Il Cloud Gate di Chicago, l’ombelico del mondo di Anish Kapoor.

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Il Cloud Gate, letteralmente porta della nuvola, rappresenta l’emblema di Chicago. Opera dell’artista inglese di origini indiane Anish Kapoor è posto al centro del Millenium Plaza in mezzo ad altre notevoli opere architettoniche. Il Cloud Gate, è chiamato familiarmente dagli abitanti di Chicago il fagiolo -the bean- per via dell’aspetto. In realtà Anish Kapoor ha ideato l’opera architettonica ispirandosi alla caduta della goccia di mercurio, al suo frazionamento e movimento. La storia del Cloud Gate risale al bando lanciato nel 1999 dai funzionari del Millenium Park che, in collaborazione con collezionisti d’arte, curatori ed architetti avevano deciso di installare un’opera d’arte nei giardini del parco. Valutando il progetto di 30 differenti artisti, due soli rimasero in gara: Jeff Koons che aveva proposto una scultura a forma di scivolo alta 46 metri con tetto panoramico raggiungibile tramite ascensore e il Cloud Gate di Anish Kapoor, già conosciuto a livello internazionale per aver creato opere spettacolari in ambienti urbani di dimensioni estreme e dal forte impatto visivo. Il Cloud Gate si aggiudicò il bando. È stata la prima opera pubblica all’aperto di  Kapoor negli Stati Uniti.

Composta da 168 lastre di acciaio inossidabile levigate e ricoperte di una pellicola protettiva, le lastre che compongonoml’opera, sono saldate l’una all’altra dalla società di Oakland, la Performance Structures Inc., attraverso un processo composto da cinque fasi: scolpitura iniziale, primi contorni, seconda scolpitura, rifinitura e lucidatura; operazioni necessarie  per produrre l’effetto specchio tipico della scultura che rende le saldature praticamente invisibili. L’idea era inizialmente quella di costruire in toto il Cloud Gate ad Oakland per poi trasportarlo a Chicago via mare ma l’operazione fu considerata troppo rischiosa, pertanto fu deciso di trasportare ogni singolo pannello di acciaio via terra per poi assemblare la struttura in loco. Il primo pezzo del Cloud Gate fu realizzato nel 2004 ed era composto da due anelli di acciaio inossidabile con all’interno dei tubi incrociati che ne consentivano il bilanciamento in fase lavorativa. La parte strutturale venne poi tolta prima di terminare l’opera.

Con la sua forma ellittica che distorce qualsiasi cosa si rifletta, dai grattacieli circostanti alle migliaia di persone che ogni giorno si divertono fotografando la propria immagine distorta sulla superficie lucida, liscia e riflettente, la struttura è larga 10 metri, lunga 20 ed alta 13 per un peso complessivo, non di 54 tonnellate come stimato inizialmente, ma di 100 tonnellate. Questo fu il motivo che indusse i funzionari a ripensare ad un luogo adeguato dove poterla installare, fu scelta a tal proposito la “AT&T Plaza” precedentemente rinforzata per sostenere l’opera. Kapoor utilizzò un tipo di schiuma a base di poliuretano ad alta densità per modellare sia il plastico che l’opera finale. Il poliuretano è un materiale plastico molto versatile di lunga durata, leggero, resistente alle alte temperature (caratteristica questa fondamentale viste le importanti variazioni climatiche della città), ed è un materiale eco-sostenibile che non contiene o rilascia sostanze nocive. È presente in diverse densità che ne determinano le proprietà meccaniche rispondendo alla formula peso x unità di volume. Il Cloud Gate è ulteriormente sostenuto da elementi laterali sottostanti la piazza che sono ancorati alla struttura interiore della scultura tramite tiranti. La forma concava del Cloud Gate permette ai visitatori di passeggiare al di sotto e di ammirare e divertirsi con la superficie a specchio che crea molteplici riflessi e che consente di interagire con l’opera stessa.

L’interno del Cloud Gate raggiunge un’altezza massima di 8.2 m ed è chiamato l’omphalos, l’ombelico. La scultura fu completata il 28 agosto 2005 e scoperta al pubblico il 15 maggio 2006. Il costo inizialmente stimato in 6 milioni di dollari, salì a 11,5 nel 2004, per arrivare alla cifra definitiva di 23 milioni nel 2006, il tutto non con i soldi dei contribuenti ma con le donazioni di privati e aziende. La superficie del Cloud Gate oltre all’effetto specchio da cui si possono ammirare in maniera distorta gli edifici circostanti, aiuta a de-materializzare la scultura facendola sembrare leggera, quasi priva di peso.

La parte bassa del Cloud Gate, che parte dal terreno ed arriva a 1,8 m di altezza, è pulita a mano due volte al giorno, mentre la pulizia complessiva totale è effettuata due volte all’anno con 150 litri di detergente.

Il sindaco di Chicago Richard M. Daley durante la cerimonia di inaugurazione cui partecipò anche Kapoor, dichiarò che il 15 maggio 2006 sarebbe stato da lí in avanti il “Cloud Gate Day”. Alla cerimonia di apertura il trombettista jazz Orbert Davis e la Chicago Jazz Philharmonic hanno suonato il brano “Fanfare for Cloud Gate” composta per l’evento dallo stesso Davis.

Le creazioni di Kapoor hanno radici religiose:  sono ispirate al buddismo, all’induismo e al taoismo e mirano ad evocare l’immaterialità e la spiritualità l’artista infatti indaga e gioca con binomi e concetti opposti: solidità-vacuità, realtà-riflesso, dentro-oltre, cielo-terra, creando il conflitto tra interno ed esterno, superficiale e sotterraneo, conscio ed inconscio. Tre quarti della superficie esterna della scultura riflette il cielo e talvolta riesce difficile stabilire dove finisce l’uno e comincia l’altro.

Oltre ad essere considerato elemento di riconoscimento per la città di Chicago l’opera ha ottenuto diversi riconoscimenti fra i quali: quello dell’American Welding Society (l’organizzazione statunitense che si occupa del miglioramento delle tecniche di saldatura), la MTH Industries e la PSI con il premio “Extraordinary Welding Award” (Premio per le saldature straordinarie), mentre il “Time” ha nominato il Millennium Park come una delle migliori realizzazioni del 2004, citando il Cloud Gate come una delle maggiori attrazioni a livello nazionale.

 

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