Face to FACE: Quando i sogni diventano realtà.

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FACE, faccia, e di facce quest’anno se ne sono viste tante provenienti da ben 34 paesi fra Stati Uniti e Canada riuniti sotto l’egida di FACE – Fine Arts Convention and Expo- che ha debuttato quest’anno nei colori del blu e dell’azzurro con il bel viso greco che abita la A del logo, adorno del cappello coloniale della città che lo ha ospitato. FACE è “Un sogno che diventa realtà”, come ha detto Eric Rhoads, un esperienza difficile da dimenticare e oramai impensabile da mancare, fatta di passione e di storia, perché come è stato detto all’unisono dagli artisti, alla fine sono la passione e la storia che fanno la differenza, nell’arte come nella vita.

La terza edizione di FACE ha avuto luogo nel Colonial Williamsburg Lodge nella splendida cittadina coloniale di Williamsburg, che con le vicine Jamestown e Yorktown -Virginia- rappresentano il triangolo storico d’America: il luogo da dove tutto ha avuto inizio e che ha dato i natali a ben undici presidenti degli Stati Uniti d’America. A Williamsburg in particolare, la storia prende vita fra botteghe di lavori artigianali e personaggi in costume che hanno posato anche per gli ospiti di FACE, in una seduta en plain air durante la parata del Veteran’s Day.

Plain air sessions during the Veteran’s Day (Streamline Photo Credits)

FACE si è riconfermato essere, a gran voce, l’autorevole evento di Belle Arti con cadenza annuale assolutamente da non perdere per gli amanti dell’arte realistica e figurativa, per i collezionisti, per gli appassionati e anche per i neofiti che si approcciano a questo mondo magari perché hanno dovuto rinunciare ad un sogno in gioventù. Far parte di FACE significa entrare in un mondo composto da vecchie e buone pratiche artistiche, fatte di studio delle proporzioni, teoria dei colori, studio del disegno e dei tecnicismi che consentono di definire un chiaroscuro piuttosto che un non finito. Ma è anche molto di più: è la realizzazione di un’opera d’arte realistica in tempistiche estremamente limitate per il genere artistico in questione; è lo show che nella combinazione di segni su tela, sa travolgere lo spettatore che assiste dal nulla al completarsi di un volto o di un corpo in grado di trasmettere vibrazioni e sentimento. FACE è anche beneficenza, per ogni demo realizzata segue l’esposizione e la vendita delle opere prodotte i cui proventi sono devoluti in parte alla costruzione di case per i senzatetto e in parte sono invece destinate alle schoolarship che quest’anno sono state sei. 

FACE’s  schoolarship winner, James Andrews (Washington), Julie Beck (Massachusetts), Brent Woodard (West Virginia), Brooke Hunter (California), I-Chen (“Jenny”) Lu (California), Sandra Harris (Montana)  (Streamline Photo Credits).

FACE, che  letteralmente è l’acronimo di Fine Art Convention and Expo, è in realtà molto più di  una convention e quest’anno ha visto la partecipazione di oltre quaranta persone, fra artisti e relatori esperti di settore, che si sono intervallati fra dimostrazioni dal vivo, panel discussion e sezioni di marketing.  Hanno partecipato inoltre collezionisti d’arte, che, come i fondatori ed i partecipanti di FACE credono nel realismo contemporaneo, fra questi Ann and Jim Belk collezionisti della vicina Richmond e gli immancabili fondatori del Bennet Prize, Steven Alan Bennet e la moglie Doc.Elaine Melotti Schmidt che hanno fra l’altro offerto un ricco cocktail di benvenuto nella serata inaugurale. Oltre a loro tanti relatori: Laura Barry in rappresentanza del meraviglioso Art Museum of Colonial Williamsburg (una chicca da non perdere), John Wurdeman gallerista ed esperto di arte russa del XX secolo, John T. Spike critico d’arte americano e scrittore conosciuto per il suo focus sugli old-masters antecedenti il 1800 e una vasta gamma di artisti moderni, e tanti altri nomi ancora. Fra loro gli immancabili Peter Trippi ed Eric Rhoads: le menti che hanno ideato e realizzato FACE. “Un incontro casuale”, racconta Eric Rhoads commosso mentre ricorda l’incontro con Peter Trippi, avvenuto 13 anni fa a New York, a seguito del quale è nata una grande amicizia che li ha ulteriormente avvicinati nella visione artistica che ha dato luogo a FACE: un evento che oltre a ridare dignità al realismo figurativo per troppo anni surclassato dall’arte moderna e contemporanea, offre la possibilità di vivere l’esperienza di un atelier artistico. 

