Il terzo giorno della XXII convention della Portrait Society of America apre i battenti con il grande Richard Schmid, intervistato dalla sua pupilla Michelle Dunaway, il primo di una serie di personaggi tutti da scoprire nel corso della giornata.

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Spetta a Michelle Dunaway alle 9:00 inaugurare l’apertura della terza giornata della XXII Convention della Portrait Society of America, e lo fa con un pezzo da novanta, puntando i riflettori su un personaggio che ha reso grande la scena artistica americana: Richard Schmid, pittore, autore e insegnante; personaggio leggendario noto soprattutto per la tecnica della  pittura “Alla prima”. La pittura “Alla Prima”, che l’artista   applica indistintamente al ritratto, allo still life ed alla pittura in plein air, riguarda la pittura ad olio e permette di velocizzare i tempi di realizzazione di un dipinto, perché non si attende la completa asciugatura di una strato di colore per posarne uno nuovo. All’intervista oltre alla Dunaway e a Mr. Schmid c’è l’inseparabile moglie Nancy Guzik che oltre ad avere condiviso la vita con il marito ha condiviso l’amore per l’arte essendo anche lei artista di talento.

Janice and Zorro by Nancy Guzik, 2005. Oil 36×20″

L’intervista è in realtà un piacevole racconto di vita che ripercorre le tappe di Mr.Schmid nella sua carriera: da quando si è trasferito da Chicago a New York, dove vendeva opere d’arte in mezzo alla strada, al suo dottorato in Belle Arti, ai viaggi meravigliosi fatti con la moglie in alcuni paesi dell’America latina o degli ultimi viaggi fatti in Scozia, Inghilterra e Irlanda alla ricerca dell’angolo perfetto da ritrarre.  Racconti fatti anche attraverso le opere e le fotografie di quando Michelle Dunaway è stata studente del Maestro e dell’accoglienza che ha ricevuto da entrambe i coniugi con i quali ha mantenuto uno splendido rapporto. Richard Schmid e la moglie infatti ritengono fondamentale la “confidence”, una forma di attenzione particolare ed importante per conoscere a fondo le persone in generale ma anche un aiuto prezioso nella conoscenza del personaggio da rappresentare. La Dunaway ricorda le opere che più di qualsiasi altre hanno attratto la sua attenzione quando studiava con il maestro: il dipinto alla moglie che rimanda alla mente le opere di Rembrandt dal background scuro che pone l’accento fondamentale sul soggetto lasciandolo emergere in tutta la sua naturalezza; al chiaroscuro di alcune sue opere ispirate all’epoca rinascimentale fra le quali il dipinto di un giovanotto e quello di una splendida fanciulla che il pittore ricorda essere talmente aggraziata da non doverle mai dovuto suggerire quale posizione tenere. 

Portrait of Michelle Dunaway by Richard Schmid, 2014

Ed apre in questo modo un discorso importante riguardo ai modelli delle opere che non sempre si trovano a loro agio ed è importante per l’artista instaurare un buon rapporto in modo da cogliere il meglio che il soggetto da rappresentare possa offrire: la bellezza che vede in se stesso e che l’artista non ha alcun motivo di sminuire ma quanto piuttosto di valorizzare. Per far sentire a proprio agio i modelli da ritrarre l’artista ha predisposto un grande specchio che rimane alle sue spalle e che consente al modello di vedere il procedere del dipinto. Componente fondamentale nella composizioni di Schmid è la musica, a proposito della quale la moglie dice:” Ogni suo dipinto è talmente pieno di gioia che sembra risentire della musica che pervade la casa” ed infatti la gestualità delle sue pennellate si muovono al ritmo delle note della musica che ascolta. Quand’era bambino studiava pianoforte presso la chiesa cattolica che frequentava con la famiglia. L’amore per la musica non lo ha mai abbandonato e pur essendo stato messo in disparte per questioni pratiche in certi momenti della sua vita in cui l’arte ha colmato il vuoto, è tornato più forte che mai affiancato all’amore per l’arte: “Tutto ciò che dipingo ha una controparte nella musica”, dichiara Schmid. 

Portrait of Richard Schmid by Michelle Dunaway

Oltre ad avere esposto in oltre 50 personali tra le quali una retrospettiva nel 2003 al The Butler Institute of American Art in Youngstown, Ohio, Richard Schmid è anche l’autore della “bibbia” della pittura: “Alla Prima II: Everything I know About Painting-and More”, la nuova “expanded edition” che il grande pittore ha deciso di mettere a disposizione delle nuove generazioni perchè, dice la moglie Nancy: “ Richard sente la responsabilità di lasciare al mondo la sua conoscenza”. Per concludere in bellezza l’intervista Mr. Schmid ci lascia una perla di saggezza che rappresenta in sintesi la sua filosofia sul senso dell’arte: “Un giorno tutto questo marasma che affligge il mondo finirà ma l’arte rimarrà e il compito dell’artista è quello di creare il mondo che desidera”. A queste parole fanno eco quelle della moglie che aggiunge: “Mantenetevi creativi, positivi e condividete con il mondo la vostra gioia, qualsiasi cosa siate: artisti, madri o lavoratrici”. Che dire, grandi artisti e grandi persone. 

Katie and Jenny, The Daughters of Jane Seymur by Michelle Dunaway. Oil, 30×20″.

