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Untitled apre ufficialmente la Miami Art Week, 2022 e lo fa come di consueto sul lembo di spiaggia compreso tra la Ocean Drive e la 12ma Street.
L’undicesima edizione della fiera, a cura del direttore artistico Omar López-Chahoud, è come sempre a sostegno del più ampio ecosistema artistico, sia a livello globale che locale, a Miami, e per celebrare la profonda rete di collaborazione della fiera nel migliore modo possibile, Untitled ha istituito il primo comitato di Ambasciatori, composto da persone autorevoli e volti conosciuti nell’ambiente dell’arte con particolare riguardo all’entourage di Miami.
Fra le novità dell’edizione 2022, Untitled ha ampliato le sessioni relative sia ai Progetti Speciali che ai Monumenti, contando la partecipazione di 140 gallerie e spazi artistici provenienti da 31 paesi
Per la sezione Monuments sono state presntate alcune opere aperte al pubblico e situate a ovest delle dune di sabbia di Miami Beach. Fra le opere c’è “Pathway Beyond Time” dell’artista Rachel Gerrard che utilizza la natura come mezzo.
Inoltre, oltre a presentare per il secondo anno consecutivo il settore Nest che favorisce artisti e gallerie emergenti, a partire da quest’anno Untitled selezionerà una galleria annuale che esporrà l’opera di un artista anziano o deceduto, la cui pratica rimane rilevante ai fini dell’arte contemporanea. I protagonisti di quest’anno sono la Galerie Christian Lethert di Colonia, Germania, che ha presentato il pittore e scultore ottantaduenne tedesco, Imi Knoebel, noto per aver contribuito e dato forma all’arte astratta minimalista del XX secolo.
Ad accogliere i visitatori, oltre all’imponente statua nera dal titolo “Cocijo”, di Sabino Guiso che per la sua realizzazione si è ispirato alla grande tradizione dell’arte mesoamericana, c’è “Before the Wax Melts”, la performance via drone, dell’artista Whitney Lynn, visibile all’esterno del tendone. Il primo di una serie di eventi della serie Progetti speciali in programma che ospiteranno anche Studio Lenca, attuale artist in residence della Fountainhead ed esposto alla Gallery Red di Palma de Mallorca, Spagna.
Studio Lenca è stato recentemente selezionato dall’artista Tracy Emin per uno dei 12 studi professionali del nuovo complesso TKE Studios. Per Untitled, Studio Lenca ha anche realizzato il progetto:” Ni de aquí, ni de allá” (Not from here, not from there), presentato da Y.ES Contemporary, un’installazione scultorea immersiva di 20 figure a grandezza naturale in legno dipinto nello stile caratteristico di Studio Lenca.
L’edizione di quest’anno oltre ad indagare le modalità di interazione con le quali le gallerie d’arte si stanno evolvendo e interconnettendo sempre di più con discipline artistiche alternative, ha spaziato dai nuovi media alle presentazioni storiche fino all’inclusione delle nuove tendenze dell’astrazione basata sulla ricerca, a proposito delle quali il direttore artistico e curatore di Untitled Art, Omar López-Chahoud, ha dichiarato:” Come fiera d’arte, è necessario pensare in anticipo rispetto alle tendenze future del mondo dell’arte”
Sono curiosi e variegati i temi e i soggetti trattati dagli artisti in esposizione. Fra queste ci sono quelle del pittore serbo Alexandar Todorovic per la Galleria Dihoria. Todorovic realizza opere d’arte politicamente impegnate che affrontano alcuni dei temi più urgenti e preoccupanti del nostro tempo, reinterpretando le icone religiose in chiave pop al fine di analizzare il concetto di male, che l’artista affronta da diverse angolazioni nel tentativo di comprenderne le origini e le ramificazioni.
L’artista di origini etiopi Tewodros Hagos con la sua sorprendente e struggente ritrattistica affronta i temi dell’immigrazione, del voyeurismo e del modo in cui l’umanità si è desensibilizzata alle rappresentazioni della miseria. Insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia, dal ministro francese della Cultura e della Comunicazione, Hagos invita gli spettatori a confrontarsi con l’umanità dei migranti a un livello più profondo rispetto alle rappresentazioni brutalizzate dei media e alla retorica di alterazione dello Stato.
Georgia Dimock utilizza la pittura figurativa per porre domande circa l’identità e la tecnologia. Dalla combinazione delle modalità digitali e analogiche crea immagini nelle quali i passaggi piatti sono un’indicazione dell’origine digitale della sua pittura.
La riscoperta della pitttura figurativa sta acquisendo sempre più forza ed è un fatto tangibile amplificato nelle fiere d’arte importanti come Untitled. Gli artisti si esprimono conuna moltitudine di forme e stili che variano soggetto a soggetto, da un’esperienza personale ad un’altra. Per Nigatu Tsehay il corpo umano è un prisma riflettente in cui ogni individuo sembra esistere attraverso il riflesso, l’associazione con gli altri e gli oggetti che finiscono per simboleggiare o significare vari sentimenti a seconda delle storie condivise.
Per Harry Puro invece le figure cercano di mantenersi in equilibrio tra schizzi, piani e libera improvvisazione, occupando costantemente la terra di mezzo tra il figurativo e l’astratto.
Per Yo Yo Lander, l’arte figurativa è un affascinante opera di collage in cui la bellezza, la forza e la vulnerabilità dei suoi soggetti sono messi in evidenza da un particolare processo compositivo: partendo da un insime di scatti fotografici realizza composizioni singolari nelle quali, con la stratificazione dei pezzi di carta acquerellata tinta sopra la tela, rende straordinari paesaggi corporei multicolori che evidenziano i volumi dei corpi.
Ekene Emeka-Maduka, giovane artista di origine nigeriana, considera l’arte figurativa una questione personale con la quale affrontare tematiche relative allo spostamento e alla ricostruzione dell’identità. Nelle sue opere, per lo più auto-rappresentative, gli occhi dei soggetti rappresentati guardano dritto negli occhi l’osservatore, con il quale instaura un intima conversazione.
I dipinti figurativi di Justin Liam O’Brien, ritraggono invece le interazioni sociali che enfatizzano i tocchi fisici, evocando sentimenti di solitudine e di noia. I suoi soggetti, prevalentemente maschili che sembrano statici nel contesto idilliaco e nei quali le figure dai contorni morbidi sono composte in tableaux accuratamente realizzati frutto del ricco background personale trascorso fra arti digitali e animazione 3D, attingono dalle esperienze personali di millennial queer che vive sentimenti interiorizzati di inadeguatezza, dubbi e impotenza.
Infine per tutti coloro che potranno accedere alla VIP Lounge, Untitled Art Fair, ha allestito particolari installazioni e mostre collettive, realizzate in collaborazione con BEVERLY’S: l’iconica piattaforma espositiva fondata dall’artista e gestita nel 2012 nel quartiere di Lower East Side / Chinatown di Lower Manhattan.
Tra le opere esposte nella VIP lounge ci sono le ineterssanti opere di Angela Fraleight per Sean Norton, fra le quali, l’opera: “We are in Time for New Suns” .
(on the title, a detail of, Fragile 2 by Tewodros Hagos, 2022. Acrilyc on canvas, 140 x 120 cm)