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Ispirarsi ad un’opera filosofico-letteraria scritta negli anni dell’illuminismo francese, nel nome e nel modo di sviluppare il concetto di moda è ciò che distingue il brand parigino Zadig & Voltaire dagli altri.
Fondato nel 1995 il marchio nasce dall’unione dell’idea di moda di Cecilia Bönström ex modella svedese “easy is better” e dalla passione sfrenata per l’arte contemporanea di Thierry Gillier, collezionista d’arte contemporanea pronipote di André Gillier, uno dei fondatori di Lacoste, poi diventato suo marito. Pochi elementi, come rimarcano i due che concepiscono l’arte non come decorazione fine a sé stessa ma come modo di vivere. Da qui nasce Zadig & Voltaire nato con l’idea di portare la quotidianità nel lusso e fare del lusso la quotidianità, attraverso uno stile destrutturato, selvaggio e rocker che si fa avanti con semplicità nella rivoluzione delle forme e dei tessuti. Primo fra tutti il cachemire che svincolandosi dalle linee preppy tradizionali si adatta al guardaroba essenziale di donne, uomini e bambini in modelli oversize e streetwear. A dar manforte nella comunicazione del brand la collaborazione con i gurù sociali del XX secolo, paladine di idee rivoluzionarie, semplici e sfrontate allo stesso tempo: Patty Smith, Marianne Faithfull e Jane Birkin che per Zadig & Volatire disegnano le loro t-shirt.
Ma è dall’alto dei suoi 20 anni di esperienza nel settore lusso che il brand sa tirare fuori il meglio di sé rimanendo fedele alla filosofia che ha sposato anche quando la tendenza del momento è qualcosa di radicalmente diverso dalla sua estetica di base, come dimostrato nelle recenti passerelle della New York Fashion Week, per cui accanto all’immagine di delicata femminilità che cavalca le passerelle ecco irrompere il DNA del marchio fra borchie, tulle e accessori di piume.
Dalla passione sfrenata per l’arte contemporanea di Thierry Gillier nasce l’idea d’ispirare le boutique all’arte contemporanea per cui le altissime pareti della boutique del Design District, tra la 102NE e la 40th Street hanno lasciato spazio dal 20 settembre, serata inaugurale con musica e opening cocktail, alla Bryant Toth Fine Art di New York, che ha esposto le opere di Hector Frank, in mostra fino al 20 ottobre.
La Bryant Toth Fine Art si occupa di proporre e mettere in risalto il valore dell’arte contemporanea con un occhio di riguardo per la pittura cubana, oggi più che mai richiesta come dimostrano le varie fiere, introducendo gli artisti, soprattutto quelli sotto rappresentati, in nuovi mercati dell’arte, con forme diversificate rispetto al modello tradizionale proposto dalla galleria. La boutique di Zadig & Voltaire ne è l’esempio.
Artista cubano nato a l’Havana nel 1961 Frank ha inizialmente lavorato per il governo cubano come ingegnere elettronico per poi dedicarsi da autodidatta alla pittura. Riconosciuto oramai da anni come pittore affermato le sue opere sono state pubblicate su diverse riviste fra le quali Architectural Digest e Forbes ed ha esposto in mostre personali a Cuba, Stati Uniti d’America, Francia, Belgio, Malesia e Canada.
Pur affermando che l’apice della sua carriera sarebbe coronata dall’avere una personale in Italia, che considera il paese artistico per eccellenza, Hector vive all’Havana, città che lui definisce “sua costante fonte di ispirazione” da dove produce le sue opere facendo il pendolare per gli Stati Uniti quando è richiesta la sua presenza per esposizioni personali come questa. L’esposizione si concentra sulle opere relative al suo recente lavoro realizzate in una combinazione di acrilico e collage su tela e acrilico e collage su legno. Il tema centrale della sua pittura sono i volti che dipinge con una sorta di primitivismo minimalista dalle pennellate fluide, con una spiccata attenzione ai dettagli che emergono dalle tele con materiali differenti mettendone in rilievo la trama e la profondità. Con la sua arte Hector, esprime al meglio la sua creatività interiore rappresentando le influenze, i colori, le trame, i suoni e i paesaggi della vita cubana che pur avendo avuto un lungo periodo fatto di privazioni e divieti dovuti al regima castrista riesce a comunicare attraverso i suoi dipinti la serenità, la sincerità e l’amore per la vita che distingue più che mai la sua popolazione.
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