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Al via la seconda edizione di Pastel Live con partecipanti provenienti da quindici paesi del mondo. Pastel Live è l’evento interamente dedicato al pastello, della durata di quattro giorni, che vanta un corpo docenti composto da oltre trenta artisti fra i più conosciuti a livello internazionale.
Il cuore pulsante attorno al quale ruota l’universo di Pastel Live è come sempre quello dell’ecclettico Eric Rhoads, supportato dal prodigioso team di Streamline Publishing, sempre disponibile nell’aiutare il pubblico alle prese con qualsiasi tipo di problema.
Quest’anno, oltre a Eric Rhoads, a fare gli onori di casa, è stata Gail Sibley: artista, insegnante e soprattutto Editor in Chief di Pastel.Today: il nuovo canale interamente dedicato all’arte del pastello.
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Grande appassionato di atmosfere notturne, è stato Doug Dawson a entrare nel vivo delle manifestazioni con un paesaggio urbano al crepuscolo, in cui ha ricreato l’illusione della notte.
Secondo Doug Dawson, il pastello è il mezzo più utile e versatile per avvicinarsi ai colori e alla loro armonia, partendo magari da una tavolozza limitata che permette di comprendere a fondo i colori. Studiare il pastello e imparare a gestirne la stratificazione è anche uno strumento utile da applicare ad altre tecniche artistiche, come l’olio, ed è per questo che la dimostrazione di Dawson è utile per tutti i mezzi artistici. Prima di affrontare la dimostrazione, l’artista ha realizzato un piccolo schizzo iniziale nel quale ha valutato l’armonia dei colori da lui in seguitio utilizzati per il dipinto sul foglio.
Foglio che ha precedentemente ricoperto con tre strati di gesso. Un materiale che realizza personalmente secondo una propria ricetta e che ha generosamente condiviso con il pubblico. Il motivo per cui prepara il foglio è la necessità di “uccidere la superficie”, come afferma l’artista. Avvicinarsi alla pittura di una scena notturna, secondo Dawson, significa accettare alcuni “postulati” che servono a rendere in modo veritiero le luci e le forme della notte. Postulati che sono: l’esistenza di un alone che circonda ogni corpo e che rimane invariato al variare della luce e l’aumento delle distanze che diminuisce la definizione delle immagini,. Ovvero: aumentando la profondità, i dettagli si perdono, i bordi e le forme diventano più morbidi, il colore diventa più freddo e grigio, e il contrasto tra i valori diminuisce. Secondo Dawson per realizzare un paesaggio notturno realistico è necessario mantenere uno sfondo cinque volte più scuro delle ombre in luce perché, secondo Dawson: “L’arte è fondamentalmente un rumore esagerato” e spetta all’artista rimettere in ordine questo rumore.
Doug Dawson’s landscape paintingCorre sul filo tra realismo e iperrealismo il ritratto realizzato dall’artista e insegnante scozzese Lynn Howard che lavora prevalentemente con i pastelli a matita. La filosofia con la quale la Howard si approccia all’arte parte dall’importanza dell’osservazione: “È così importante imparare a vedere con gli occhi giusti” ha dichiarato l’artista che consiglia di strizzare gli occhi il più possibile per mettere a fuoco tutte le sfumature tonali del viso. Se per la scelta dei toni della pelle si è basata sulla tonalità del foglio, per realizzare il colorito della pelle ha catturato tutte le sfumature del viso analizzando i piani della testa.
“Ogni artista compie degli errori, anche il più esperto”, ha dichiarato l’artista che ha insistito, in particolare, sull’importanza di riconoscere e saper correggere i propri errori, intervenendo sulle proporzioni del viso e sugli aggiustamenti di transizione delle pelle, nella quale i bordi morbidi si alternano ai bordi duri, in un continuo back and forth. Oltre a mantenere una tonalità di colorito più scura rispetto all’originale, per evitare l’effetto pallido del volto, l’artista ha ribadito, come insegna anche ai suoi alunni all’Università di Strathclyde, l’importanza del disegno dal vero perchè solo osservando dalla realtà possiamo sensibilizzare la nostra mente e tradurre l’indole del soggetto nel suo ritratto.
