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Ci sono modi differenti nei quali declinare l’arte, quello di Terre Rybovich è indubbiamente uno di quelli più autentici perchè si compone di una gamma multi-traccia di movimenti del corpo. Il suo corpo.
Per Terre Rybovich, di West Palm Beach, la passione e la creatività sono del resto caratteristiche che scorrono nell’imprinting genetico di famiglia: il famoso Tommy Rybovich, il papà, è stato l’uomo che negli anni ’40 ha creato la prima barca da pesca sportiva di lusso a Palm Beach, divenendo l’artefice, insieme ai fratelli, della notorietà Rybovich. Terre parla e ricorda i plastici blu del papà con nostalgia e profondo rispetto, guardando alla progettazione di imbarcazioni con rigore referenziale.
Ma se il papà si occupava di costruzione e design nautico, Terre ha coltivato i suoi talenti nel tempo, inizialmente studiando economia e politica, per poi diventare un’attivista in campo sociale.
Sedici anni fa ha poi deciso di abbandonare le nozioni economico-politiche per fare arte, ma ancora a distanza di tempo ammette che l’attivismo del passato è stata una spinta coraggiosa che ha canalizzato nel mondo artistico.
L’idea di disegnare con il suo corpo è venuta anni addietro quando a seguito di influenza e febbre alta ha avuto episodi di delirio che l’hanno portata ad addentrarsi in questa forma artistica con la quale creare un lavoro generativo e stimolante su larga scala. Il processo è di per se molto semplice quanto interessante: dopo aver ricoperto il foglio di carboncino e carboncino compresso, si spoglia nuda e si adagia sul foglio lasciando che il suo corpo, lasci il segno, cancellando il foglio e componendo per lei in modo incosciente.
Movimento, conformazione della pelle, pressione del corpo e sedimentazione del carboncino, sono componenti che incidono sul risultato finale che ha come fattore principale il ruolo giocato dalle chances. La chance, interpretata nel comune gioco dei dadi come il tirare a sorte, rappresenta per l’artista un elemento fondamentale che le consente di capire come la mente umana reagisce in maniera del tutto inaspettata di fronte ad input creativi che non ha volontariamente generato.
Terminato il lavoro fisico sul foglio, Rybovich si ferma e dalla sedia, sulla quale siede in silenzio e, a debite distanza, osserva per lungo tempo l’immagine stabilizzata del carboncino. Ogni nuovo disegno, in cui la mente rinuncia al suo ruolo di autore, richiede un periodo di accettazione prima che la mente riconosca l’impronta del corpo. Con uno spostamento di percezione, e talvolta con l’uso della grafite, e pastelli, elabora ed enfatizza altri elementi che la mente riconosce.
È molto facile intravedere nelle sue composizioni inconsce torsioni corporee michelangiolesche o i corpi taglienti di Egon Schiele. Il suo lavoro diventa una profonda connessione spirituale che invita l’osservatore, lei per prima, ad esplorare zone nero-grigie che si ricollegano alla memoria collettiva.
I suoi lavori mettono a nudo l’inconscio, assumendo una profondità dai contorni emozionali che talvolta volutamente enfatizza, inglobando piccole parti di colore, con una preferenza per il rosso che considera un colore molto potente, e che diventa una proiezione cinetica del sé: oltre a dare movimento alla composizione, rappresenta la sua esuberanza inconscia.
Parallela al disegno all’arte del corpo è la passione di Terre Rybovich per il birdwatching, la forma di osservazione degli uccelli, a cui lei combina la rappresentazione artistica su piccole dimensioni. Nel suo studio le opere sono esposte su una struttura in metallo che ricorda vagamente una voliera che attira l’attenzione dell’osservatore perchè chiudendo le orecchie sembra che gli uccelli cinquettino indisturbati. A differenza delle opere corporee, gli uccelli che Terre studia dalla finestra di casa, sono rappresentati in forme molto colorate.
I suoi lavori vantano diverse esibizioni nel sud della Florida e le sue opere oltre ad essere esposte in collezioni private, sono parte del Viewing Program of the Drawing Center in New York City dal 2004.
A seguito dell’esibizione di Istanbul, Turchia, si è interessata al Suffismo, l’arte del misticismo islamico, e nel 2008 ha compiuto un tour intitolato “The Naked Brush” nella quale ha personalmente conosciuto galleristi in giro per l’America, interessati ai suoi lavori, a cui è anche seguito un blog, che rappresenta con sincerità e bellezza imperturbabile le tappe del suo viaggio.
Tra le ultime opere pittoriche una è attualmente esposta al Ann Norton Sculpture Garden di West Palm Beach, in occasione della rappresentazione di “L’arte di Sherlock Holmes”, ideata da Phil Growick. Il curatore del libro, e autore di numerosi volumi che conosce personalmente Terre Rybovich, l’ha voluta con sé per celebrare il primo volume, composto esclusivamente dalle illustrazioni di artisti residenti a West Palm Beach: ad ogni artista è stato assegnato un racconto: Terre Rybovich ha illustrato quello di David Marcum, The Stolen Relic. Nella sua opera che ritrae, come nel suo stile, il palmo delle sue mani combinati all’immagine di lei bambina, il ritmo in scala di grigi è spezzato dalle rose rosse inserite sul fondo del foglio che rappresentano simbolicamente il profumo delle rose che secondo la leggenda, e la storia rappresentata, sembra uscire dalla tomba di San Nicola da Bari.
Se la creatività del padre è servita per l’imprinting artistico, l’eredità lasciata dalla madre non è da meno nella sperimentazione e nella produzione dei suoi ultimi lavori. Nei suoi lavori sperimentali, lei ricerca immagini belle e curiose, e riproducendo gli insegnamenti del taglio e cucito impartitegli dalla mamma, ha prodotto una serie di busti di carta e tessuto modellati sul suo torso.
Nel 2015 ha anche prodotto sculture basate su insegnamenti materni: le sculture la raffigurano con sulla testa una pila di libri (i testi fondamentali della sua carriera da studente), secondo il modo in cui sua madre le aveva insegnato a mantenere una postura corretta.
Tante, infinite possibilità di interpretare e comporre arte, e se abbiamo il coraggio di metterci in prima persona con la voglia di esplorare con il nostro corpo canali comunicativi differenti possiamo davvero creare qualcosa d’incredibile perchè come dice Terre Rybovich: ”La bellezza ci guarda, sta a noi coglierla”.
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