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Grande partecipazione per il primo incontro dell’anno della serie Speaks, organizzato dall’ICA di Miami in Paradise Plaza. Ospite d’onore Rita Ackermann che ha donato tre delle sue opere al museo. L’artista contemporanea di origini bulgare classe 68, dopo l’Accademia di Belle Arti di Budapest si trasferisce alla New York Studio School di New York, città dove all’oggi risiede.
Opere astratte quelle di Rita Ackermann che col tono di voce estremamente fragile presenta, accompagnandosi da letture proprie e ispirate, un excursus dei suoi quasi 30 anni di attività. Le figure femminili a metà fra le ninfe -rappresentazione del pudore e dello stupore che si muovono a passi di danza- e giovani adolescenti, irrompono dalle sue opere che astratte, corporee e di grandi dimensioni, trovano il loro perfetto equilibrio nei Chalkboards Paintings, che sono esposti per la prima volta allo Sammlung Friedrichshof di Vienna e sempre nello stesso anno ad Art Unlimited durante la Miami Art Week. In Chalkboards Paintings, all’atto fisico della creazione segue quello della distruzione, gestualità per la quale l’artista procede con estremo rigore. Come fosse una lavagna, la tela in canvas della Ackermann, trattata con apposita pittura, è tracciata e subito cancellata in una ripetizione continua fino a che pennellate e gesti si mischiano scomparendo e richiamando a sé la parte emotiva dell’intelletto umano che si trova ad oscillare tra visibile e invisibile, fino a fondersi con la personale soddisfazione nel compimento dell’opera da parte dell’artista.
Oltre ad un’esposizione in patria, Bakos, al Museo Ludwig di Budapest nel 2011, Rita Ackermann vanta rinomate esposizioni internazionali tra le quali: Rita Ackermann e Harmony Korine: ShadowFux, allo Swiss Institute di New York nel 2010, la Meditazione sulla Violenza nel Lavaggio dei Capelli presso il Sammlung Friedrichshof di Vienna nel 2014 in cui all’effetto rilassante del lavarsi il capelli si contrappone la violenza del getto di acqua; The Aesthetic of Disappearance, al Malmö Konsthall in Svezia, Movimenti come Monumenti a La Triennale di Milano nel 2018 e le diverse esposizioni con Hauser & Wirth con Turning Air Blue a Londra nel 2012, Kline Rape a New York nel 2016 e la più recente Brother and Sister a Zurigo nel 2019.
Fra gli ospiti dell’incontro Don Rubell, che con la moglie Mera e il figlio Jason sono i fondatori della Rubell Family Collection, una delle più grandi collezioni di arte contemporanea privata della Florida. Missione della famiglia Rubell è quella di riqualificare, dopo l’attuale sede di Wynwood con una superficie di 40.000 metri quadri, il distretto di Allapattah, con l’apertura entro l’anno di un nuovo spazio espositivo di 100.000 piedi quadrati: chissà che l’interesse personale di Mr.Rubell non vada oltre il semplice ascolto.
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