La gestualità e il segno sono le peculiarità che contraddistinguono lo stile di Jen Evenhus che dichiara: ”Il mio stile sta nella bellezza dell’imperfezione”. Una frase che rappresenta anche il suo modo di dipingere fatto di gesti ampi e virtuosi in cui la stesura del colore avviene esercitando una pressione forte e decisa con i lati spigolosi dei pastelli a bastoncino, con i quali realizza bordi vivi e spigolosi in una continua ricerca di definizione e ridefinizione delle forme. A proposito di questo suo modo di utilizzare il pastello l’artista dichiara: “Non abbiate paura di dare dei colpi di pastello: siate fiduciosi, vi porteranno lontano”. Per la sessione dimostrativa ha rappresentando uno dei suoi soggetti preferiti: i rapanelli. Un soggetto decisamente accattivante soprattutto per l’uso del colore rosso che letteralmente esplode sul foglio sul quale ha in precedenza steso un underpainting sui toni dell’azzurro. Il rosso è un colore che, normalmente, tende ad impaurire gli artisti, ma che Evenhus suggerisce di utilizzare senza riserve o paure, semplicemente divertendosi e lasciandosi ispirare dagli imprevisti. Nei suoi dipinti, soprattutto nella parte iniziale, è il caos che regna sovrano ed è a partire dal caos che l’artista sfoga e incanala le sue energie. Per creare interessanti textures, Evenhus, si affida a due strumenti particolari: i rebbi di un pettine e un ramoscello, raccolto durante un’estate trascorsa nel Maine. Con questi due semplicissimi e comuni strumenti trascina il colore spezzando i bordi compositivi. Un fattore importante sul quale la Evenhus insiste particolarmente è il riempimento degli spazi in negativo sul finire della composizione, che fa emergere la composizione in tutta la sua tridimensionalità.
Cosa hanno in comune Rita Kirkaman e Albrecht Dürer? Indubbiamente la passione per i conigli. Uno dei quadri piu famosi del pittore rinascimentale, oggi conservato al museo dell’Albertina, a Vienna, rappresenta infatti un coniglio. Un soggetto che anche l’artista Rita Kirkaman ama rappresentare e che ha proposto per la dimostrazione di Pastel Live. Partendo da un interessante approccio di primerizzazione che precede la stesura finale a pastello, la Kirkman, ha inizialmente sovrapposto tre differenti strati di gel di pomice fine della Golden, con la quale ha definito le forme del coniglio offrendo, già a questo livello, la possibilità di vedere tridimensionalmente i volumi dell’animale. Ha in seguito enfatizzato questa distinzione con l’ausilio di un primer color Terra Cotta con il quale ha distinto i toni scuri dai semitoni e dalle luci. La Kirkman si considera una “primer addicted”perchè secondo il suo parare il primer è in grado di rafforzare la grinta del dipinto garantendo un’ottima copertura”.
Dopo l’asciugatura quasi immediata del primer ha steso i colori a pastello facendo riferimento all’immagine fotografica che vira anche, grazie a Photoshop, nei toni del grigio riuscendo così a percepire tutte le variazioni tonali della composizione. “Potete ignorare i colori, che sono sempre relativi, per concentrarvi su valori tonali e temperatura, che sono alla base della buona riuscita della composizione” ha dichiarato l’artista. Personaggio amabile e estremamente organizzato la Kirkman, ha dimostrato come tende a rompere tutte quelle regole che prevedono di iniziare dai toni più scuri per poi ricavare i toni più chiari, e viceversa. Nella composizione a pastello ha infatti stabilito il valore più scuro e quello più chiaro, contemporaneamente, per poi lavorare sui semitoni e raffinare l’armonia della composizione.
Definita “la gemma di Palo Duro”, Bethany Fields ha eseguito, per la dimostrazione, uno stralcio paesaggistico del mastodontico Palo Duro Canyon, in Texas, paese nel quel risiede e che le ha consentito di esplorare la bellezza della natura selvaggia in ogni sua forma. Pur essendo il dipinto di un paesaggio l’attenzione della Fields si è concentrata prevalentemente sulla realizzazione del cielo, che funziona come uno specchio e a proposito del quale dichiara: “Le nuvole hanno una propria forma, esattamente come gli alberi”. Cielo che, quando era bambina ha dichiarato di avere sempre rappresentato in l’arancio. È stato nell’affinare la sua sensibilità artistica che ha colto la molteplicità di sfumature che, insieme, concorrono nella completezza dell’immagine. Secondo la Fields la rappresentazione artistica di un paesaggio stimola la capacità di problem solving, indispensabile anche nelle problematiche della quotidianità. Pur utilizzando una palette cromatica variegata il suo colore preferito è il blu che utilizza in mille sfumature differenti sebbene tra i suoi preferiti ci siano: il Best of the Blues di Terry Ludwig e il Beacon Blue di Great American.
