Quarto giorno di convention con Michael Shane Neal e inizio ufficiale della XXIII edizione della The Art of The Portrait.

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Lo speaker ufficiale della quarta giornata di workshop è stato Michael Shane Neal, membro di facoltà e da quest’anno anche Presidente della Portrait Society of America.

Sarebbe complesso menzionare tutte le onoreficenze e i riconoscimenti ricevuti dall’artista nei trent’anni di carriera pertanto ci limiteremo a dire che fra gli innumerevoli riconoscimenti c’è il Grand Prize Award dalla Portrait Society of America ricevuto nel 2001.

Michael Shane and Mattie Ree Neal at the 23th edition of The Art of The Portrait.

Il tema introdotto da Michael Shane Neal calza a puntino con i tempi che corrono: “Andare avanti: navigare le realtà di un mondo che cambia”. 

Paradossalmente la pandemia ha creato una situazione di necessità, per cui entrare in contatto con la gente, anche solo virtualmente, è diventata una questione vitale. Fattore questo che ha rivoluzionato la figura dell’artista e ha obbligato intere generazioni a portarsi al passo con i tempi. Nel caso di Michael Shane Neal, l’aiuto dell’indispensabile figlia Mattie in primis e delle aiutanti, tra le quali Becca Barnes, con la quale abbiamo avuto il piacere di parlare, è stato fondamentale. 

È incredibile vedere come Mattie Ree Neal, così timida e allo stesso tempo grintosa, abbia, oltre alla grande famigliarità con i dispositivi elettronici, anche le incredibili doti artistiche del papà, che affianca in ogni suo lavoro sin dalla tenera età. 

Pur essendo ancora teenager dà lezioni di arte e vende le proprie opere nutrendo già una schiera di gallerie interessate a rappresentarla. 

Mattie Ree Neal in a plein air session

Michael Shane Neal, che nel suo lavoro si è ispirato ai grandi artisti del passato, soprattutto a John Singer Sargent, che definisce: ”il mio eroe. Il più eccezionale artista della storia in ogni campo”, ha offerto al pubblico, con estrema umiltà,  e nonostante la prolifica carriera artistica e la fama, tutta la sua esperienza. 

Lo ha fatto in maniera del tutto spontanea ed onesta accompagnando gli spettatori nella sua vita attraverso le immagini e le opere che lo hanno portato a ritrarre personaggi come Everett Raymond Kinstler, fra i più celebrati artisti americani del nostro tempo e scomparso nel 2019.

Conosciuto a ventitré anni, Kinstler è stato per Neal la persona che più di tutte ha influenzato la sua vita artistica tanto da diventarne il protetto e da prendere il suo posto nel lussuoso studio ubicato nell’appartamento del The Players NYC, il club privato in Gramercy Park, New York. 

Congressman John Lewis now at The National Portrait in Washington D.C.

Non c’è persona fra quelle che Neal ha ritratto – e sono più di cinquecento- delle quali non abbia ricordo, e che attraverso aneddoti e vicissitudini ha portato a conoscenza di tutti i partecipanti. 

Innumerevoli i personaggi ritratti, fra questi il Congressman John Lewis, avvocato e e attivista per i diritti civili, nonché leader che ha servito nella Camera degli Stati Uniti, il cui ritratto è stato acquisito recentemente dalla the National Portrait Gallery della Smithsonian Institution di Washington, D.C.: “Una vita che sembra un sogno”, dice l’artista quando ricorda di quando è salito fino sul soffitto del The Capitol per terminare il lavoro lasciato in sospeso da Costantino Brumidi. L’artista di The Capitol.

Dawn Whitelaw, founder of On Track Studios, Franklyn, TE

Michael Shane Neal, non ha scordato niente nel suo workshop, includendo nel corso anche una pratica brochure sulla quale sono annotate informazioni utili che possono sempre servire ad un artista.

 Ascoltando l’organizzazione pratica e burocratica di Michael Shane Neal sembra di trovarsi in un’azienda di livello industriale anziché in uno studio artistico: “Bisogna tenere traccia di tutto”, consiglia l’artista che mostra i faldoni dei clienti. 

Ma oltre alle questioni burocratiche ha trattato anche questioni pratiche, mostrando persino l’importanza di avere un set fotografico nei viaggi di lavoro, insegnando la logistica per fare un bagaglio. Oppure come fare a portare con sé una tela sulla quale lavorare: la struttura diventa un comodo supporto protettivo per la tela che può essere alloggiata in questo modo anche nella cappelliera dell’aereo.

