Tela che poi veniva riprodotta per le pubblicazioni.
J. C. Leyendecker nacque in Germania nel 1874, a Montabaur un minuscolo villaggio poco distante da Reno, ed emigrò in America, a Chicago, IL, con la famiglia nel 1882. Dopo aver studiato disegno e anatomia con l’illustre John H. Vanderpoel al Chicago Art Institute (John H. Vanderpoel è un’artista che si studia ancora all’oggi negli atelier artistici di stile accademico) J.C. e il fratello minore Frank si iscrissero all’Académie Julian di Parigi, che frequentarono per un intero anno e dove ebbero modo di conoscere l’arte di Alphonse Mucha, al quale J.C. si ispirò in alcuni suoi lavori.
Nel 1900, Joe, Frank e la loro sorella Mary si trasferirono a New York City dove iniziarono lucrosi rapporti di lavoro a lungo termine con diversi produttori di abbigliamento tra i quali: Arrow Collar Man (i produttori dei famosi colletti staccabili), Interwoven Socks, Hartmarx, B. Kuppenheimer & Co. Cluett Peabody & Company, ma non solo, lavorò anche per Gilette, Karo Syrup, Maxwell’s Coffee, Kellog’s e le sigarette Chesterfield. Con le sue immagini definì la figura del maschio macho americano e alla moda durante i primi decenni del ventesimo secolo. Per le sue figure usava quasi esclusivamente il suo modello, che fu anche il suo partner per ben 50 anni: Charles Beach, che si trasferì con lui , Frank e la sorella, nella villa -e studio artistico- acquistata a La Rochelle, New York, dove rimase fino alla fine dei suoi giorni. Abituato ad una vita lussuosa fatta di feste alla quale partecipava la creme de la creme, pare sia stato una fonte di ispirazione per il romanzo Il Grande Gatsby.
J.C. Leyendecker ha virtualmente inventato l’intera idea del design delle riviste moderne: ha letteralmente rotto con il formato rettangolare e le scritte, che prima erano in alto, sono state sostituite da caratteri circolari che ha preso in prestito dal design giapponese. Nessun altro artista, se non Norman Rockwell due decenni dopo, è stato così saldamente identificato all’idea dell’arte nella pubblicazione.
Tra le sue creazioni memorabili, oltre alle immagini pubblicitarie legate ai colletti e alla moda, alla collaborazione con il Saturday Evening Post e con Collier’s, ci sono le prime copertine dedicate alla festa della mamma create per il Post che hanno dato il via all’industria della consegna dei fiori per l’occasione, così come ha inventato la tradizione americana dello scoppio dei petardi in occasione de 4 Luglio, festa dell’Indipendenza Americana. Tra il 1896 e il 1950, Leyendecker dipinse più di 400 copertine per riviste e 60 illustrazioni bibliche per la Powers Brothers Company.
Gli anni ’20 furono per molti versi l’apice della carriera di Leyendecker che dipinse anche poster di reclutamento per l’esercito degli Stati Uniti e lo sforzo bellico. Purtroppo il crollo di Wall Street del 1929, non risparmiò nemmeno lui che vide sensibilmente diminuire il numero di commissioni fino al punto di dover licenziare tutti i domestici di casa per riuscire a mantenerla. Morì d’infarto nel 1951 e la sua tomba risiede nel cimitero di Woodlawn nel Bronx, insieme al resto della sua famiglia.
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