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A giugno si è concluso il ciclo Morning Story di Antidote che riprenderà dopo l’estate. Ospite di Sophie Zembra e del suo team, in occasione dell’ultimo incontro è stata Danié Gómez Ortigoza.
Danié Gómez Ortigoza, un degree in marketing, per due anni corrispondente per Glamour Mexico e America Latina, scopre il piacere della scrittura come mezzo di espressione, comunicazione e rivoluzione: da femminista convinta – pur avendo tre uomini in casa – sostiene che la donna sia colei che può fare la differenza, può cambiare il mondo; da latino-americana difende il suo popolo attraverso l’arte che lei stessa rappresenta attraverso la sua figura, adornata dalla treccia dove confluisce tutto il folklore messicano.
Story telling, attivista per le donne e per le cause latino-americane, Danié Gómez Ortigoza è soprattutto una fashion blogger che attraverso Journey of a Braid (il viaggio della treccia) – un giornale visuale – dà voce alle sue idee. Della treccia non a caso, perchè Danié, messicana di origine usa ornare il capo con una scarf regalatale in occasione di un evento speciale in Francia, mentre organizzava la delegazione messicana per Il Forum Femminile per l’Economia e la Società Latino Americana, presieduto da Salma Hayek, cui hanno partecipato donne incredibili che hanno saputo fare la differenza. Da allora la treccia è stata sua compagna d’avventura che l’accompagna all’oggi in una varietà di scarf colorate in pendant con l’outfit.
Ogni mattina, come fosse un rituale, mentre si adorna i capelli, si promette di aiutare una donna con l’intenzione di portare gioia nella sua vita, facendo in modo che lei, a sua volta, possa fare la differenza nel percorso di un’altra donna.
La treccia è parte del suo look inconfondibile ed irrimediabilmente evocativo di un’altra grande donna messicana, Frida Kahlo. Lei stessa si definisce la Floridian Frida. Due donne: molte le analogie e tante le differenze. Frida, legata a doppio nodo al Messico e a Diego Rivera, lei e il suo morboso quanto utopico desiderio di diventare madre; Danié, marito francese, due figli e una vita passata tra Messico, Spagna, Canada, Svezia e Stati Uniti.
La sua gestualità e la sua espressività – è appassionata di teatro – parlano per lei e la treccia è il suo marchio. Treccia come modo di esprimere se stessa; mezzo attraverso il quale comunicare, conoscere e farsi conoscere. È la sua storia, la sua prospettiva e il suo punto di vista che si confronta a quello della gente che intervista e ne plasma la forma, arricchendola. È difficile non osservarla perchè, da donna a donna, oltre ad essere molto bella è estremamente espressiva e basta una semplice posa anche in una location sciocca per trovare con facilità uno scatto eccellente. Ma al di là della bellezza, per la quale deve ringraziare genetica e madre natura, trovo il suo punto di vista molto interessante. Come lei dice “La bellezza è la finestra. Poi c’è la porta”.
Definita da Elle-USA “fra le icone di stile di Miami per la serie “Style across America”, Danié è una figura social-lite di spicco a Miami ed è appassionata dei progetti delle comunità indigene latinoamericane delle quali è portabandiera sposando perfettamente la vision di Antidote, negozio di riferimento nel panorama di Miami.
Perfettamente in sintonia con il suo concetto di fashion eco-sostenibile, quando Danié sceglie un marchio e lo veste, interpretandolo in modo impeccabile, lo fa perchè sta investendo nei suoi valori, conscia del fatto che per troppo tempo si è creduto nell’esclusività del fashion europeo o americano, svalorizzando in questo modo l’abilità artigianale, la finezza dei materiali e delle lavorazioni della gente latino-americana che interpreta il colore in modo davvero unico. La bellezza delle loro creazioni, l’amore che investono nel creare artigianalmente un abito, una borsa o chicchessia è insito nel loro essere passionali per natura: le loro creazioni sono la naturale evoluzione del pathos che imprimono e sprigionano nel lavorare un tessuto. Intrecciano nello stesso modo in cui sviluppano il senso di comunità: intrecciano valori e tradizioni consapevoli del bene prezioso che è l’ambiente del quale non vanno sprecate né risorse né materiali.
Le splendide immagini che lei posta sui social media sembrano persino rocambolesche, quasi surreali: la sua immagine fiera e solida quando ha la treccia, diventa più riflessiva quasi sfuggevole quando ha i capelli sciolti. Leggendo il suo giornale visuale si trova un realismo emotivo dirompente e ci si accorge di quanta vita dolce e triste ci sia nel suo vivere. Un misto fra riflessioni, filosofia flash back nella sua terra d’origine e nei luoghi che l’hanno ospitata, in equilibrio fra passato, presente e futuro.