Il Florida Prize in Contemporary Art 2019 premia Edison Peñafiel, vincitore della sesta edizione del concorso. A Joe Fig il premio popolare del pubblico.

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Occhi puntati sul Florida Prize in Contemporary Art, fra gli eventi annuali più attesi dell’anno, che richiama a sé artisti provenienti da tutto lo stato della Florida. Giunto alla sua sesta edizione il Florida Prize in Contemporary Art è un evento organizzato dall’Orlando Museum of Art (OMA) il cui scopo è quello di riconoscere e premiare le capacità artistiche degli artisti promuovendone la continua ricerca finalizzata all’innovazione e alla creazione di nuovi lavori. 

Glen Gentele, Director & CEO dell’evento dice: ”Il Florida Prize in Contemporary Art è un’opportunità per scoprire artisti che esprimono idee rilevanti sintonizzate con il nostro tempo in maniera assolutamente innovativa”. “Alcuni artisti aprono un dialogo su tensioni latenti o scontri reali, mentre altri offrono una via di fuga “afferma la curatrice associata, Coralie Claeysen-Gleyzon a proposito delle tematiche affrontate.

Dieci gli artisti selezionati, ciascuno con un notevole background artistico, fra loro Edison Peñafiel, di Fort Lauderdale, che, selezionato da una giuria di esperti, si è aggiudicato il premio monetario di $ 20.000, messo in palio da Gail and Mike Winn. A Joe Fig, di Sarasota, è invece spettato il premio attribuito dalle votazioni del pubblico presente all’evento: un premio equivalente a $ 2500. 

Una bella sfida che ha visto partecipare Sri Prabha (Miami) Vickie Pierre (Miami), Pepe Mar (Miami), Robert Aiosa (Tampa), Edison Peñafiel (Fort Lauderdale), Anja Marais (Miami), Amer Kobaslija (Orlando), Lola Gómez (Daytona Beach), Lilian Garcia-Roig (Tallahassee) e Joe Fig (Sarasota).  

Rudolf Stingel: Untitled (After Sam)/Whitney by Joe Fig,  2015/19. Oil on linen.

L’opera vincitrice, di Edison Peñafiel, Ni Aquí, Ni Allá & Sempiterno, è un’installazione multimediale di grande dimensioni: una denuncia contro l’iniquità sociale con il focus puntato su un tema particolarmente sentito nel sud della Florida: l’immigrazione. L’opera, di Peñafiel, di forte impatto visivo sfida i confini spaziando dalla realtà al digitale: dalla fisicità del peso dei fardelli materiali che i migranti portano con loro nel lungo, infinito, percorso alla ricerca di una vita migliore, al loro camminare stanco e ripetitivo proiettato sullo schermo e collegato ai blocchi materiali, da corde fisiche che i migranti tirano a spalla. Un grido contro la disparità sociale e il silenzio del mondo che osserva indisturbato la lenta agonia dei pellegrini, mentre si sollecita la necessità di mettere fine, nell’immediato, a questo lento scempio sociale. Una seconda opera del vincitore è stata proposta e ritrae nella molteplicità di schermi multiformi la psicosi messa in atto dalla gente nella ripetizione di azioni abitudinarie, nel cadenzato ripetersi quasi demenziale delle azioni: una denuncia ai pregiudizi, all’identità sociale e agli scontri  culturali della società.

Vicky Pierre at Florida Prize Award, 2019.

Joe Fig, vincitore del premio popolare, mira a mettere in rilievo l’interazione artista-studio artistico e vita, facendo luce sul modo in cui gli artisti lavorano, su quel che li ispira e su come hanno raggiunto il successo, rendendo l’esperienza tangibile per i giovani artisti.

Una rappresentazione che va oltre l’arte e che Fig sa rendere con straordinaria minuzia di particolari sia nella rappresentazione in scala degli studi (minuziosamente dettagliata), che nelle opere pittoriche esposte, curate con altrettanta maestria.  Joe Fig, è uno scrittore e capo dipartimento (Department Head) del Fine Arts and Visual Study al Ringling College di Sarasota. La sua pratica artistica si compone di miniature (mixed media), opere pittoriche di piccole dimensioni (olio su lino), fotografie in bianco e nero e registrazioni audio di interviste fatte ad una dozzina di artisti tra i più importanti nel panorama contemporaneo. Un lavoro incredibile che ha premiato indiscutibilmente il punto di vista dell’artista e la sua precisione nel rappresentare i particolari di piccolissime proporzioni in maniera perfetta.