Michael Shane Neal finishing a Bramini’s work at The Capitol Washington, D.C.

In considerazione de fatto che: ”Devi essere tu a iniziare. Se non lo sei, sei nel business sbagliato”,  in riferimento al proporsi ad una galleria artistica, tra i vari collegamenti fatti oggi c’è stata anche la direttrice della galleria Portraits Inc. Bebe Bernard, una galleria che è anche un riferimento  per ritrattisti: aperta nel 1942 si occupa esclusivamente di ritrattistica. 

Tra gli ospiti di Neal anche Dawn Whitelaw: vice-presidente della The Portrait Society of America, e fondatrice dello studio artistico On Track Studios in Franklin, TE, è stata presentata come l’amica che è sempre stata presente per Mr.Neal, sin dai tempi degli studi, che lo hanno visto abbandonare medicina per dedicarsi esclusivamente all’arte. 

Tanti spunti interessanti dai quali trarre ispirazione che hanno preceduto l’apertura ufficiale della XXIII edizione della The Art of The Portrait, e anticipato la sede della convention dell’anno prossimo che sarà ad Atlanta, introducendo la prima demo, presentata da Kerry Dunn.

John Wayne by Everett Raymond Kinstler

Artista giovane e di talento Kerry Dunn non si è sottratto alle molteplici domande dei partecipanti nella dimostrazione di un ritratto eseguito con i “Pan Pastel”: pastelli morbidi, secchi, miscelabili e di qualità professionale, che devono il loro nome al formato della confezione: sono piccole scatole tonde. Essendo in polvere la loro consistenza consente una stesura più uniforme e leggera dovuta anche al fatto che sono stesi con le apposite spatole dotate di spugnetta sull’etremità.

Con i Pan Pastel è possibile ottenere una copertura più uniforme per grandi blocchi di colore, motivo per cui per la definizione dei particolari, nella quale serve avere un tratto più duro, è necessario utilizzare i  Conté à Paris. 

Kerry Dunn fa parte di un movimento chiamato dei “nuovi maestri”. Movimento dovuto al fatto che gli artisti che ne fanno parte hanno studiato negli atelier artistici: piccoli studi artistici basati sullo stile degli atelier rinascimentali e tornati alla ribalta 20/25 anni fa, che basano sul disegno come elemento fondamentale dell’opera artistica e che fa riferimento allo studio degli old masters.

Kerry Dunn’s final portrait

“Sono come il dojo per un accademia di arti marziali: il maestro insegna le sue antiche conoscenze alle nuove generazioni” sostiene Dunn.

Kerry Dunn ha conosciuto il suo mentore, Nelson Shank, alla New York Artists League e lo ha seguito nel suo Studio Incamminati di Philadelphia, dove oggi insegna. 

Pur essendo un fan dell”Espressionismo Astratto, il lavoro di Kerry è saldamente radicato nelle tradizioni accademiche della pittura dal vero, come praticata dai vecchi maestri, quella in grado di raccontare una storia attraverso la messa in evidenza di particolari elementi, attraverso un continuo “lost and found” del chiaroscuro e dei  contorni. Partendo dalla struttura anatomica fatta secondo precisi criteri dei quali tenere conto: piani della testa e struttura anatomica, il ritratto di Dunn tiene conto delle “fasi” di colore che la luce incontra quando si posa su una sfera. “Nella stessa maniera funziona il viso”, sostiene Dunn che nella costruzione delle masse fa riferimento a Charles Bargue e al suo metodo, già affrontato in precedenza da Liberace nel primo giorno di workshop. 

Kerry Dunn’s work Toto and I, Best In Show of the Portrait Society of America, International Portrait Competition 2013

Una ritrattistica molto affascinante quella di Kerry Dunn che ha offuscato per sensibilità, la bellezza della stessa fotografia. “Siamo artisti: le fotografie vanno interpretate, non copiate tali e quali”, afferma l’artista. Nel suo lavoro gli equilibri si raggiungono lentamente muovendosi in egual modo sia nella parte destra che sinistra del viso evitando di fare errori nelle proporzioni. “È un lento processo di costruzione, simile alla grafite”, afferma Dunn. E quando si è stanchi? “Rinfreschiamo l’occhio lavorando altrove in modo da non perder la freschezza”, dice Dunn.

Un inizio entusiasmante che continuerà domani con il vincitore della Golden Medal “Max Ginsburg” seguito da un ampio ventaglio di artisti e di stili.  

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The Sandra Day O’Connor School of Law, Former Supreme Court Justice portrait by Michael Shane Neal, Tempe, AZ. Oil on canvas, 36×48”

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