Il genio e la follia di Salvador Dalí ne La ricerca dell’Immortalità per la prima volta al cinema.

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A 30 anni dalla scomparsa di Salvador Dalí, la Citylife Entarteinment distribuisce il primo documentario proiettato al cinema sull’eccentrico artista spagnolo. 

Prodotto nel 2018 dalla Fundacion Gala-Salvador Dalí con la regia di David Pujol il film, propone  contenuti inediti e tante registrazioni che Dalí fece nel corso della sua intensa vita. Dall’amore per la sua terra, la Spagna, con le immagini di Port Lligat e Figueres, dove è nato e dove costruirà la sua casa museo più in la nel tempo, a Pubòl, dove comprerà il castello per la sua regina Galarina (nomignolo affibbiato a Gala) fino al viaggio a Parigi, negli Stati Uniti e in Italia, paese in cui entra in contatto con le opere degli artisti rinascimentali, e  paesi dai quali comunque tornerà decidendo di vivere in Spagna fino alla fine dei suoi giorni. Il film mette in risalto i personaggi che hanno caratterizzato e risentito della sua personalità eccentrica, del suo narcisismo imperante e della spasmodica ricerca di mondanità, consentendogli di diventare l’artista per il quale è universalmente riconosciuto. In tensione fra la psiche umana e i sogni, attraverso lo studio di Richard von Krafft-Ebin e Sigmund Freud, Salvador Dalí metterà a punto la tecnica surrealista del metodo paranoico-critico che lo caratterizzerà negli anni a seguire. Il documentario compie un excursus sugli affetti di Salvador: dal rapporto quasi materno con Lidia che soffre di paranoia e lo cresce alternando racconti di vita propria al Don Quijote de la Mancha di Manuel de Cervantes, al rapporto tumultuoso con la famiglia, dalla quale si allontanerà per ben due volte, fino all’amore incondizionato per Gala: sua musa ispiratrice e regina. Pur essendo già sposata con Paul Éluard tra loro fu amore a prima vista e rimarranno insieme per tutta la vita. Dall’appena accennato ricordo dell’adorato fratello morto poco prima della sua nascita, per il quale dirà che il padre ha sempre sostenuto che fosse reincarnato in lui, attraverso il quale tenderà ad esorcizzare la morte eccedendo in stravaganze, fino all’amicizia con Antonio Pitxot, che gli starà accanto fino all’ultimo respiro e che diventerà patron e vice-presidente della Gala-Salvador Dalí Foundacion. Un excursus sui personaggi e le opere che hanno caratterizzato la sua arte abbracciandone la scienza, il surrealismo, l’iperrealismo, e la pop art e facendo di lui un artista completo che ha trovato spazio anche nel cinema, nella scultura e nelle fotografie: dal matematico René Thom, al Palladio con la sua falsa prospettiva, fino al grande enigma artistico di Salvador Dalì: The Angelus di Jean-François Millet. Il quadro diventerà un’ossessione per Salvador Dalí che lo riprodurrà più volte e i cui personaggi diventeranno presenza costante in molte sue opere. Un onore al genio e alla follia di Salvador Dalì che ha vissuto degli eccessi seppur con realismo e nitidezza di intenti: dicendo esplicitamente che il suo atteggiamento stravagante ed eccentrico era lo stesso motivo per cui la gente comprava le sue opere, facendo del suo modo di essere la sua stessa opera d’arte.

Salvador Dalí:In Search of Immortality è in visione al Silverspot Miami dal 26 Febbraio.

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