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La straordinaria Rose Frantzen sarà un’altra delle grandi protagoniste di FACE-Fine Art Convention and Expo- 2020, che si terrà a Baltimora dal 29 Ottobre al 1 Novembre, 2020. Artista a tutto tondo che ha collezionato numerosi e ambiti premi, tra i quali il People’s Choice Award nel 2016 e nel 2018 e il premio della Portrait Society of America, Rose Frantzen vanta opere in collezioni permanenti disseminate per gli Stai Uniti d’America (fra questi il Butler Institute of American Art) e la pubblicazione dei suoi lavori sulle più prestigiose riviste di arte americane. Organizza inoltre, saltuariamente, workshop di durata variabile.
Nata a Maquoketa, l’artista è particolarmente legata alla sua città, nella quale, con i suoi genitori ha acquistato l’ex municipio di Maquoketa nel 1991, trasformando l’edificio di tre piani risalente al 1901 in una galleria e in uno studio artistico. La Frantzen ha studiato arte all’American Academy of Art di Chicago, alla Palette & Chisel Academy con Richard Schmid e al Lyme Academy College of Fine Arts, dove ha studiato anatomia artistica con Deane G. Keller, per poi compiere diversi tour di pittura in giro per il mondo: Australia, Guatemala, Messico e Russia. Oltre a rappresentare paesaggi e nature morte, Frantzen è un artista figurativa che lavora ad opere pittoriche seriali e allegoriche, realizzate principalmente ad olio e talvolta combinate in opere multimediali. Fra le diverse serie composte, l’opera più ambiziosa rimane senza dubbio quella che ha dedicato alla sua città natale, Maquoketa, una città di quasi 6000 abitanti situata nella contea di Jackson nello stato dell’Iowa. Con “Ritratto di Maquoketa” Rose Frantzen ha realizzato un’opera maestosa con la quale ha democratizzato il concetto di ritratto.
Normalmente il ritratto è infatti un’opera fatta su commissione o che comunque rappresenta qualche personalità che allieta particolarmente l’artista. A a tal proposito Rose Frantzen ha rappresentato nel corso della sua carriera, i decani e i presidenti delle università, i governatori e il segretario all’agricoltura degli Stati Uniti d’America, ma in “Ritratto di Maquoketa” la ritrattistica assume per Rose un valore che supera la bellezza o il concetto di opera in se’. Composta da 180 ritratti ad olio, della misura di 12×12” ciascuno, con questa serie che le ha richiesto un anno di lavoro, Rose Frantzen ha voluto rendere omaggio ai volti della sua gente e della sua vita: volti di persone che volontariamente si sono offerte di farsi ritrarre in una vetrina che guarda sulla Main Street di Maquoketa. Questi ritratti sono diventati l’immagine di persone che caratterizzano il luogo diventando inevitabilmente parte della storia. Per rendere ancora più intenso e comprensibile all’osservatore l’omaggio alla sua città natale, la Frantzen ha dipinto il paesggio di Maquoketa su 34 dei 180 pannelli, appesi al soffitto e disposti in modo tale che quando un visitatore si siede a un’estremità dell’installazione, tutti i pannelli si fondono in una visione unificata di Maquoketa vista dalle colline fuori città. All’installazione hanno partecipato anche il marito Chuck Morris, anch’egli artista e il fratello di Rose.
Questo massiccia opera le ha offerto il privilegio di esporre alla Smithsonian’s National Portrait Gallery nel 2009/2010, per poi diventare parte della collezione permanente del Figge Art Museum, a Davenport, IA. Se con Ritratto di Maquoketa Rose Frantzen ha consacrato la propria figura alla storia dell’arte americana, non meno interessanti sono le altre serie dell’artista, fra queste In the Face of Illusion (Nella faccia dell’Illusione) con la quale Rose Frantzen mette in dialogo i ritratti figurativi e illusioni ottiche. L’artista affronta in questo modo temi che riconducono al concetto di illusione ottica paragonata alla necessità (o forzatura) con cui l’uomo è costretto a rimanere ancorato ad etichette preconfezionate (le illusioni ottiche per l’appunto) in riferimento a: religione, etnia, sesso. Secondo la Fratzen la società tende ad amalgamarci l’un l’altro omologandoci per settori, il che non consente di vedere più le particolarità uniche di ciascun individuo.
L’installazione “In the Face of Illusion” non include solo dipinti ma anche oggetti e una proiezione anamorfica di una forma impossibile. Inoltre il Brunnier Art Museum della Iowa State University di Ames, ha presentato “Faces of Iowa State” un progetto che ha presentato 39 ritratti tra questi: studenti, docenti, personale, ex allievi e altri membri della comunità universitaria. Non è la prima volta che la Frantzen riceve commissioni dalla Stato dell’Iowa: aveva già realizzato una serie di ritratti in occasione della Fiera dello Stato dell’Iowa del 2016. Nell’opera selezionata le pennellate enfatizzano il personaggio rendendolo intensamente “vivo”, una dote non da poco per un’artista…come si suol dire: manca solo il dono della parola…
Non perdetevi la possibilità di osservarla nella realizzazione di un ritratto dal vero: un motivo in più per partecipare a FACE 2020. Non mancate!
From the title: Jim in April Sun, Maquoketa series by Rose Fratzen. Olio, 20×20’’