Il suo approccio al dipinto è un continuo back and forth, anche grazie all’uso dell’alcool e del pennello a ventaglio, con il quale amalgama i colori. Dopo la stesura delle grandi forme passa alla cura delle piccole forme e soprattutto sul finire della composizione stende pochi e piccoli tocchetti di pastello qua e la, senza esercitare alcuna pressione, con i quali enfatizza l’atmosfera. Una caratteristica dell’artista è il suo background nel mondo della fotografia che l’ha portata nel tempo ha realizzare fotografie con l’iPhone delle quali ritaglia i particolari, perchè, come dice l’artista: “Non bisogna avere paura di tagliare e ritagliare aree del pezzo se non servono al dipinto”.
L’ultima dimostrazione della giornata è stata quella dell’artista fotorealista di origini neozelandesi, Michael Freeman che ha realizzato uno straordinario lavoro di still life nel quale ha rappresentato un soggetto molto semplice: delle mele.
Alla dimostrazione vera e propria l’artista ha anticipato una straordinaria lezione tecnica nella quale ha svelato passo a passo tutti gli steps necessari per la realizzazione di un disegno fotorealistico in cui: “L’obiettivo è quello di ottenere una buona transizione dei colori che cambiano.” ha dichiarato Freeman. Ha passato in rassegna quindi tutte le fasi della realizzazione: dalla selezione dell’immagine, alla quadrettatura e riporto fedele della fotografia sul foglio, alla selezione dei colori e la loro amalgama fino a creare un continuum nella percezione dei variazioni tonali, senza scordarsi della realizzazione del background che consente agli oggetti di emergere dal foglio e della messa in sicurezza dell’opera terminata e pronta da spedire all’acquirente.
Freeman ha dichiarato che il pastello è un mezzo eccezionale per la pittura fotorealista perché consente di raggiungere livelli di profondità e resa dall’effetto WOW e che il più delle volte spingono l’osservatore a chiedersi se si tratti realmente di un dipinto o piuttosto di una fotografia. L’artista ha anche ammesso che realizzare dipinti fotorealistici richiede un grande sforzo in termini di dedizione, tempo e pazienza per via della cura dei dettagli che questo genere implica. Il livelli di dettaglio secondo Freeman è tuttavia a discrezione dell’artista che, soprattutto all’inizio, deve scegliere di rappresentare un oggetto che piace e che lo incuriosisce.
Tra gli sponsor della giornata Jean Stern ha raccontato l’importanza storica di LPAPA -Laguna Plein Air Painting Association e soprattutto la sua importanza nella trama sociale contemporanea con uno sguardo attento volto bambini e alla loro formazione. Per iscriversi a LPAPA e beneficiare di tutte le attività organizzate dalla storica società non è necessario risiedere in California ma semplicemente potete cliccare sul seguente link: https://lpapa.org/join/
Tra gli artisti della giornata, la talentuosa Susan Kuznitsky, che ha deliziato il pubblico nell’edizione precedente, è stata protagonista di due differenti dimostrazioni per i platinum sponsor dell’evento: Blick Art Materials e Savoir Faire.
Sono state tante le modalità di approccio al pastello svelate nella prima giornata di Pastel Live: mille combinazioni diverse che hanno messo in risalto le peculiarità di questo mezzo tanto vibrante e versatile quanto sorprendente, e tante ne seguiranno nei prossimi due giorni di convention.
A friendly reminder: dopo l’entusiasmante edizione di quest’anno a Santa Fe, NM, lo staff di Streamline Publishing ricorda a tutti i partecipanti che il prossimo PACE -Plein Air Convention and Expo- si terrà a Denver, CO, dal 20 al 25 maggio…le iscrizioni sono aperte e i posti limitati: iscrivetevi.
(on the title the fabulous photorealistic work of Michael Freeman)