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Qual’è il filo sottile che distingue l’arte dalla fotografia? E se la fotografia e l’arte fossero più affini di quanto si possa immaginare? Ce lo spiega Elisa Larese, curatrice e fondatrice, con il marito Alessandro Cerioli, della Tablinum Cultural Management di Bellagio, Como (Italia) which will open its doors to “Caravaggio Reloaded,” the first solo exhibition of photographer/artist Paolo Angelillo.
”La fotografia è un modo per catturare l’immediatezza dell’ispirazione artistica ma non è priva di disciplina, necessita di una competenza rigorosa. Proprio come nelle opere di Caravaggio che ci restituisce degli scorci di vita quasi rubati eppure rielaborati su tela. La fotografia risponde alle esigenze della nostra epoca moderna ma, nelle mani di un’artista, diventa sguardo rivelatore sul nostro mondo, che mette a nudo anime, che rivela emozioni. Mi piace pensare che un Caravaggio contemporaneo, maestro dell’uso della luce rivelatrice, narratore di una pittura fatta di personaggi poveri ed emarginati, capace di parlare di temi tabù per la propria epoca, trasportato nel 21mo secolo, sceglierebbe proprio la fotografia come mezzo per raccontare l’umanità che lo circonda. Forse lo ritroveremmo a catturare con il suo obbiettivo gli ultimi: nelle corsie degli ospedali, nelle periferie delle metropoli o tra coloro che fuggono dalle guerre verso un futuro migliore. Caravaggio è sempre stato clamorosamente contemporaneo e per questo la sua è arte che assolve al compito più puro e necessario per un artista: quello di incarnarsi nello spirito della propria epoca, raccontando e trasmettendo quello che i suoi contemporanei ancora non capiscono. In questo senso la fotografia non ha molto di diverso da olio e tela: entrambi sono medium di un messaggio artistico che parla alla nostra umanità e che dobbiamo accogliere e comprendere perché ci appartiene” dice Elisa Larese.
Il progetto “Caravaggio RELOADED” nasce come sfogo creativo personale dell’artista che, dopo essersi avvicinato alla musica, all’arte e alla fotografia, esclusivamente come timido interprete, ha deciso di liberare il proprio spirito artistico attraverso una commistione di fotografia e pittura.
Nelle immagini di Angelillo il linguaggio di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, si rinnova usando la medesima, selvaggia, irriverenza del pittore ponendola però sotto forma di ironia.
“Gli oggetti sono utilizzati in modo inappropriato, quasi disturbante, ma fortemente evocativo, questo mi aiuta ad indirizzare lo spettatore verso il mio pensiero lasciando sempre una porta aperta affinché trovi il suo senso riflesso negli oggetti e nei gesti in un dialogo tra passato e presente”, dice l’artista. Angelillo sostiene che la vera sfida sia stata quella di comprendere il linguaggio pittorico ed il punto di vista con cui Caravaggio trattava le tematiche della sua epoca, per poi estrapolarle dal loro contesto storico affinché potessero avere lo stesso impatto anche sul pubblico odierno.
L’esposizione oltre ad essere il fiore all’occhiello della rassegna artistica “New Art Order 2021”, suggella la collaborazione fra la Tablinum Cultural Management e la galleria Art Folder di Chiasso (Svizzera) e sarà aperta, presso quest’ultima, dall’11 al 26 settembre, 2021.
La mostra sarà inoltre accompagnata dalle poesie scritte da Innocente Foglio che invita lo spettatore a nuovi scenari di riflessione.
(On the title: The Translator of Dreams by Paolo Angelillo)