(from the left) Doc.Elaine Melotti Schmidt, Peter Trippi and Steven Alan Bennet, founder of The Bennett Prize

FACE funge da inesauribile fonte di ispirazione e sapere, che consente all’esperto di condividere e conoscere metodologie, approcci e tecnica di altri artisti -come una sorta di intenso corso di aggiornamento-; e al meno esperto offre invece la possibilità di imparare dai grandi maestri tecniche e tips in maniera accademica. FACE è un modo per avvicinarsi al concetto d’arte impartito negli atelier che richiamano per metodologia e dinamiche le botteghe di un tempo: un mezzo puro, sincero e più che mai concreto di apprendere i segreti dei grandi artisti del Realismo Contemporaneo. 

Sebbene alla base di FACE, come ricorda Eric Rhoads ci sia il divertimento e la condivisione della medesima passione, i tempi di FACE sono una vera e propria full immersion nel mondo dell’arte. La giornata comincia alle 8 del mattino per presenziare nel Main Stage dove Eric Rhoads, supportato dalla magnifica equipe Streamline ( nella riconoscibili t-shirt blu) racconta aneddoti e vicissitudini in una sorta di Sunday Coffee dal vivo: divertente ed emozionante. Inoltre, aiutato dal pubblico ogni mattina sorteggia con una lotteria i nomi dei vincitori dei ricchi premi messi a disposizione dagli sponsor dell’evento: i pennelli di Rosemary & Co, gli splendidi colori ad olio di Michael Harding, i DVD educativi di Streamline, o le fantomatiche tavolozze di Edge per citarne qualcuno. I fortunati selezionati che, -AVVERTENZA PER L’ANNO PROSSIMO-, devono essere presenti in sala, possono portarsi a casa merce professionale dal  valore di centinaia di dollari. 

Eric Rhoads’ Welcome Morning- Happiness and Fun (Streamline Photo Credits)

La giornata procede poi con la possibilità di scegliere tra una demo (nello stesso orario ci sono fino a tre demo tenute da tre differenti artisti) o in alternativa una delle lezioni teoriche-culturali. Temi dei seminari culturali di quest’anno sono stati, oltre alle autorevoli lezioni di marketing tenute da Eric Rhoads: il seminario sull’arte russa di John Wurdeman, esperto di arte russa e gallerista, un corso tenuto da Constance Bowden sul come costruire il proprio atelier e nozioni pratiche impartite da Jennifer Kirby and David Tanner sul come imparare a vendere la propria arte in modo differente rispetto all’approccio tradizionale. 

John Wurdeman’s Lesson: Russian and Soviet Figurative Paintings (Streamline Photo Credits)

Il pranzo e la cena, sono momenti lasciati in libertà che possono però costituire un ulteriore momento di scambio con gli artisti con i quali è possibile interagire, o con vecchie amicizie nate e cresciute nel tempo con le quali condividere la medesima passione.  

Per chi non fosse ancora sazio la sera c’è la possibilità di fare pittura dal vivo con modelli  che in costume o assistere al talk moderato da Peter Trippi durante il quale autorevoli personaggi hanno fatto il punto sulla situazione di come il realismo contemporaneo possa trovare la giusta collocazione nel mercenario mondo dell’arte attuale, fatto di iperboliche cifre milionarie che lasciano intendere virtuosismi nel mercato dell’arte, in realtà in crisi come tutti gli altri settori. Tra le varie problematiche sollevate relative al realismo contemporaneo ci sono indubbiamente la scarsa cultura (impartita nelle scuole e attraverso i media) e la globalizzazione che vede l’arte come status symbol, favorendo l’ascesa di un collezionismo “impreparato” che ha imposto nuove regole di gioco provocando un radicale appiattimento del gusto.