La giornata è continuata con un’intensa chiacchierata con la talentuosa artista Sharon Sprung che ha trattato un tema tecnico molto importante: il colore e le sue componenti con riferimenti alla classificazione fatta da Munsell. Quattro sono le proprietà fondamentali: tonalità, valore, croma e temperatura. Con gli esempi messi i pratica dal vivo l’artista ha mostrato come la percezione visiva, gli effetti ottici e l’applicazione pratica dei fenomeni del colore, anche in rapporto al background possono modificare la percezione delle dimensioni e della prospettiva. Ha risposto, soffermandosi a tal riguardo, alle domande poste da Michael Shane Neal sull’importanza dei flesh color (i colori della pelle) e del modo in cui li usa. Sharon Sprung ammette di “giocare” molto con i colori prima di comporre gli sketches preparatori e di tenere traccia cartacea di tutti i suoi esperimenti. Guardando le sue opere si nota infatti un uso eccezionale del colore,  in termini di valore, croma, tonalità ed equilibrio tra colori caldi e freddi, che l’artista applica strato per strato, manipolando la complessità della pittura ad olio con l’altrettanto indomabile espressione della condizione umana:” Voglio che il soggetto e il suo ambiente si scontrino attraverso l’uso del colore per formare una composizione unitaria”, afferma l’artista riguardo il suo lavoro.

Passionate Jungle by Sharon Sprung. Oil on panel 36×36”.

Dopo un’altra sessione eseguita dell’artista Cynthia Vowell guidata dalla personal trainer nell’esecuzione di esercizi di rilassamento da fare durante le lunghe ore di sessione artistica, la dimostrazione pomeridiana ha avuto come protagonisti Susan Lyon e Scott Burdick. Entrambe artisti, si sono sposati dopo essersi conosciuti al Palette and Chisel Art club, dove hanno proseguito gli studi (Scott Burdick ha studiato all’American Academy of Art con il leggendario Bill Parks, mentre Susan Lyon ha studiato al American Academy of Art di Chicago). La coppia affiatata, divertente ed innamorata dei viaggi che rappresentano uno stimolo artistico per loro, afferma che: ”È una cosa meravigliosa poter dipingere sempre insieme e crescere insieme come artisti”. La dimostrazione li ha visti dipingere ciascuno con il proprio approccio l’espressiva modella Kiana.  Prima di iniziare la Lyon indossa il consueto cappellino con visiera che le consente di focalizzare tutta la sua attenzione sul soggetto da rappresentare e dopo aver esplorato le varie angolazioni trova la sua posizione (laterale) preferita, mentre Burdick decide di eseguire un ritratto di fronte. Se La Lyon lavora su canvas bianco e usa pennelli piatti e spessi, dipingendo attraverso le forme, e bloccandole con colori scuri per poi passare ai semitoni, aiutandosi con della carta assorbente che l’aiuta a finalizzare il tratto, Burdick fa esattamente il contrario e tende a bloccare  la luce e procede inde by side con piccoli tratti pastosi che si compongono sulla tela a differenza di Susan che stende il colore con pennellate lunghe e piatte. Entrambe usano pennelli Rosemary, come la maggior parte dei grandi artisti presenti nelle varie convention, classificando Rosemary al primo posto per la qualità e la durata dei pennelli. Secondo entrambe gli artisti dipingere dal vivo è essenziale per mantenere il senso di freschezza nel lavoro ed è molto complesso riuscire a dipingere un ritratto in tre ore. Ritratto che è di per sé già difficile perchè implica una conoscenza notevole dell’anatomia e mimica facciale. Due approcci totalmente differenti, ma entrambe di grande effetto che variano dalla ricca palette Burdick, alla palette limitata della Lyon: approcci differenti, differenti tecniche entrambe ottime. 

The final result: Scott Burdick’s portrait of Kiana on the left and Susan Lyon’s portrait on the right.

La giornata si è conclusa con il “trittico delle delizie” nel quale Elizabeth Zanzinger ha eseguito una pittura “Alla Prima” utilizzando un palette limitata nel quale il colore svolge, come deve essere un ruolo secondario rispetto all’uso del valore Nel suo mod di concepire l’arte le piace mescolare l’effimero con il materiale sottolineando l’importanza che l’empatia svolge nel rapporto artista-soggetto da rappresentare. Nella sua pittura da la precedenza alle grandi forme che, se ben eseguite facilitano l’inserimento dei dettagli che ritiene altrettanto fondamentale ma comunque secondario. Il so ritratto alla Prima è un vigoroso lavoro a pennello che rispecchia e rafforza l’empatia nella dualità artista-sogetto. L’artista dice di sé: “ Scelgo la pittura perché è modesta ma potente nel suo silenzio”.

Elizabeth Zanzinger in “Painting Workshop Alla Prima”.

Suchitra Bhosle nel suo stile realistico e rappresentativo, tipico dei pittori del XX secolo ha ritratto un modello avendo come tema il “Dipingere lo spirito della persona”. La Bhosle dichiara infatti che  pur non essendo semplice rappresentare una persona è ancora più difficile riuscire a catturarne l’essenza cosa che lei riesce a metter in pratica come ha fatto nella realizzazione dell’opera. 

Paint the Spirit of the Person by Suchitra Boshle

Infine una rosa di artisti tra i quali Joseph Daily, Richard Christian Nelson e Casey Childs, hanno presentato i loro attrezzi da lavoro offrendo consigli agli spettatori per favorire una buona postazione di lavoro, una buona organizzazione della palette che riesca a facilitare il compito dell’artista.

Dr Robert D.Smink Jr., M.D. Painted for Lankenau Medical Center by Joseph Daily. Oil on linen, 31×43”.
Michael Jinkins by Richard Christian Nelson. Oil, 36×28″ Private Collection
Platinum by Casey Childs, 2019. Oil on linen, 16×12″

Rimanete connessi con  Miami Niche nell’ultima giornata della XXII Convention della Portrait Society of America che ha in serbo grandi personaggi che hanno fatto la storia della pittura americana

(on the title: 1-Richard Schmidt and Michelle Dunaway many years ago during the famous “Michelle Dunaway” portrait session

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