Pepe Mar at Florida Prize Award, 2019.

Oltre ai vincitori hanno partecipato: Due artisti dei Fountainhead Studio, Vicky Pierre e Sri Prabha. Vicky Pierre ha ornato le pareti del museo con le sue Poupée (collage su carta) dalle generose fattezze femminili che rimandano alla rappresentazione mitologica della donna. Oltre alle opere pittoriche, ha presentato grandi opere mixed-media che hanno squisitamente adornato le pareti del museo, per le quali ha combinato una molteplicità di materiali (resina, plastica, legno, porcellana) a frasi estrapolate da testi di canzoni. Le sue opere rievocano malinconicamente temi universali quali: l’identità, femminile in contrapposizione agli idoli del XXI secolo (le principesse Disney ne sono un esempio), e la connessione fra culture (vascelli) con rimando alla sua eredità haitiana.

L’opera di Sri Prabha è invece una grande installazione site-specific, una combinazione di arte, scienza e metafisica che punta l’accento sulla connessione tra l’uomo e l’ambiente che occupa. L’opera rappresenta simbolicamente un albero con i suoi cinque rami, i cinque elementi della natura: aria, acqua, fuoco, terra ed etere.   

I lavori multicolor di Pepe Mar sono composti da oggetti personali e acquistati nei mercati dell’usato (thrift shop) che combina con maestria per creare barometri astratti e antropomorfi della cultura contemporanea. La sua installazione introduce il visitatore all’interno dell’esibizione: un pullulare di elementi nuovi con i quali lo spettatore può interagire, combinati a lavori precedenti di forte impatto visivo che offrono una squarcio sull’eredità culturale messicana di Pepe Mar rappresentato dalla David Castillo Gallery di Miami.

I nomatized, therefore I’m (I), 2019 by Anja Marais

Lola Gómez è una foto-giornalista di origini venezuelane che ha proposto tre serie di opere: Living in the Shadow, Stuck in Time e Trail of Death nelle quali emerge la natura umanitaria e sociale dei suoi lavori che raccontano storie affrontando temi di interesse globale. 

Anja Marais, fotografa e artista racconta i temi dell’immigrazione e dell’eredità culturale giocando sui toni del bianco come elemento di ibridazione per chi come lei, è nata ed ha vissuto ambivalenza culturale.   Gli oggetti, riproposti per tematiche sono impilati come fossero totem ed invitano a riflettere sul patrimonio culturale che lei rivela come strati del collettivo umano.

La pittura materica di Lilian Garcia-Roig prende forma assemblando pannelli distinti, che rappresentano momenti differenti nel corso della giornata. Gracia-Roig compone le sue opere mescolando le possibilità illusionistiche della pittura con la natura astratta. Attraverso le sue opere cerca e offre nuove relazioni formali nei quali i contorni di due dipinti non contigui si uniscono: una metafora per rappresentare il fenomeno dell’immigrazione e il modo in cui la gente interagisce.  

Affascinato dai paesaggi della Florida, Amer Kobaslija dipinge opere pittoriche nelle quali combina passato e presente rappresentati da una palette cromatica affascinante con la quale gli spazi privati, abitati, diventano luogo di dominio pubblico su cui veglia una sorta di occhio divino.

È ricerca di architettura vernacolare l’espressione artistica di Robert Aiosa che con il suo corpo lavoro composto da una molteplicità di legni differenti, investe sulla riqualificazione delle città dopo i disastri con i suoi movimenti abitativi sperimentali e le sue comunità. 

Oltre alla cerimonia di premiazione l’attesissimo evento è stato egregiamente caratterizzato dalla creatività culinaria dei migliori ristoratori di Orlando, ognuno dei quali ha composto piatti ispirati ai 10 artisti finalisti del premio con uno stand specifico ricco di prelibatezze e bevande abbinate. 

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