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Vera Kavura apre la seconda giornata di Pastel Live, il primo evento online su scala mondiale interamente dedicato al pastello.
Il merito e il plauso di tutto questo va ad Eric Rhoads che, con Kelly Kane e l’iperattiva crew di Streamline, ha reso possibile questo evento molto richiesto dai partecipanti durante tutte le precedenti conventions.
Vera Kavura, artista di origini ucraine si è appassionata al pastello negli ultimi anni, ciò nonostante la sua abilità è incredibile. L’artista ama dipingere fiori dal vivo, senza sketches preparatori e sfruttando la superficie piana del tavolo. Per la demo presentata oggi ha utilizzato sia pastelli morbidi che Pan Pastel (particolari pastelli il cui nome rimanda alla forma delle torte) che hanno la prerogativa di amalgamarsi molto bene. Dopo aver accennato alle forme con dei tocchi di colore ha accennato alla struttura naturale dei fiori, perchè, come dice l’artista:” È la stessa natura che mi dice come devono essere”. È solo verso la fine dell’opera che rafforza i contrasti della composizione e gli edges con delle “pennellate” di Pan Pastel aggiungendo dettagli intuitivi che ne enfatizzano il volume e i colpi di luce.
Una demo incredibile al punto tale che osservando i fiori sembra possibile allungare la mano e prenderli e non è un caso che nella “Silence Auction” (l’asta esclusiva per i partecipanti all’evento che gli consente di comprare le opere degli artisti dimostranti) le sue peonie sono andate sold out subito.
La demo di Clarence A.Porter dimostra che ovunque è possibile vedere la bellezza della natura, persino in un angolo di strada. Dopo anni dedicati all’illustrazione e al graphic design Porter ha abbandonato la sua carriera per dedicarsi completamente al pastello e all’insegnamento. Nella sua demo paesaggistica, Porter inizia da una stesura di colori in grandi forme che in seguito acquerella con dell’alcool al 99%, su cui poi lavora con una varietà di pastelli morbidi e duri nella realizzazione delle forme e dei dettagli. È interessante ascoltarlo mentre spiega il perchè dei suoi passaggi, così come è utile osservare come muove il pastello: “Sta alla sensibilità dell’artista maneggiare i pastelli in modo tale da renderli vivi sul foglio: ruotate i vostri pastelli nella stesura del tratto, in questo modo renderete l’immagine vibrante e viva ”, dice Porter.
Mike Beeman è Master Circle artist nella International Association of Pastel Societies . È proprio vero che la versatilità del pastello consente ad ognuno di avere il proprio stile che va parimenti bene. Quello di Beeman consiste nell’utilizzare gli stessi colori nel soggetto e nello sfondo e di procedere con il pastello per zone. Terminata la copertura della superficie con l’uso di un pennello inumidito di alcol al 70% “dipinge” amalgamando i colori zona per zona. Quando il foglio è asciutto lavora con i pencils per i dettagli. Mentre si avvia alla fine dell’esecuzione raccomanda:”Non puoi avere paura di fare errori perché la paura è il bacio della morte per la creatività”.
La perseveranza di Barbara Jaenicke l’ha portata ad intraprendere full-time il suo percorso artistico dedicandosi alla realizzazione di paesaggi in stile impressionista sia ad olio che a pastello. Questa determinazione l’ha spinta ad ottenere la qualifica di Master Pastelist nella Pastel Society of America e l’Eminent Pastelist nella International Association of Pastel Societies. La pittura a pastello comincia per la Jaenicke dalla realizzazione di uno sketch che utilizza come referenza per il lavoro vero e proprio. Processo questo che l’artista considera fondamentale per riuscire a connettere le forme e a capire come procedere nella composizione. Dopo aver realizzato un underpainting con pochi colori : dark blue, violet, rosa e arancio, con un pennello inumidito di alcol tocchetta, letteralmente, il foglio lasciando che il colore coli in maniera casuale. Valore, temperature e croma sono i parametri che usa in seguito per raffinare il lavoro.
Dopo aver incantato il pubblico con i suoi acquarelli Mario Robinson ha mandato in visibilio i partecipanti con la sua affascinante e insolita tecnica di stesura a pastello. Robinson aveva già dato cenno di questa tecnica nella demo realizzata da Savoir-Faire in prima mattinata, ma la sua dimostrazione ha esplicitato meglio il tutto. Procedendo con il cross hatching composto da linee orizzontali alternate a linee verticali dall’interno verso l’esterno del viso, distribuisce sulla superficie quattro strati di pastelli extra soft e cinque strati di pastello duro. Dal processo, molto lungo e preciso -la realizzazione completa di un ritratto dura anche un mese- e dalla sovrapposizione degli strati in questo ordine, costante e preciso per ogni colore, emerge una sorta di accumulo scultoreo sulla superficie della carta che garantisce il volume del viso e l’aderenza ai colori reali in maniera davvero eccezionale. A chi gli chiede come gli sia venuto in mente di lavorare il pastello in questo modo, Robinson risponde: “ È stata l’evoluzione naturale del lavoro in verticale e orizzontale. È un un processo lungo e delicato di continuo push and pull e per il quale non si deve avere fretta”.
Il pubblico ha già avito modo di conoscere il talento artistico di Susan Kuznitsky durante le demo prodotte per alcuni sponsors. Nella vita la Kuznitsky è stata assistente di studio del grande maestro Albert Handell -che ha chiuso ufficialmente la giornata- dal quale ha imparato non solo ad usare l’olio e il pastello ma anche ad insegnare, quindi quale migliore membro di facoltà poteva tenere una sessione critica analizzando nove lavori fra quelli proposti dai partecipanti? Le informazioni impartite dalla Kuznitsky sono state comunque utili a tutti i partecipanti. Susan Kuznitsky ha tenuto a precisare che la fotografia non è veritiera, quindi è consigliabile come riferimento tenendo conto della conoscenza e dall’esperienza.
È risaputo che tutti i grand artisti che hanno lasciato traccia sano passati dalla Art Students League di New York, e così è stato per Albert Handel. Maestro leggendario Handel non necessita di presentazioni sia nel mondo dell’olio sia in quello del pastello per il quale è stato pioniere dell’applicazione estesa del pastello per la pittura in plein air. Di lui basta dire che è stato il terzo artista americano -vivente- ad essere inserito nella Pastel Society of America’s Hall of Fame.
I settantanni di esperienza e uno sviscerato amore per gli alberi a proposito dei quali Handel dice:” “gli alberi non sono nella foto (di referenza), gli alberi sono oramai dentro di me”. (the tree is not in the photo; it is inside me). Affermazione questa che insieme ad altre rende questo personaggio del tutto singolare. L’artista, che preferisce lasciare spazi bianchi nella composizione per favorire il senso di spazio, considera noiosa una palette ordinata: “Mentre imparavo i valori e i colori ero molto organizzata….Ma ora quel tipo di organizzazione mi fa addormentare gli occhi… preferisco essere più come un’aquila”.
Un artista leggendario e un personaggio curioso che ha concluso in bellezza la seconda giornata di Pastel Live.
(In the TITLE: Legendary Master Albert Handel)