Le sessioni di pittura per artisti figurativi sono un’esperienza nell’esperienza: un mezzo altrettanto utile per praticare in presenza di altri artisti e appassionati con i quali condividere tecniche e trucchi.  Sembra di tornare ai tempi dell’accademia o meglio ancora alle botteghe artistiche di un tempo dove attraverso la messa in pratica individuale, pura semplice esperienza, si apprende il rigore delle Belle Arti, nel confronto e nella condivisione. 

Live Painting Session with Model, with Keira Leilani among the others (Streamline Photo Credits)

E poi tra i componenti di FACE c’è lui, l’artista, il deus ex machina di FACE, sventagliato in una molteplicità di stili, medium, modus operandi, tecnica e punti di vista. A parte il grande assente di quest’anno il Maestro John Michael Angel, fondatore della Angel Academy of Art di Firenze, Italia, assente per motivi di salute e degnamente sostituito, a FACE 2019 hanno partecipato: Casey Baugh e Daniel Maidman (entrambe docenti al corso pre-convention), Gabriela Gonzalez Dellosso e Joshua LaRock che nella serata celebrativa di apertura hanno reso omaggio a due grandi personaggi del mondo dell’arte figurativa: Daniel E. Greene e Wende Caporale, e poi Tony Curanaj, Charles Miano, Carolyn Anderson, William A.Schneider, Anthony Mastromatteo, Nicole M.Santiago, Dan Thompson -del famoso Studio Incamminati di New York-, Michael Klein, Patricia Watwood, Teresa Oaxaca, Eric Johnson, il pittore russo Nikolai Blokhin, Reisha Perlmutter, Ryan S.Brown, Scott Waddell, Edward Minoff, Jennifer Balkan e William Suys. 

Daniel Maidman Demo with Joe Polak model: Life Drawing the Model as Individual

Una ventaglio di opzioni davvero eccezionale supportato da altrettanto bravi modelli che hanno posato per lunghe sessioni, sia di nudo che in costume, fra questi i bravissimi Keira Leilani , Joe Polak e Dan Hawkins. Modelli professionali quanto il team Streamline che, come una famiglia unita, ha supportato FACE in termini di amministrazione, logistica, riprese audio e video, aiuti pratici in loco e disponibilità. 

The professional Streamline Team

Per finire in bellezza la convention il rullo del tipico tamburo e il flauto dei musicisti di Williamsburg in costume hanno introdotto Eric Rhoads che ha svelato la location di FACE 2020 che si terrà a Baltimora dal 29 Ottobre al 1 Novembre, 2020, e che prevede nomi altisonanti: Juliette Aristides, Quang Ho, Rick Casali, Adrienne Stein, Virgil Elliott, Rose Frantzen, Huihan Liu and Mary Whyte, tra i partecipanti. 

The Colonial  Williamsburg’s Band composed of drums and flautes.

La convention si è chiusa sulle note di Musical Easels, una sessione-show messa in atto da Casey Baugh e Reisha Perlmutter, coppia sul palcoscenico oltre che nella vita, che hanno realizzato due tele sulle quali hanno lavorato alternandosi al cambiare della musica scelta.

Musical Easels demo by Casey Baugh and Reisha Perlmutter

Nell’attesa della quarta edizione di FACE a Baltimora, seguiranno periodicamente articoli relativi ad alcuni degli artisti presenti alla convention. Non me ne vogliano gli assenti per i quali ci sarà modo di approfondire in futuro. Per chi proprio non volesse aspettare un anno per rivivere l’emozione di FACE, si può iscrivere a PACE (Plein Air Convention and Expo), organizzato dall’immancabile Eric Rhoads (che è fra l’altro artista) e che lo vedranno impegnato dal 2 al 6 maggio a Denver in Colorado.

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